COMMISSIONE PARLAMENTARE
di controllo sull'attività degli enti gestori
di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
GIOVEDÌ 16 LUGLIO 1998

41a Seduta
Presidenza del Presidente
Michele DE LUCA

La seduta ha inizio alle ore 8,40.

Seguito dell'esame dell'attività svolta dagli enti di previdenza ed assistenza sociale dal 1994 al 1997
(Seguito dell'esame e rinvio)
(R050 001, B68a, 0004°)

Riprende l'esame rinviato nella seduta di ieri.

Il presidente Michele DE LUCA preliminarmente ricorda che le tavole ed i relativi dati richiamati dai relatori sull'attività dei vari enti sono riscontrabili nel documento pubblicato in allegato al resoconto della seduta della Commissione del 24 giugno 1998.

Interviene quindi il deputato STELLUTI che riferisce alla Commissione sull'attività dell'Ente nazionale di previdenza ed assistenza consulenti del lavoro (ENPACL) e dell'Ente nazionale assistenza agenti e rappresentanti di commercio (ENASARCO), rimettendosi ai dati espressi nelle rispettive relazioni scritte - che consegna per la pubblicazione in allegato al resoconto (rispettivamente, nn. 1 e 2) - in cui sono contenuti elementi per una successiva riflessione e per individuare degli indirizzi da trasmettere alla Assemblea delle Camere.

Il senatore PASTORE riferisce sulla Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense rimettendosi ai dati della relazione scritta (allegato n. 3), che giudica positivi, e sottolineando in particolare l'elevata dinamicità del consistente flusso annuo dei nuovi assicurati. Un punto che merita particolare attenzione, egli aggiunge, è l'aumento dei costi di gestione, che è dovuto ad elementi contingenti e che dovrebbe nel tempo riequilibrarsi automaticamente.
Successivamente il relatore Pastore, richiamandosi alla politica di impiego delle attività finanziarie dell'ente, pone l'esigenza di recuperare gli investimenti di medio-lungo periodo, tenendo conto delle caratteristiche degli iscritti che affluiscono alla Cassa.
Conclude rilevando la necessità di porre attenzione alla sfera dell'attività professionale per i riflessi che questa comporta sul piano reddituale e contributivo-fiscale.

Il senatore Roberto NAPOLI riferisce sull'attività dell'Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (ONAOSI) sintetizzando i dati, esposti nella relazione scritta (allegato n. 4), sulla gestione economico-finanziaria, sulla gestione immobiliare e mobiliare e sull'efficienza dell'ente.
A quest'ultimo riguardo - dopo avere sottolineato che l'ente svolge solo compiti di assistenza (borse di studio, soggiorni, case di riposo, convitti) - il relatore Roberto Napoli pone l'esigenza di approfondire per questo, come per altri enti, il rapporto costi-benefici, con riferimento alle spese di gestione e, in particolare, del personale.
Conclude rilevando il saldo positivo della gestione finanziaria e raccomandando attenzione sull'andamento del rapporto numero assicurati/numero prestazioni.

Il senatore PASTORE prospetta l'opportunità di una indagine conoscitiva sui costi-benefici anche al fine di verificare la differenza fra enti che erogano soltanto assistenza ed enti con attività mista, previdenziale ed assistenziale.

Il presidente Michele DE LUCA - facendo riferimento al vasto interesse suscitato dalla recente relazione alle Camere sulle prospettive di riforma degli enti pubblici previdenziali e dei loro organi (Doc. XVI bis n. 2), nella quale sono state prospettate ipotesi di accorpamento di enti - sottolinea che nel caso degli enti previdenziali privatizzati le valutazioni in materia di accorpamento sono affidate alla loro autonomia.
Ringrazia quindi i relatori intervenuti e rinvia il seguito dell'esame.

La seduta termina alle ore 9,15.



Allegato n. 1
Relazione del deputato STELLUTI
su
Ente nazionale di previdenza ed assistenza consulenti del lavoro

L'Ente dei Consulenti del lavoro provvede alla copertura delle prestazioni IVS e di altre tipologie di prestazioni a carattere assistenziale, quali le indennità di maternità (legge 379/90) e altre provvidenze a carattere straordinario a favore di coloro che vengono a trovarsi in particolari condizioni di bisogno (tavola 1). La Cassa eroga anche altri trattamenti (liquidazione di capitali in seguito a ricongiunzioni ad altri Enti (legge 45/90) e indennità di liquidazione in seguito al rimborso di contributi, nei casi in cui non vengano raggiunti i requisiti per il diritto alla pensione), che sono considerate nell'ambito dell'assicurazione IVS in quanto connesse al collocamento a riposo.

Sezione I

Gestione economico-finanziaria: la gestione entrate contributive-spesa per prestazioni istituzionali

