Commissione d'inchiesta sul dissesto della Federconsorzi

(Leggi 2 marzo 1998, n. 33 e 17 agosto 1999, n. 291)

La Commissione parlamentare d'inchiesta sul dissesto della Federazione italiana dei consorzi agrari è stata istituita con la legge 2 marzo 1998, n. 33.

I suoi compiti principali erano: esaminare le attività, la gestione e la situazione economico-finanziaria della Federconsorzi dal 1982 al 1991; accertare le cause, le responsabilità e le conseguenze del dissesto che ha colpito la Fedit, anche in relazione ai suoi soci; verificare le condizioni di ammissione della Fedit alla procedura di concordato preventivo, i presupposti per la vendita in massa dei beni e la congruità del prezzo offerto dalla Società Gestione per il Realizzo (SGR) spa; valutare l'azione di dismissione conseguente al dissesto e le procedure seguite dalla SGR spa per la liquidazione del patrimonio e per il pagamento dei creditori e le successive cessioni immobiliari; verificare la situazione economico-finanziaria, nonché le ragioni, le modalità e i tempi del ricorso alle procedure di liquidazione o commissariamento dei consorzi agrari in stato di liquidazione coatta amministrativa o di commissariamento.

Composizione e poteri. La Commissione, composta da 20 senatori e da 20 deputati, ha proceduto alle indagini ed agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria.

Durata. L'articolo 9, comma 1, della legge istitutiva prevedeva che la Commissione concludesse i propri lavori entro otto mesi dalla data della sua costituzione, con la presentazione di una relazione finale sull'esito delle indagini svolte e con la formulazione delle conseguenti proposte.

Tale termine è stato prorogato una prima volta al 31 ottobre 2000 dalla legge 17 agosto 1999, n. 291e una seconda volta al 28 febbraio 2001 dalla legge 20 novembre 2000, n. 352.