Commissione d' inchiesta sul fenomeno della mafia

(Legge 19 ottobre 2001, n. 386)

La Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare è stata istituita con la legge 21 ottobre 2001, n. 386, ed è composta da venticinque senatori e venticinque deputati.

Poteri e compiti della Commissione

Sono attribuiti alla Commissione i seguenti compiti: verifica dell'attuazione della legge 13 settembre 1982, n. 646, che ha, tra l'altro, introdotto nel codice penale l'articolo 416-bis; la verifica in generale dell'attuazione delle leggi dello Stato e degli indirizzi del Parlamento in materia di criminalità organizzata di tipo mafioso e similari; verifica dell'attuazione di altre leggi specifiche riguardanti le persone che collaborano con la giustizia e le persone che prestano testimonianza e la promozione delle iniziative legislative e amministrative necessarie per rafforzarne l'efficacia (si tratta in particolare della legge 15 marzo 1991, n. 82 che per prima ha previsto misure per la protezione dei testimoni di giustizia, nonché per la protezione e il trattamento sanzionatorio di coloro che collaborano con la giustizia; del decreto legislativo 29 marzo 1993 n. 119, contenente una nuova disciplina relativa al cambiamento delle generalità per la protezione di coloro che collaborano con la giustizia; della legge 13 febbraio 2001, n. 45 che modifica la disciplina della protezione e del trattamento sanzionatorio di coloro che collaborano con la giustizia e reca disposizioni a favore delle persone che prestano testimonianza).

È attribuito alla Commissione anche il compito di accertare la congruità della normativa vigente e della conseguente azione dei pubblici poteri formulando le proposte di carattere normativo e amministrativo ritenute opportune per rendere più coordinata e incisiva l'iniziativa dello Stato, delle regioni e degli enti locali e più adeguate le intese internazionali concernenti la prevenzione delle attività criminali, l'assistenza e la cooperazione giudiziaria.

Alla Commissione spetta inoltre l'accertamento e la valutazione della natura e delle caratteristiche dei mutamenti e delle trasformazioni del fenomeno mafioso e di tutte le sue connessioni, comprese quelle istituzionali, con particolare riguardo agli insediamenti stabilmente esistenti nelle regioni diverse da quelle di tradizionale inserimento e comunque caratterizzate da forte sviluppo dell'economia produttiva, nonché ai processi di internazionalizzazione e cooperazione con altre organizzazioni criminali finalizzati alla gestione di nuove forme di attività illecite contro la persona, l'ambiente e i patrimoni.

Ancora, la Commissione accerta le modalità di difesa del sistema degli appalti e delle opere pubbliche dai condizionamenti mafiosi individuando le diverse forme di inquinamento mafioso e le specifiche modalità di interferenza illecita; verifica la congruità della normativa vigente per la prevenzione e il contrasto delle varie forme di accumulazione dei patrimoni illeciti, del riciclaggio e dell'impiego di beni, denaro o altre utilità che rappresentino il provento della criminalità organizzata, nonché l'adeguatezza delle strutture e l'efficacia delle prassi amministrative, formulando le proposte di carattere normativo e amministrativo ritenute necessarie, anche in riferimento alle intese internazionali, all'assistenza e alla cooperazione giudiziaria; verifica l'adeguatezza delle norme sulla confisca dei beni e sul loro uso sociale e produttivo e propone misure al fine di renderle più efficaci.

La Commissione riferisce al Palmento al temine dei suoi lavori, nonché ogni volta che lo ritenga opportuno e comunque annualmente.

Il comma 1 dell'articolo 1 della legge istitutiva precisa che eguali compiti sono attribuiti alla Commissione con riferimento alle altre associazioni criminali, anche di matrice straniera, che siano comunque di estremo pericolo per il sistema sociale, economico ed istituzionale.

Ai sensi dell'art. 82, comma 2, della Costituzione, le Commissioni d'inchiesta procedono alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Al riguardo, va segnalato che tale principio è ribadito invariabilmente in tutte le leggi istitutive.

Il Regolamento interno della Commissione è stato approvato nella seduta del 15 gennaio 2002.


NOTA STORICA

Nel corso delle precedenti legislature sono state istituite, per legge, otto Commissioni parlamentari antimafia.

La Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia fu istituita per la prima volta dalla legge 20 dicembre 1962, n. 1720, nel corso della III legislatura, con Presidente l'onorevole Paolo ROSSI. Successivamente, nella IV legislatura essa fu presieduta dal senatore Donato PAFUNDI, nella V legislatura dall'onorevole Francesco CATTANEI e nella sesta legislatura dal senatore Luigi CARRARO. I lavori terminarono nel 1976, al termine della VI legislatura.

La seconda Commissione antimafia fu istituita, per la durata di tre anni, dalla legge Rognoni-La Torre (legge 13 settembre 1982, n. 646), con Presidenti il senatore Nicola LAPENTA e poi l'onorevole Abdon ALINOVI. Essa non aveva poteri d'inchiesta e fu istituita solo allo scopo di verificare l'attuazione delle leggi dello Stato in riferimento al fenomeno mafioso e alle sue connessioni. I suoi lavori terminarono nel 1987, al termine della IX legislatura, per effetto della proroga disposta dalla legge 31 gennaio 1986, n. 12.

La terza Commissione antimafia fu istituita, nel marzo 1988 (legge 23 marzo 1988, n. 94), per la durata di tre anni, con Presidente il senatore Gerardo CHIAROMONTE. Aveva poteri d'inchiesta e terminò i suoi lavori, dopo la proroga disposta dalla legge 27 luglio 1991, n. 229, con la fine della X legislatura, nel 1992.

La quarta Commissione antimafia fu istituita nell'agosto 1992, con poteri d'inchiesta (decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1992, n. 356), con Presidente l'onorevole Luciano VIOLANTE, ed ha svolto l'inchiesta parlamentare per la durata della XI legislatura.

La quinta Commissione antimafia fu istituita nel giugno 1994 (legge 30 giugno 1994, n. 430), con Presidente l'onorevole Tiziana PARENTI, e ha svolto l'inchiesta parlamentare per la durata della XII legislatura.

La sesta Commissione antimafia è stata istituita con la legge 1° ottobre 1996, n. 509, con Presidente il senatore Ottaviano DEL TURCO, sostituito nell'ultima parte della legislatura dall'onorevole Giuseppe LUMIA, ed ha svolto l'inchiesta parlamentare per la durata della XIII legislatura.