Con riferimento alla gestione finanziaria (tavola 2), il saldo complessivo fra entrate e uscite presenta valori oscillanti, collocandosi nel 1997 su un valore negativo (-14 miliardi) sulla base della rilevazione dei flussi di cassa.
Il saldo di parte corrente assume nel periodo esaminato valori positivi: l'incremento osservabile nel 1995 è dovuto al consistente aumento registrato dalle entrate contributive; nei due anni successivi l'avanzo diminuisce, per collocarsi nel 1997 sugli stessi livelli del 1994 (31 miliardi). Il saldo in conto capitale assume un valore negativo, che passa da -43 miliardi nel 1994 a -45 miliardi nel 1997.
Con riferimento alla gestione entrate contributive-spesa per prestazioni istituzionali, la tavola 3 si riferisce al complesso delle prestazioni erogate: la voce «prestazioni previdenziali» comprende i trattamenti IVS, nonchè le indennità per rimborso dei contributo; la voce «altre prestazioni» si riferisce alle indennità di maternità e alle provvidenze straordinarie.
Dall'esame della tavola 3 emerge che nel periodo considerato il saldo fra entrate contributive e spesa per prestazioni assume un valore positivo, che risulta in crescita nel 1995 (a causa del forte incremento delle entrate, a fronte del quale la spesa si mantiene pressochè costante in valore assoluto), per diminuire nel 1996 in cui gli andamenti delle entrate e della spesa si invertono (le entrate rimangono stazionarie, mentre la spesa registra una crescita dell'ordine del 17%). Il coefficiente di copertura delle entrate rispetto alle uscite è pari a 2 nel 1994, sale a 2,3 nel 1995 e si colloca all'1,98 nel 1996.
Nella tavola 4, relativa ai soli trattamenti pensionistici IVS (sono pertanto escluse dall'analisi le indennità per rimborso dei contributi), vengono esaminati i diversi fattori, che agendo dal lato delle entrate e dal lato della spesa, incidono sul saldo della gestione.
In relazione al finanziamento (tavola 4, sezione A), in base alle disposizioni legislative, è previsto un contributo soggettivo (in quota fissa ed uguale per tutti gli iscritti) e un contributo integrativo (introdotto a partire dall'1/1/1992, in misura del 2% del volume d'affari): l'andamento delle entrate è dunque connesso ai meccanismi di adeguamento dell'entità del contributo soggettivo (sulla base della variazione dell'indice dei prezzi al consumo), all'andamento del volume d'affari nonchè all'evoluzione della base assicurativa.
Nonostante quest'ultima cresca in modo lieve, nel 1995 le entrate contributive registrano un forte incremento, per mantenersi nel 1996 sui medesimi livelli del 1995: la crescita è dovuta all'aumento del gettito derivante dal contributo integrativo e dai contributi di riscatto, per i quali scade il termine perentorio per il loro versamento.
In relazione alle prestazioni (tavola 4, sezione B), sono previsti trattamenti di importo fisso (non legati ai livelli reddituali), che dipendono dall'anzianità contributiva. L'andamento della spesa per pensioni è connesso, oltre che all'evoluzione del numero dei trattamenti (in base alla mortalità dello stock e alle nuove liquidate), ai meccanismi di indicizzazione al costo della vita degli importi delle pensioni in essere e ai meccanismi di adeguamento previsti per le pensioni di nuova liquidazione. La spesa per pensioni presenta un tasso di crescita del 10% nel 1995, che sale al 12% nel 1996, a causa di un maggior flusso di nuovi trattamenti e di un incremento più consistente degli importi medi delle pensioni.
La quota di pensione a carico dello Stato, che assume un valore del tutto residuale, consiste nella copertura della maggiorazione a favore degli ex combattenti pensionati, che viene rimborsata attraverso trasferimenti dal bilancio dello Stato.
L'effetto combinato degli andamenti delle entrate contributive e della spesa per pensioni determina un saldo positivo pari a 42 miliardi nel 1996, con un coefficiente di copertura delle entrate rispetto alle spese superiore a 2.
Il rapporto demografico numero pensionati/numero assicurati evidenzia una tendenza alla diminuzione (la differenza fra il flusso netto delle nuove pensioni e il flusso netto dei nuovi assicurati è positivo e crescente). Non può essere esaminato l'effetto sui saldi della gestione dell'andamento del rapporto normativo-istituzionale pensione media/retribuzione media, in quanto non sono disponibili le informazioni sull'importo del reddito medio della categoria.

Sezione II

Gestione immobliare e mobiliare

Per quanto concerne il patrimonio immobiliare (tavola 7), la Cassa possiede sia immobili da reddito locati a terzi sia immobili strumentali adibiti ad usi diretti, dei quali non è stata fornita la classificazione in base alla destinazione.
In riferimento alla consistenza del patrimonio immobiliare, gli immobili sono iscritti in bilancio secondo i valori risultanti dalla rivalutazione operata a fine 1994. L'entità del patrimonio, considerato escludendo gli immobili in corso di costruzione, si mantiene pressochè costante nel 1995, per aumentare nel 1996 in seguito all'acquisizione di immobili strumentali adibiti ad usi diretti.
I proventi derivanti dagli immobili locati a terzi presentano nel periodo esaminato un profilo crescente.
In relazione ai costi direttamente imputabili alla gestione del patrimonio immobiliare, essi rappresentano una quota dei proventi lordi complessivi pari a circa il 63% nel 1994 e 1995 e al 57% nel 1996. Se consideriamo la componente di costo al netto della voce imposte e tasse e della quota di ammortamento dell'anno (non fornita dall'Ente considerato), per isolare quella parte di costo direttamente riconducibile all'attività gestionale dell'Ente, essa si colloca al 21% dei proventi realizzati nel 1994 e mostra un profilo decrescente (17% nel 1996).
Con riferimento agli indicatori di redditività, determinati in base al rapporto fra proventi (lordi e netti) e consistenza del patrimonio immobiliare, si osserva che i rendimenti evidenziano una tendenza alla crescita, collocandosi su valori inferiori a quelli medi calcolati per il complesso degli Enti.
Con riferimento al patrimonio mobiliare (tavola 8), la voce «azioni e partecipazioni» rappresenta una quota minima degli investimenti complessivi, mentre la voce «titoli» assume un peso crescente, in seguito a nuove acquisizioni.
In riferimento ai proventi derivanti dal patrimonio mobiliare, essi sono rappresentati dagli interessi su titoli a reddito fisso, dagli interessi sulle attività liquide e sui crediti e dai dividendi sulle azioni; nel 1995 e 1996 si produce un guadagno in conto capitale in seguito alla vendita di titoli obbligazionari. I proventi complessivi registrano un aumento nel 1995, per diminuire nel 1996.
Con riferimento agli indicatori di redditività (tavola 8, sezione B), i rendimenti calcolati sul complesso della attività finanziarie (al lordo e al netto delle imposte) risultano nel 1996 pari, rispettivamente, a circa l'8% e il 6%. Il rendimento calcolato sui valori mobiliari in senso proprio (titoli obbligazioni e azioni) risulta più elevato e in linea con i valori medi di redditività calcolati per il complesso degli Enti esaminati.

Sezione III

Situazione patrimoniale-Riserve

Con riferimento alla situazione patrimoniale, emerge che il patrimonio netto, determinato in base al saldo fra elementi attivi e passivi oppure in base alla somma delle riserve obbligatorie e dell'avanzo patrimoniale, assume nel periodo considerato valori positivi e crescenti: il trend di crescita delle attività risulta più dinamico rispetto a quello registrato dalle passività.
Il risultato economico di esercizio risulta positivo, con un profilo decrescente nel periodo esaminato. Il consistente miglioramento dell'avanzo economico nel 1994 (68 miliardi in luogo di 36 miliardi nel 1993) risente degli effetti positivi derivanti dall'incremento di valore del patrimonio immobiliare in seguito al processo di rivalutazione. Nel 1995 la diminuzione del risultato di esercizio va messa in relazione al peggioramento del saldo delle partite economiche non finanziarie (dovuto in gran parte al notevole incremento delle spese per la completa attuazione del piano di investimento), che non risulta compensato dal miglioramento del saldo delle partite finanziarie di parte corrente (connesso in gran parte al forte incremento delle entrate contributive). Nel 1996 l'ulteriore flessione dell'avanzo è ascrivibile al peggioramento del saldo di parte corrente.
Le riserve tecniche sono pari all'entità del patrimonio netto e si evolvono sulla base dell'avanzo economico dell'esercizio. All'interno delle riverse è ricompresa la riserva legale (di cui al decreto legislativo 509/94, così come modificato e corretto dalla legge 449/97), che in base alle disposizioni di legge viene fissata in 5 annualità delle pensioni in pagamento nel 1994.

