Commissione parlamentare per la semplificazione
(Legge 28 novembre 2005, n. 246, art. 14, comma 19; Legge 18 giugno 2009, n. 69, art. 4, comma 1)

La Commissione parlamentare per la semplificazione della legislazione è stata istituita dall'articolo 14, comma 19, della legge 28 novembre 2005, n. 246 (legge di semplificazione e riassetto normativo per l'anno 2005). A seguito della novella introdotta dall'articolo 4, comma 1, della legge 18 giugno 2009, n. 69, ha assunto la denominazione di "Commissione parlamentare per la semplificazione", a decorrere dal 4 luglio 2009. La Commissione è composta da 20 senatori e da 20 deputati nominati rispettivamente dal Presidente del Senato della Repubblica e dal Presidente della Camera dei deputati nel rispetto della proporzione esistente tra i gruppi parlamentari. La Commissione è chiamata a:

1. esprimere il parere (secondo il procedimento scandito dai commi 22 e 23 della citata legge istitutiva) sugli schemi di decreti legislativi delegati che individuano le disposizioni legislative statali anteriori al 1970 delle quali si ritiene indispensabile la permanenza in vigore, sugli schemi di decreti legislativi delegati di semplificazione, riordino o riassetto di materie (cinque sono già state individuate dalla medesima legge agli articoli 3, 4, 5, 6 e 7), su quelli di abrogazione espressa di disposizioni legislative statali oggetto di abrogazione tacita o implicita, o che abbiano esaurito la loro funzione anche se successive al 1° gennaio 1970 (secondo quanto previsto dal comma 14-quater), nonchè sugli schemi di decreto integrativi o correttivi;

2. verificare periodicamente lo stato di attuazione del procedimento per l'abrogazione generalizzata delle norme previsto dalla citata legge, riferendone ogni sei mesi alle Camere;

3. esercitare i compiti già attribuiti (nelle legislature XIII e XIV) alla Commissione parlamentare consuntiva in ordine all'attuazione della riforma amministrativa, ai sensi della legge 15 marzo 1997, n. 59. In particolare, di quei compiti restano attuali:

  • - l'espressione di pareri sugli schemi di D.P.C.M. di attuazione dei decreti legislativi adottati ai sensi dell'articolo 7, commi 1 e 2, della legge n. 59/1997 e relativi al conferimento alle regioni ed agli altri enti locali di funzioni e compiti amministrativi;
  • - l'espressione di pareri sui regolamenti di riordino delle strutture centrali e periferiche interessate al conferimento di funzioni e compiti amministrativi, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 7.

4. esprimere, ai sensi dei commi 634 e 635 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (finanziaria 2008) e dell'articolo 26, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, il parere sugli schemi di regolamento di riordino, trasformazione o soppressione e messa in liquidazione di enti, organismi o strutture amministrative, pubblici statali (secondo la disciplina recata dalla medesima legge finanziaria);

5. esprimere, ai sensi dell'articolo 24 della citata legge n. 69 del 2009, il parere sugli schemi di decreto legislativo per il riordino, la trasformazione, fusione o soppressione del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione (CNIPA), del Centro di formazione studi (FORMEZ) e della Scuola superiore della pubblica amministrazione (SSPA) (secondo la disciplina recata dalla medesima legge n. 69);

6. esprimere, ai sensi dell'articolo 1, comma 2-bis, del decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225 (recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie), convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, il parere sugli schemi di decreti del Presidente del Consiglio dei ministri con i quali può essere disposta l'ulteriore proroga dei termini e dei regimi giuridici di cui al comma 2 di quella disposizione;

7. esprimere, ai sensi dell'articolo 6, comma 5, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), convertito in legge con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, il parere sugli schemi di regolamento di organizzazione di enti pubblici, anche economici, e di organismi pubblici, anche con personalità giuridica di diritto privato, con i quali si provvede alla riduzione del numero di componenti degli organi collegiali ai sensi della disposizione richiamata;

8. esprimere, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 3 ottobre 2011, n. 174, il parere sugli schemi di decreto legislativo recanti codificazione in materia di pubblica amministrazione;

9. esprimere, ai sensi dell'articolo 17, comma 8-bis, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, (in materia di revisione della spesa pubblica) il parere sui decreti del Presidente del Consiglio dei ministri con i quali sono trasferite ai comuni le funzioni amministrative, rientranti nelle materie di competenza legislativa esclusiva statale, già conferite alle province con legge dello Stato e su quelli con i quali si provvede alla puntuale individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connessi all'esercizio delle funzioni stesse ed al loro conseguente trasferimento dalla provincia ai comuni interessati

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