COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA
sul terrorismo in Italia e sulle cause
della mancata individuazione dei responsabili delle stragi
VENERDÌ 13 NOVEMBRE 1998

44a Seduta
Presidenza del Presidente
PELLEGRINO
indi del Vice Presidente
MANCA

La seduta inizia alle ore 9,45.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
(A008 000, B55a, 0040o)

Il presidente PELLEGRINO comunica che, dopo l'ultima seduta, sono pervenuti alcuni documenti, il cui elenco è in distribuzione, che la Commissione acquisisce formalmente agli atti dell'inchiesta.

SULLE DICHIARAZIONI RESE ALLA STAMPA DA UN MEMBRO DELLA COMMISSIONE
(A007 000, B55a, 0012o)

L'onorevole TASSONE - facendo riferimento alle dichiarazioni rese ad un quotidiano dal senatore Athos De Luca, a proposito dell'audizione dell'ammiraglio Battelli, ed accompagnate da pesanti giudizi sul contenuto delle dichiarazioni stesse - formula rilievi critici. A suo avviso il comportamento del senatore De Luca presenta il carattere di anomalia e mostra scarso riguardo nei confronti della Commissione, poichè la sola sede nella quale lo stesso senatore avrebbe potuto legittimamente avanzare le sue considerazioni era quella interna all'organo di inchiesta. Fa presente che è, a suo avviso, opportuna un'iniziativa diretta a impedire commenti e giudizi dei componenti della Commissione al di fuori di questa e che sarebbe molto negativo se, dopo ogni seduta, i commissari si lasciassero andare a comunicati o critiche, offrendo motivo di polemiche per il tramite di organi di informazione. Ancora più irrituali e criticabili sono le iniziative, individualmente assunte, dirette a formulare richieste punitive o ad inviare documenti.

Il senatore MANCA dichiara di concordare con quanto affermato dall'onorevole Tassone e fa presente che atteggiamenti come quelli del senatore De Luca inducono a dibattiti in ambiti impropri, e comportano così il venir meno di un impegno di collegialità, lealtà e riservatezza che dovrebbe invece vincolare tutti.

Il presidente PELLEGRINO dichiara innanzitutto che egli non dispone di un potere di censura nei confronti dei colleghi della Commissione e che, pertanto, può solo formulare degli inviti, così come ha fatto già in passato, per evitare che vengano esteriorizzati giudizi che invece più propriamente dovrebbero essere riservati all'ambito della Commissione. Auspica comunque una formale e presa di posizione collettiva che vincoli tutti i colleghi all'autodisciplina e all'autolimitazione. Al riguardo fa presente che oltretutto il senatore De Luca si è espresso in maniera tale da ingenerare il dubbio che i giudizi non fossero suoi personali ma dell'intera Commissione, cosa tanto più criticabile in quanto lo stesso senatore De Luca ha fatto anche riferimento all'opportunità di sostituire l'alto funzionario audito.

Il Presidente fa presente peraltro che l'audizione dell'ammiraglio Battelli ha lasciato insoddisfatti i membri della Commissione e lui stesso, tanto che l'audizione stessa è stata giudicata interlocutoria. Le dichiarazioni dello stesso ammiraglio pongono anche il quesito della responsabilità politica del Governo, cui spetta il delicato compito di indurre i funzionari ed i responsabili di delicati settori a rinunciare ad ogni preoccupazione o vincolo di discrezione e riservatezza sulle materie sulle quali essi sono chiamati a riferire, e di offrire invece piena collaborazione superando una tradizionale tendenza a dichiarare il meno possibile.

Il Presidente infine richiama l'attenzione di tutti i componenti sull'importanza che venga scrupolosamente rispettata la riservatezza per quanto riguarda quei passaggi di seduta svolti in segreto e sottolinea che, con riferimento all'ultima seduta, questo principio non è stato rispettato, tanto che notizie che dovevano restare segrete sono state invece divulgate nelle ore immediatamente successive.

Il senatore Athos DE LUCA prende la parola per precisare che egli, nella sua intervista e con le sue iniziative, non intendeva prevaricare sulle competenze della Commissione. Egli invece ha inteso solo farsi portavoce della diffusa insoddisfazione dell'intera Commissione a fronte delle dichiarazioni dell'ammiraglio Battelli ed esprimere il suo personale risentimento per quelle che lui ritiene insufficienze e reticenze manifestate. La sua precisa intenzione era quella di reagire sul piano politico ad un atteggiamento che egli giudica negativo e meritevole di censura.

INCHIESTA SULLE VICENDE CONNESSE AL DISASTRO AEREO DI USTICA: AUDIZIONE DEL GENERALE MARIO ARPINO, CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'AERONAUTICA
(A010 000, B55a, 0001o)

(Viene introdotto il generale Mario Arpino, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica)

La Commissione procede all'audizione del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, generale Mario Arpino, il quale risponde ai quesiti posti dal PRESIDENTE, dai senatori MANTICA, DE LUCA Athos, VENTUCCI, MANCA e BONFIETTI e dai deputati TASSONE e TARADASH.

Il presidente PELLEGRINO, ringraziato il generale Arpino, dichiara conclusa la sua audizione.

La seduta termina alle ore 14,45.