Sezione IV

Efficienza dell'Ente

I costi di gestione direttamente imputabili allo svolgimento dell'attività dell'Ente risultano illustrati nella tavola 10. Le spese lorde si evolvono in base ad un trend di crescita relativamente contenuto nel 1995 (3,8%), per aumentare considerevolmente nel 1996 (36%): ciò va messo in relazione al consistente aumento registrato dalla voce personale in servizio (in seguito all'applicazione del nuovo contratto di comparto degli Enti privatizzati) e dalla voce acquisto di beni di consumo e servizi. I costi netti di gestione risultano pressochè uguali a quelli lordi nel 1996 e 1997, mentre nel 1994 risultano inferiori per l'eliminazione dei residui passivi di spese correnti insussistenti.
Con riferimento alla gestione del personale in servizio (tavola 11), rispetto ad un organico di 91 unità, operano in effetti 78 unità nel 1994 che si riducono a 76 unità nel 1995 e a 71 unità nel 1996, con un indice di occupazione pari a 0,86 nel 1994, 0,84 nel 1995 e 0,78 nel 1996.
L'indice di costo amministrativo (determinato in base al rapporto fra le spese di gestione complessive e la spesa per prestazioni istituzionali) assume valori elevati se confrontati con quelli medi calcolati per il complesso degli Enti esaminati (tavola 10): esso si mantiene costante nel 1995, per aumentare nel 1996 in seguito al consistente incremento delle spese di gestione, che si evolvono in base ad una dinamica più sostenuta rispetto a quella osservabile per la spesa per prestazioni.
L'indice di produttività, che esprime il numero di prestazioni in capo a ciascun dipendente, assume valori relativamente contenuti se confrontati con il valore medio calcolato per il complesso degli Enti monitorati (tavola 11): la produttività aumenta nel periodo considerato in seguito alla diminuzione del personale in servizio e al contestuale aumento del numero delle prestazioni.
Per quanto concerne la gestione dei crediti contributivi (tavola 13), l'Ente ha indicato come crediti contributivi le rate dei carichi dei ruoli in naturale scadenza nell'esercizio successivo. La verifica delle evasioni relative al contributo soggettivo avviene mediante richiesta agli iscritti di dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà ovvero di estratti contributivi di altri Enti previdenziali attestanti l'iscrizione contemporanea ad altra Cassa. La lotta contro l'elusione contributiva avviene mediante l'interruzione dei termini di prescrizione (invio di lettere o atti amministrativi formali).
I tempi di liquidazione delle prestazioni, pari in media a 1 mese per le pensioni di vecchiaia e reversibilità e a 4 mesi per le pensioni di invalidità, risultano molto inferiori ai valori medi calcolati per il complesso degli Enti considerati (tavola 14).

Osservazioni conclusive

Con riferimento all'equilibrio finanziario della gestione entrate contributive-spesa per prestazioni, emerge un saldo positivo, con un coefficiente di copertura delle entrate rispetto alla spesa superiore a 2 e un rapporto demografico numero assicurati/numero prestazioni superiore a 4.
Tuttavia, nel 1996, dopo il consistente incremento delle entrate nel 1995 (dovuto in parte a cause straordinarie), le entrate si mantengono costanti in valore assoluto rispetto al 1995, a fronte delle quali la spesa cresce a ritmi sostenuti. In base alle previsioni, anche nel 1997 e 1998 si presenta una situazione in cui le entrate crescono a ritmi inferiori rispetto alla spesa, che si evolve in base a dinamiche elevate.
Si auspica pertanto il costante controllo dei fattori demografici e dei meccanismi di funzionamento del sistema, che agiscono sulla dinamica della spesa e delle entrate contributive, in modo tale da poter intervenire al fine del mantenimento dell'equilibrio di lungo periodo.


Allegato n. 2
Relazione del deputato STELLUTI
su
Ente nazionale assistenza agenti e rappresentanti di commercio

Come emerge dalla tavola 1, l'Enasarco provvede all'erogazione dei trattamenti pensionistici IVS nonchè alla copertura di altre tipologie di prestazioni.
Le «prestazioni previdenziali» sono rappresentate dai trattamenti IVS di base e dalle pensioni integrative (in integrazione a quelle erogate dal Fondo esercenti attività commerciali gestito dall'Inps). Strettamente connesse al collocamento a riposo risultano anche le «altre prestazioni previdenziali», che sono rappresentate dalle indennità di liquidazione e dalla liquidazione di capitali. L'Ente provvede inoltre alla copertura di altri trattamenti a carattere assistenziale, quali le prestazioni per attività sociali (borse di studio, soggiorni, case di riposo, ecc.), prestazioni crediti e sovvenzioni straordinarie, corsi di istruzione professionale ed assegni funerari e per natalità.

Sezione I

Gestione economico-finanziaria: la gestione entrate contributive-spesa per prestazioni istituzionali

Con riferimento alla gestione finanziaria (tavola 2), il saldo complessivo fra entrate e uscite presenta valori oscillanti, collocandosi nel 1997 su un valore negativo (pari a circa -1.500 miliardi). Il peggioramento osservabile nel 1997 rispetto all'anno precedente è dovuto alla diminuzione sia del saldo positivo di parte corrente sia del saldo in conto capitale, che registra una consistente flessione. Per il saldo di parte corrente, che assume nel periodo esaminato valori positivi, si evidenzia una tendenza alla diminuzione: sulla base dei dati di competenza esso passa da 335 miliardi nel 1994 a 52 miliardi nel 1997.
Con riferimento alla gestione entrate contributive-spesa per prestazioni istituzionali, la tavola 3 si riferisce al complesso delle prestazioni erogate: la voce «prestazioni previdenziali» comprende, oltre ai trattamenti IVS di base, anche le pensioni integrative; la voce «altre prestazioni previdenziali» include le indennità di liquidazione e la liquidazione di capitali; la voce «altre prestazioni» si riferisce agli assegni funerari e per il parto, alle prestazioni per attività sociali, ai corsi di istruzione professionale e alle polizze assicurazione rischio infortuni.
Dall'esame della tavola 3 emerge che nel periodo considerato la gestione entrate contributive-spesa per prestazioni risulta in disavanzo, evidenziando un peggioramento progressivo: il saldo negativo passa da -2 miliardi nel 1994 a -242 miliardi nel 1997; la copertura dell'onere per prestazioni da parte delle entrate passa da un valore prossimo a 1 nel 1994 allo 0,8 nel 1997.
Nella tavola 4, relativa ai soli trattamenti pensionistici IVS di base (sono pertanto escluse dall'analisi le pensioni integrative), vengono esaminati i diversi fattori (demografici e normativo-istituzionali), che agendo sull'andamento delle entrate e della spesa, incidono sugli equilibri finanziari della gestione.
In relazione al finanziamento (tavola 4, sezione A), emerge che l'andamento delle entrate contributive riflette esattamente l'evoluzione del monte reddituale ai fini imponibili, in quanto l'aliquota legale di contribuzione (pari al 10%) non risulta modificata. L'aumento (abbastanza contenuto) del monte reddituale è dovuto all'aumento del numero di nuovi assicurati «attivi» (piuttosto elevato nel 1995), in quanto l'importo del reddito medio della categoria registra una flessione nel 1995 per aumentare leggermente nel 1996.
In relazione alle prestazioni (tavola 4, sezione B), l'andamento della spesa per pensioni è connesso, oltre che all'evoluzione del numero dei trattamenti (in base alla mortalità dello stock e alle nuove liquidate), ai meccanismi di indicizzazione al costo della vita degli importi delle pensioni in essere e ai meccanismi di calcolo previsti per le pensioni di nuova liquidazione. L'aumento della spesa per pensioni (sulla base di un tasso di crescita medio annuo pari a circa il 12%) è dovuto principalmente al consistente incremento registrato dal numero delle pensioni (che si evolve sulla base di un flusso netto annuo di nuove pensioni pari a 5.000) e, in misura inferiore, all'incremento dell'importo medio della pensione.
L'effetto combinato degli andamenti delle entrate contributive e della spesa per pensioni determina un saldo negativo che passa da -45 miliardi nel 1994 a -261 miliardi nel 1997, con un coefficiente di copertura delle spese da parte delle entrate che diminuisce progressivamente (passando dallo 0,94 nel 1994 allo 0,73 nel 1997).
L'aliquota di equilibrio si colloca su valori superiori a quelli previsti per l'aliquota legale ed evidenzia un progressivo peggioramento, passando dal 10,69% nel 1994 al 13,66% nel 1997: ciò è dovuto all'effetto combinato dell'andamento del rapporto numero pensioni/numero assicurati (in aumento) e del rapporto normativo-istituzionale pensione media/retribuzione media (anch'esso in aumento).
Con riferimento alle indennità di liquidazione erogate dal «Fondo Indennità Risoluzione Rapporto» (tavola 5), la gestione entrate contributive-spesa per prestazioni risulta in avanzo, con un coefficiente di copertura della spesa da parte dei contributi che varia soprattutto in funzione dell'andamento (non troppo regolare) del numero delle prestazioni (che riflette solo in parte l'andamento delle uscite per collocamento a riposo).

Sezione II

Gestione immobliare e mobiliare

Per quanto concerne il patrimonio immobiliare (tavola 7), la Cassa possiede sia immobili da reddito locati a terzi (adibiti ad usi abitativi, commerciali ed uffici) sia immobili strumentali adibiti ad usi diretti (adibiti a sedi istituzionali).
Nel 1997 la redditività degli immobili si riduce rispetto al 1994 (il trend di crescita dei proventi è meno dinamico di quello registrato dal patrimonio), con una flessione più lieve registrata dai rendimenti riferiti ai prezzi di mercato.
I rendimenti assumono valori inferiori a quelli medi osservabili per il complesso degli Enti esaminati se calcolati in relazione al valore in bilancio e ai prezzi di acquisto, mentre risultano in linea con i valori medi se calcolati in relazione ai prezzi di mercato: quest'ultimo rappresenta peraltro il confronto più corretto, in quanto i primi due indicatori di redditività possono risultare influenzati da criteri diversi di contabilizzazione degli immobili e dal fatto che l'acquisizione può essere stata effettuata in periodi diversi.
Dal punto di vista amministrativo e dell'efficienza dell'Ente, di particolare importanza risulta l'incidenza dei costi imputabili alla gestione del patrimonio immobiliare sui proventi complessivi, che rappresentano il vincolo alla loro espansione: nel periodo esaminato essi rappresentano una quota delle entrate totali pari a circa il 74% nel 1994 e 1995, il 70% nel 1996 e l'84% nel 1997. Se consideriamo i costi al netto delle imposte e della quota di ammortamento dell'anno, al fine di evidenziare quella parte di spese direttamente riconducibile all'attività gestionale dell'Ente, emerge che essi seguono il medesimo andamento dei costi complessivi: essi sono pari a circa il 30% dei costi complessivi nel 1994 e 1995, scendono al 28% nel 1996 per risalire nel 1997 (38%).
A partire dal 1998, è stato avviato un piano di rinnovi contrattuali, con graduale aumento dei canoni di locazione delle unità abitative, e di contenimento delle spese.
Il patrimonio mobiliare dell'Enasarco risulta costituito dalle attività liquide, dai titoli (titoli di Stato - Cct e Btp - e obbligazioni delle banche) e dai crediti (tavola 8); l'entità del patrimonio diminuisce in seguito a dismissioni di titoli.
In riferimento ai proventi derivanti dal patrimonio mobiliare, essi sono rappresentati dagli interessi su titoli a reddito fisso, dagli interessi sulle attività liquide e sui crediti; nel 1994 e 1996 si produce una perdita in conto capitale sui titoli obbligazionari, mentre nel 1995 essi registrano un guadagno. I proventi complessivi registrano una flessione progressiva dovuta anche alla dismissione dei titoli obbligazionari.
Con riferimento agli indicatori di redditività (tavola 8, sezione B), i rendimenti calcolati sul complesso della attività finanziarie e in relazione alla voce titoli (al netto delle imposte) registrano un aumento nel 1995, in quanto oltre agli interessi vi è un guadagno in conto capitale. Essi risultano in linea con i valori medi di redditività calcolati per il complesso degli Enti esaminati. I rendimenti calcolati sul risultato di gestione finanziaria si mantengono sostanzialmente sui medesimi livelli per lo scarso peso delle spese di gestione.

Sezione III

Situazione patrimoniale-Riserve

Con riferimento alla situazione patrimoniale, emerge che il patrimonio netto, determinato in base al saldo fra elementi attivi e passivi oppure in base alla somma delle riserve obbligatorie e dell'avanzo patrimoniale, assume nel periodo considerato valori positivi e crescenti: il trend di crescita delle attività risulta più dinamico rispetto a quello registrato dalle passività.
Il risultato economico di esercizio risulta positivo ed evidenzia una contrazione nel 1996 (223 miliardi in luogo di 258 miliardi nel 1995).
Le riserve obbligatorie si evolvono in base all'assegnazione annua che è rappresentata dall'avanzo economico dell'esercizio. In base alle disposizioni di legge (decreto legislativo 509/94, così come modificato e corretto dalla legge 449/97), le riserve obbligatorie garantiscono la copertura di almeno 5 annualità delle pensioni in pagamento nel 1994 (nel 1996 tale copertura è pari a 9,4 annualità). Con riferimento alla copertura delle rate di pensione in pagamento in ciascun anno del periodo esaminato, essa registra valori decrescenti (nel 1994 la copertura è pari a 8,6 annualità, per scendere a 8,2 e a 7,3, rispettivamente, nel 1995 e 1996).

Sezione IV

Efficienza dell'Ente

I costi di gestione direttamente imputabili allo svolgimento dell'attività dell'Ente (tavola 10), si evolvono sulla base di un tasso di incremento medio annuo dell'ordine del 4,8%. Nel 1995 l'aumento (4,5%) è imputabile alle voci «acquisto beni di consumo e servizi» e «personale in quiescenza» (in quanto la voce «personale in servizio» registra una flessione in valore assoluto); nel 1996 la crescita del 7,5% è dovuto ad un aumento generalizzazto di tutte le componenti di spesa; mentre nel 1997 il contenuto incremento (2,5%) è dovuto al fatto che il consistente aumento della spesa sostenuta per il personale in quiescenza risulta compensato dalla diminuzione delle spese relative sia all'acquisto di beni di consumo e servizi (-3.000 milairdi) sia al personale in attività di servizio (-1.200 miliardi). Quest'ultima voce di spesa si colloca nel 1997 sui medesimi livelli del 1994, anche in seguito alla progressiva flessione registrata dal numero delle unità in servizio (tavola 11).
I costi netti di gestione risultano inferiori a quelli lordi a causa del recupero dei costi proveniente dalla vendita di pubblicazioni e dalle inserzioni pubblicitarie, dagli onorari di avvocato e competenze di procuratore nonchè dall'eliminazione dei residui passivi di spese correnti insussistenti (tavola 10).
Con riferimento alla gestione del personale in servizio (tavola 11), si osserva una progressiva flessione del numero di unità (che passano nel complesso da 849 nel 1994 a 669 nel 1997), in seguito alla cessazione dal servizio. L'indice di occupazione (determinato in base al rapporto fra personale in servizio e dotazione organica) passa da 0,77 nel 1994 a 0,87 nel 1997: l'aumento è dovuto al ridimensionamento della dotazione organica in seguito ad una sua rideterminazione. Con riferimento alla distribuzione del personale fra direzione generale e sedi periferiche, emerge che in queste ultime le unità in attività di servizio si avvicinano all'organico, mentre nella sede centrale vi è una carenza di personale.
L'indice di costo amministrativo (determinato in base al rapporto fra le spese di gestione complessive e la spesa per prestazioni istituzionali) assume valori molto contenuti se confrontati con quelli medi calcolati per il complesso degli Enti esaminati (tavola 10), mantenendosi pressochè costante nel periodo esaminato.
L'indice di produttività, che esprime il numero di prestazioni in capo a ciascun dipendente, assume valori relativamente elevati se confrontati con il valore medio calcolato per il complesso degli Enti monitorati (tavola 11). Nel 1995 la produttività diminuisce - la diminuzione del personale in servizio risulta più che compensata dalla riduzione del numero comlessivo delle prestazioni (il numero delle prestazioni pensionistiche aumenta ma si osserva una diminuzione del numero delle indennità di liquidazione) - ; nel 1996 la produttività registra un aumento considerevole, a causa dell'elevato numero di prestazioni erogate.
In relazione alla gestione delle pratiche e dei ricorsi relativi a domande di prestazione, dall'esame della tavola 12 emerge che il grado di evasione delle pratiche si colloca su valori elevati, determinando una riduzione del numero delle pratiche giacenti a fine anno. Le pratiche definite nell'anno coprono una quota delle pratiche pervenute nell'anno pari all'82% nel 1994, che sale al 104% nel 1995 per collocarsi a circa il 100% nel 1996 e 1997.
Per quanto concerne la gestione dei crediti contributivi, nella tavola 13 risultano illustrati i dati relativi all'attività di vigilanza e di recupero crediti, con evidenziazione dei relativi costi. Le aziende trovate in situazioni di irregolarità rappresentano una quota elevata del complesso delle aziende ispezionate, che dall'80% del 1994 passa al 99% del 1995 e 1996 e al 91% del 1997. Per quanto riguarda il recupero crediti, nella tavola risultano evidenziati solamente i contributi recuperati per attività diretta dell'Ente (in via legale), non essendo disponibili i dati sulle entrate relative al condono. I costi sostenuti per l'attività di vigilanza (personale ispettivo) e le spese legali risultano nel complesso molto superiori all'entità dei crediti contributivi recuperati.
Dall'esame della tavola 14 emerge un netto miglioramento dei tempi medi di liquidazione delle prestazioni. In seguito alla sensibile riduzione osservabile nel 1995 rispetto al 1994, il periodo di liquidazione risulta in linea con i valori medi calcolati per il complesso degli Enti considerati: in particolare, per le pensioni di vecchiaia e reversibilità l'Ente presenta valori inferiori a quelli medi, mentre in relazione alle pensioni di invalidità i tempi di liquidazione del trattamento sono superiori a quelli medi.

Osservazioni conclusive

Con riferimento all'equilibrio finanziario della gestione entrate contributive-spesa per prestazioni, emerge un saldo negativo, con un coefficiente di copertura delle spese da parte delle entrate che peggiora progressivamente (il trend di crescita della spesa risulta più dinamico di quello osservabile per le entrate).
Si rendono pertanto auspicabili provvedimenti di modifica del quadro normativo ai fini del perseguimento (e del mantenimento) dell'equilibrio finanziario della gestione previdenziale.
In uno studio condotto da un'apposita Commissione costituita dal Consiglio di Amministrazione e nell'accordo sindacale del 23/10/96, sono stati presi in esame una serie di interventi correttivi (sia dal lato del finanziamento del sistema sia dal lato della spesa per prestazioni), fra i quali le principali modifiche in termini di impatto finanziario riguardano l'aumento dell'aliquota legale di contribuzione (nella misura di 1,5 punti percentuali) e l'elevamento dell'età pensionabile.


Allegato n. 3
Relazione del senatore PASTORE
su
Cassa nazionale di previdenza ed assistenza forense

La Cassa forense provvede alla copertura delle prestazioni IVS e di altre tipologie di prestazioni a carattere assistenziale (tavola 1), quali le indennità di maternità (legge 379/90) e altri benefici per interventi assistenziali (legge 141/92). La Cassa eroga anche altri trattamenti, che assumono la forma di liquidazione di capitali in seguito a ricongiunzioni ad altri Enti (legge 45/90) e di indennità di liquidazione in seguito al rimborso di contributi, nei casi in cui non vengano raggiunti i requisiti per il diritto alla pensione (legge 21/86); tuttavia, tali prestazioni sono considerate nell'ambito dell'assicurazione IVS in quanto connesse al collocamento a riposo.

Sezione I

Gestione economico-finanziaria: la gestione entrate contributive-spesa per prestazioni istituzionali

Con riferimento alla gestione finanziaria di competenza (tavola 2), il saldo complessivo fra entrate e uscite risulta positivo nel 1994 (+4 miliardi), per assumere un valore negativo nel 1995 e 1996 (rispettivamente -35 e -30 miliardi). Ciò è dovuto al progressivo peggioramento del saldo negativo in conto capitale che riesce ad annullare il miglioramento del saldo positivo di parte corrente, che passa da 308 miliardi nel 1994 a 512 miliardi nel 1996.
Con riferimento alla gestione finanziaria di cassa, per gli anni 1994-96 si evidenzia un saldo negativo fra riscossioni e pagamenti; nel 1997 invece, nonostante la flessione del saldo positivo di parte corrente, emerge un avanzo di 25 miliardi, a causa del miglioramento del saldo in conto capitale.
Con riferimento alla gestione entrate contributive-spesa per prestazioni istituzionali, la tavola 3 si riferisce al complesso delle prestazioni erogate: la voce «prestazioni previdenziali» comprende i trattamenti IVS, nonchè le prestazioni erogate in forma di capitali (in seguito a ricongiunzioni ad altri Enti) e le indennità di liquidazione (in seguito al rimborso di contributi). Le altre prestazioni a carattere assistenziale, riconducibili sostanzialmente alle indennità di maternità, non sono state indicate dall'Ente in quanto rappresentano una posta residuale. Dall'esame della tavola 3 emerge che nel periodo esaminato il saldo fra entrate e uscite si attesta su un valore positivo e crescente (passando da 134 miliardi nel 1994 a 195 miliardi nel 1996), con un coefficiente di copertura delle entrate rispetto alle uscite pari a 1,42 nel 1994 e 1995 e a 1,47 nel 1996.
Nella tavola 4, relativa ai soli trattamenti pensionistici IVS (sono pertanto escluse dall'analisi le prestazioni erogate in forma di capitale e le indennità di liquidazione), vengono esaminati i diversi fattori (demografici e normativo-istituzionali) che, agendo sull'andamento del gettito contributivo e dell'onere per prestazioni, consentono di esprimere valutazioni sulla sostenibilità finanziaria della gestione.
In relazione alla contribuzione (tavola 4, sezione A), l'aumento delle entrate contributive è connesso ad un incremento del monte dei redditi ai fini imponibili, dovuto alla forte aumento del numero degli assicurati che si evolve sulla base di un flusso netto annuo di nuovi assicurati pari a circa 3.600 unità nel 1994, 5.600 nel 1995 e 6.200 nel 1996.
In relazione alle prestazioni (tavola 4, sezione B), l'aumento della spesa è dovuto sia ad un aumento del numero delle pensioni (che si evolvono sulla base di un flusso netto annuo in progressiva crescita) sia ad un aumento dell'importo medio della pensione (dovuto all'adeguamento al costo della vita dello stock di pensioni in essere e al forte incremento registrato dalle pensioni di nuova liquidazione).
L'effetto combinato degli andamenti delle entrate contributive e della spesa per pensioni determina un saldo positivo pari a 222 miliardi nel 1996, con un coefficiente di copertura delle entrate rispetto alle spese che passa da 1,5 nel 1994 a 1,57 nel 1996. L'aliquota di equilibrio previdenziale

Spesa per pensioni Numero pensioni Pensione media
Monte reddituale imponibile = Numero assicurati . Retribuzione media


risulta pertanto inferiore all'aliquota contributiva legale e a quella effettiva (rapporto fra entrate contributive e monte redditi imponibile): il miglioramento del rapporto numero pensionati/numero assicurati (la differenza fra il flusso netto delle nuove pensioni e il flusso netto dei nuovi assicurati è negativo e decrescente) riesce a più che compensare l'aumento dell'importo medio delle pensioni, connesso a fattori normativo-istituzionali.

Sezione II

Gestione immobliare e mobiliare

Con riferimento al patrimonio immobiliare, la Cassa possiede immobili da redditi locati a terzi e immobili strumentali adibiti ad usi diretti, dei quali non è stata fornita la classificazione in base alla destinazione.
La redditività degli immobili da reddito locati a terzi evidenzia nel periodo considerato un miglioramento: il trend di crescita dei proventi risulta più dinamico rispetto a quello registrato dal patrimonio, che aumenta in seguito ad acquisizioni di nuovi immobili.
Il rendimento lordo è pari nella media del periodo esaminato al 3,36% (10,28% se riferito al prezzo di acquisto), mentre quello netto si riduce all'1,2% (3,6% se riferito al prezzo di acquisto). Questi valori si collocano al di sotto dei valori medi calcolati per il complesso degli Enti esaminati; tuttavia, tale confronto non risulta molto corretto, in quanto per i rendimenti riferiti al valore in bilancio gli Enti possono seguire criteri diversi di contabilizzazione del patrimonio, mentre per i rendimenti riferiti al prezzo di acquisto non si tiene conto del fatto che gli immobili possono essere stati acquistati in periodi diversi.
Per quanto riguarda i costi direttamente imputabili alla gestione del patrimonio immobiliare, essi rappresentano una quota dei proventi complessivi pari a circa il 72% nel 1994, il 63% nel 1995 e il 60% nel 1996. Se consideriamo i costi al netto delle imposte e della quota di ammortamento dell'anno, al fine di evidenziare quella parte di spese direttamente riconducibile all'attività gestionale dell'Ente, emerge che essi si mantengono pressochè costanti in valore assoluto, con una incidenza sulle entrate complessive che risulta decrescente nel periodo considerato.
Nella tavola 8 viene illustrato l'andamento della gestione mobiliare, tramite l'evidenziazione delle attività finanziarie (e della relativa composizione) e dei proventi realizzati (e/o maturati) su tali investimenti. Le attività finanziarie detenute dall'Ente sono costituite da attività liquide, da titoli (titoli di Stato, obbligazioni delle banche e obbligazioni fondiarie), da azioni e partecipazioni (azioni INA), da crediti a breve e a medio-lungo termine e da altri investimenti; ai fini della determinazione della redditività annua del patrimonio mobiliare sono stati considerati sia i redditi di capitale sia i guadagni in conto capitale realizzati o anche solo maturati.
Nella media del periodo considerato (1994-96), il rendimento lordo riferito al complesso delle attività detenute si colloca all'11,5%, mentre quello netto risulta pari al 10,52%, risultando superiore al valore medio calcolato per il complesso degli Enti esaminati: l'elevato valore della redditività nel 1996 (14% circa) è dovuto in gran parte alla consistente entità delle plusvalenze maturate sui titoli obbligazionari.
Il rendimento calcolato sul risultato lordo di gestione finanziaria (che si ottiene sottraendo ai proventi complessivi - al lordo e al netto delle imposte - gli oneri di gestione) registra valori elevati per lo scarso peso delle spese di gestione, pari a qualche centinaia di miliardi (tuttavia l'Ente ha fornito solo il costo per il personale impiegato nella gestione delle attività finanziarie).

Sezione III

Situazione patrimoniale-Riserve

Nella tavola 9 vengono evidenziate le risultanze del conto economico e dello stato patrimoniale, con particolare attenzione all'entità delle riserve obbligatorie e alle assegnazioni delle quote dell'esercizio alle riserve medesime, determinate in base alle specifiche disposizioni di legge.
Il risultato economico di esercizio, determinato sulla base del saldo dei movimenti finanziari di parte corrente e del saldo delle partite di natura strettamente economica, passa da 317 miliardi nel 1994 a 331 miliardi nel 1996.
La situazione patrimoniale generale presenta un avanzo patrimoniale netto (costituito dalla somma algebrica della riserva obbligatoria, della «riserva da destinare» e dall'avanzo economico) che nel periodo esaminato passa da 2.430 miliardi nel 1994 a 3.475 miliardi nel 1997. Il miglioramento è dovuto ad un aumento progressivo delle attività, a fronte delle quali le passività presentano un andamento oscillante.
Le riserve obbligatorie, alimentate dalla «riserva da destinare» (pari a 849 miliardi nel 1997), passano da 1.500 miliardi nel 1994 a 2.200 miliardi nel 1997, coprendo in ciascun anno del periodo esaminato 20 annualità dell'importo delle pensioni in pagamento nel relativo anno.

Sezione IV

Efficienza dell'Ente

Le tavole 10-14 contengono informazioni utili ai fini di una valutazione dell'efficienza operativa e produttiva dell'Ente.
Con riferimento ai costi di gestione direttamente imputabili allo svolgimento dell'attività dell'Ente (tavola 10), essi aumentano considerevolmente nel 1996 a causa del consistente aumento della spesa per il personale in servizio e per l'acquisto di beni di consumo e servizi. I costi per il personale aumentano (l'incremento risulta registrato tanto dalle componenti fisse del salario quanto da quelle variabili), a causa dell'applicazione del nuovo contratto, in seguito alla privatizzazione della Cassa, e alle numerose assunzioni, che determinano un aumento del personale in servizio da 157 unità nel 1995 a 203 nel 1996 (tavola 11).
Con riferimento agli indicatori di efficienza operativa e produttiva dell'Ente, si può esaminare l'andamento dell'indice di costo amministrativo (tavola 10) e dell'indice di produttività (tavola 11). Il primo (determinato in base al rapporto fra le spese di gestione complessive e la spesa per prestazioni istituzionali) risulta inferiore a quello calcolato per il complesso degli Enti esaminati, anche se nel periodo considerato tende ad aumentare (passando dal 4% nel 1994 al 5,7% nel 1996) in quanto il trend di crescita delle spese di gestione risulta più dinamico di quello registrato dalla spesa per prestazioni. L'indice di produttività, che esprime il numero di prestazioni in capo a ciascun dipendente, assume valori relativamente contenuti se confrontati con il valore medio calcolato per il complesso degli Enti monitorati (tavola 11): la flessione della produttività nel 1996 è dovuta al consistente aumento delle unità del personale in attività di servizio.
I tempi medi di liquidazione delle prestazioni (che oscillano fra 1 e 3 mesi) risultano in linea con i valori medi calcolati per il complesso degli Enti. Tuttavia, questo indicatore andrebbe letto unitamente ad altre informazioni, quali quelle relative al grado di evasione delle pratiche e dei ricorsi connessi a domande di prestazioni (tavola 13), che non sono state fornite per l'Ente in questione.

Osservazioni conclusive

Con riferimento alla sostenibilità finanziaria, la Cassa forense si configura ancora come una gestione relativamente «giovane», con una base assicurativa caratterizzata da una distribuzione degli iscritti che si concentra in fasce di età anagrafica e anzianità contributiva relativamente basse e che risulta alimentata da un consistente flusso annuo di nuovi assicurati. Ciò si riflette sul rapporto demografico numero assicurati/numero prestazioni, che assume valori elevati (superiori a 3) e in crescita (anche nel 1997 e, in base alle previsioni, nel 1998).
Tuttavia, se dal lato del finanziamento le entrate contributive presentano un trend di crescita sostenuto (in seguito alle nuove iscrizioni e all'elevamento del «tetto» ai fini del calcolo del contributo soggettivo del 10%), dal lato della spesa si osserva una dinamica di crescita sostenuta: il flusso delle nuove liquidate sarà destinato a crescere a ritmi sostenuti anche nei prossimi anni in quanto una buona parte degli iscritti si concentra nelle classi di età e di anzianità contributiva superiori, rispettivamente, a 60 e 35 anni; gli importi medi delle pensioni di nuova liquidazione presentano tassi di crescita elevati.


Allegato n. 4
Relazione del senatore Roberto NAPOLI
su
Opera Nazionale Assistenza Orfani Sanitari Italiani

Come emerge dalla tavola 1 l'Opera Nazionale Assistenza Orfani Sanitari opera esclusivamente nel campo delle altre prestazioni per attività sociali con l'assegnazione ai propri assistiti di borse e assegni di studio e la fruizione di soggiorni, case di riposo, convitti, ecc.

Sezione I

Gestione economico-finanziaria: la gestione entrate contributive-spesa per prestazioni istituzionali

Nella tavola 2 vengono evidenziate le risultanze della gestione finanziaria (di competenza e di cassa), attraverso i saldi di parte corrente e in conto capitale che concorrono alla determinazione del saldo complessivo di gestione.
Con riferimento alla gestione finanziaria di competenza, il saldo complessivo evidenzia nel triennio 1994-1996 un progressivo peggioramento del deficit (rispettivamente da -5 a -10 -12 miliardi), mentre nell'esercizio 1997 si manifesta una marcata riduzione del deficit finanziario di competenza che si porta a !2 miliardi con un miglioramento rispetto all'esercizio 1996 di 10 miliardi, che risulta imputabile sia al saldo di parte corrente sia a quello in conto capitale.
Il saldo positivo di parte corrente, nell'anno 1997, s'incrementa in seguito ad un aumento delle entrate contributive, mentre rimangono invariate le spese per prestazioni. Anche i proventi derivanti dal patrimonio immobiliare e mobiliare risultano costanti se si escludono per l'anno 1996 i proventi straordinari realizzati in conto capitale.
Con riferimento alla gestione finanziaria di cassa si evidenzia un saldo negativo fra riscossioni e pagamenti nell'anno 1995, mentre persiste un saldo positivo negli altri esercizi, ed in particolare nell'anno 1997, per il concomitante aumento del saldo positivo di parte corrente e della diminuzione del saldo negativo in conto capitale, che determinano un avanzo di 8 miliardi.
Con riferimento alla tavola 3 che riporta il numero assicurati nonchè gli indicatori di equilibrio finanziario tra entrate contributive-spesa per prestazioni istituzionali osserviamo che l'analisi si riferisce alla sola voce complessiva altre prestazioni per attività sociali, data la natura e l'oggetto dell'Ente, da cui emerge per il 1994 un saldo positivo fra entrate contributive e onere per prestazioni pari a 17 miliardi, con un coefficiente di copertura delle entrate rispetto alle uscite pari a 1.45: nel periodo successivo il saldo positivo si riduce, passando a 16 miliardi nel 1995 e a 13 miliardi nel 1996, come pure il coefficiente di copertura che scende rispettivamente a 1.38 e a 1.29. Nell'anno 1997 il saldo positivo aumenta passando a 21 miliardi con un coefficiente di copertura che si attesta a 1,47.

Sezione II

Gestione immobiliare e mobiliare

Nella tavola 7 vengono indicate le risultanze della gestione immobiliare: sulla base dei dati relativi all'entità dei valori immobiliari e ai proventi derivanti dal patrimonio medesimo, è stata calcolata la redditività in termini lordi e netti.
Nel 1997, a fronte di un rendimento lordo pari al 5,4% calcolato sul valore storico, il rendimento netto si riduce al 5,0%. Nel periodo esaminato 1994-96, la redditività sia lorda che netta risulta quasi invariata rispetto all'anno 1997 per la costanza degli investimenti patrimoniali e tenuto conto che l'Ente non possiede immobili locati a terzi, ma, soltanto, immobili direttamente utilizzati.
Nella tavola 8 viene esaminato l'andamento della gestione mobiliare, tramite l'evidenziazione delle attività finanziarie e della relativa composizione e dei proventi realizzati (e/o maturati) su tali investimenti. Le attività finanziarie detenute dall'Ente sono costituite da attività liquide e da titoli. Ai fini della determinazione della redditività annua del patrimonio mobiliare sono stati considerati sia i redditi di capitale sia i guadagni in conto capitale realizzati o anche solo maturati.
Nel periodo considerato (1994-96), il rendimento riferito al complesso delle attività detenute diminuisce leggermente, attestandosi nel 1996 ad un valore pari all'8,77% in termini netti (ovvero al netto delle imposte) superiori ai valori medi rilevati per il complesso degli Enti monitorati. Nell'anno 1997 il rendimento in termini netti si riduce al 6,75% per effetto anche della riduzione generalizzata dei tassi di interesse.
Con riferimento ai valori mobiliari in senso proprio, costituiti per l'Ente in esame dai titoli obbligazionari pubblici, il rendimento nel 1996 risulta del 8.64% in misura nettamente inferiore a quello scaturito dai rendimenti medi registrati nel periodo in esame sui valori mobiliari corrispondenti, che è risultato pari al 10.25%.

Sezione III

Situazione patrimoniale-Riserve

Nella tavola 9 vengono evidenziate le risultanze del conto economico e dello stato patrimoniale, con particolare attenzione all'entità delle riserve obbligatorie determinate in base alle specifiche disposizioni di legge.
Con riferimento al conto economico, viene evidenziato il risultato economico di esercizio, determinato sulla base del saldo dei movimenti finanziari di parte corrente e del saldo delle partite di natura strettamente economica. L'andamento altalenante dell'avanzo economico (compreso tra i 47 e 29 miliardi) osservabile nel periodo 1994-97 è imputabile in parte anche ai proventi di natura straordinaria conseguiti nell'anno 1996.
La situazione patrimoniale generale presenta un avanzo patrimoniale netto che nel periodo esaminato passa da 280 miliardi nel 1994 a 394 miliardi nel 1997. Il miglioramento è dovuto ad un aumento delle attività, a fronte di passività che rimangono stazionarie: fra le attività la voce che si è incrementata è rappresentata dagli investimenti in titoli.
Le riserve obbligatorie passano da 210 miliardi nel 1994 a 241 miliardi nel 1997, con una copertura pari ad oltre 5 annualità di spese correnti connesse con l'erogazione di prestazioni sociali.

Sezione IV

Efficienza dell'Ente

Le tavole 10-14 contengono informazioni utili ai fini di una valutazione dell'efficienza operativa e produttiva dell'Ente.
Con riferimento ai costi di gestione direttamente imputabili allo svolgimento dell'attività dell'Ente (tavola 10), è stato calcolato l'indice di costo amministrativo determinato in base al rapporto fra le spese di gestione complessive e la spesa per prestazioni istituzionali. Per l'Ente esaminato, l'indice di costo amministrativo risulta costante in tutto il periodo considerato (1994-97) nella misura del 10%.
La componente di spesa che risulta più incrementata è la voce «personale in servizio» che dall'anno 1995 al 1996 aumenta di oltre 620 milioni per nuove assunzioni.
Con riferimento alla gestione del personale in servizio (tavola 11), rispetto ad un organico di 193 unità, hanno operato in effetti 171 unità nel 1994 e 177 nel 1995, portandosi a quota 187 unità nel 1996 e a quota 204 unità nel 1997
L'indice di produttività, che esprime il numero di prestazioni in capo a ciascun dipendente, assume valori relativamente contenuti se confrontati con il valore medio calcolato per il complesso degli Enti monitorati (tavola 11). Tuttavia, nel periodo esaminato, la produttività oltremodo diminuisce (passando dal 23,1% nel 1994 al 19,3% nel 1997), in seguito ad un aumento del numero di unità in servizio.
In riferimento alla gestione delle pratiche e dei ricorsi relativi a domande di prestazione (tavola12) il grado di evasione delle pratiche è superiore a quelle presentate fatta eccezione per l'anno 1995. Le pratiche giacenti a fine 1997 erano 24.
In riferimento alla gestione di crediti contributivi (tavola13) si possono esaminare i dati relativi alla gestione del contenzioso e al recupero crediti per attività diretta dell'Ente, al fine di valutarne l'efficienza operativa. L'ammontare dei crediti contributivi del periodo considerato (1994/97) è stabile in circa 10 miliardi e decresce a 8.6 miliardi nel 1997. L'entità del recupero dei crediti decresce progressivamente e passa da 28.8 miliardi nel1994 a 10 miliardi nel 1997.
Nel 1997, il recupero avviene per attività diretta dell'Ente in via amministrativa e soltanto per l'importo di lire 700 milioni per via legale e nel solo anno 1997.
I costi sostenuti in relazione all'attività di recupero dei crediti (per attività di vigilanza e spese legali) rappresentano una quota crescente dei crediti recuperati per attività diretta dell'Ente, passando dallo 0.5% nel 1994 all'1.85% nel 1997 rimanendo, comunque, molto al di sotto dei valori medi. Al loro interno i costi sostenuti per la vigilanza rappresentano la quota di maggior consistenza pari al 60%.

Osservazioni conclusive

Con riferimento all'equilibrio finanziario della gestione entrate contributive-spesa per prestazioni emerge per tutto il periodo considerato un saldo positivo con un coefficiente di copertura delle entrate rispetto alla spesa superiore a 1.4 mediamente e un rapporto demografico numero assicurati/numero prestazioni tra i più elevati, sempre superiore a 32.
Sussiste un costante equilibrio finanziario nell'ambito di un rapporto demografico anch'esso non solo elevato, ma stabile nel tempo.
Si auspica, comunque, il continuo controllo dei fattori demografici e dei meccanismi di funzionamento del sistema, che agiscono sulla dinamica delle spese e delle entrate contributive, in modo tale da poter intervenire al fine di assicurare il mantenimento dell'equilibrio di lungo periodo.