COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA
sul terrorismo in Italia e sulle cause
della mancata individuazione dei responsabili delle stragi

MARTEDÌ 19 NOVEMBRE 1996


3a Seduta

Presidenza del Presidente
PELLEGRINO

La seduta inizia alle ore 20.

SEGUITO DEL DIBATTITO SULLO STATO DELLE INCHIESTE E AGGIORNAMENTO SUGLI SVILUPPI DEL CASO GLADIO
(A010 000, B55a, 0001o)

In apertura di seduta, il presidente PELLEGRINO rende noto che in data 29 ottobre scorso il Ministro dell'interno ha indirizzato a lui, nella sua qualità di Presidente della Commissione stragi, e ai Presidenti della Camera e del Senato una lettera con la quale dava notizia del rinvenimento, in un magazzino a disposizione del Ministero dell'interno, di abbondante materiale documentale di possibile interesse per l'autorità giudiziaria e la Commissione stragi, secondo i rispettivi profili di competenza. Sarebbero stati rinvenuti, tra l'altro, carteggi relativi all'ex ufficio affari riservati del Ministero dell'interno concernenti i fatti dell'estate 1969, nonchè reperti giudiziari il cui valore merita uno specifico approfondimento.
L'amministrazione dell'interno aveva dato avvio, in collaborazione con diverse autorità giudiziarie milanesi, ad una complessa operazione di catalogazione in loco del materiale quando, in data di ieri, è intervenuto un provvedimento di acquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Milano che procede, con il nuovo rito, per la strage di piazza Fontana.
Ad avviso del Presidente, la Commissione, che pure ha uno specifico interesse a conoscere il valore documentale di quanto è stato rinvenuto, non può, allo stato, assumere iniziative che costituiscano motivo di interferenza con l'indagine della Procura milanese; si rafforza tuttavia l'esigenza - del resto unanimemente affermata dall'Ufficio di Presidenza - che il Ministro dell'interno riferisca alla Commissione, come pure l'esigenza di una proroga legislativa dell'attività della Commissione stessa.
Ha la parola il senatore GUALTIERI, il quale ritiene di non dover sviluppare in questa sede l'intervento di aggiornamento sul caso Gladio, che si era prefisso di svolgere, per non comprimere la possibilità per i colleghi di intervenire sulle comunicazioni testè rese dal Presidente e consentire un ordinato svolgimento dei lavori. Egli concorda circa la necessità di una proroga della Commissione, i cui membri devono poter prendere conoscenza dell'abbondante materiale documentale pregresso e di quello che, anche di recente, è stato messo a disposizione della Commissione. Da un lato, infatti, nuove accessioni fanno riferimento all'ipotesi di specifiche responsabilità dell'Ufficio affari riservati in alcuni episodi della strategia della tensione; dall'altro, l'inchiesta sul caso Ustica fa registrare la disponibilità della Nato a fornire gli strumenti indispensabili per la interpretazione dei tracciati radar di interesse dell'autorità giudiziaria. Ulteriore capitolo che non può essere trascurato è quello della ripresa terroristica ad opera di gruppi mediorientali ovvero di anarchici. Avviandosi alla conclusione, il senatore Gualtieri osserva che alcune sezioni della proposta di relazione, a suo tempo depositata dal presidente Pellegrino, potrebbero formare oggetto di considerazioni conclusive da trasmettere al Parlamento.

Su richiesta del senatore SARACENI, il Presidente fornisce ulteriori elementi in ordine ai diversi procedimenti penali incardinati a Milano e concernenti, a vario titolo, la strage di piazza Fontana e le attività di gruppi eversivi di destra tra la fine degli anni '60 e la metà degli anni '70. Il senatore Saraceni osserva che la Commissione ha il dovere di verificare il valore e la rilevanza, ai fini dell'inchiesta parlamentare, del materiale rinvenuto. A tale scopo, invita il Presidente a prendere gli opportuni contatti con l'autorità giudiziaria competente.

Anche il senatore MANCA ritiene necessaria una proroga dell'attività della Commissione con specifico riferimento agli sviluppi del caso Ustica, rispetto ai quali non possono essere trascurate le legittime aspettative della pubblica opinione. Suggerisce, infine, la costituzione di una sottocommissione delegata agli approfondimenti in materia.

Il deputato LEONE chiede chiarimenti in ordine alle ragioni che hanno indotto la Presidenza a mutare atteggiamento riguardo alla prospettiva della proroga. A tale proposito il PRESIDENTE precisa che l'Ufficio di Presidenza allargato aveva fatto registrare un unanime orientamento delle forze politiche verso la necessità della proroga. Il mutato atteggiamento della Presidenza, di cui dà atto al deputato Leone, consegue pertanto al dovere di assicurare una direzione quanto più possibile collegiale ai lavori della Commissione.

Il senatore CALVI osserva che il rinvenimento di materiale inedito concernente l'attività dell'Ufficio affari riservati, potrebbe rivestire particolare interesse per le inchieste di competenza della Commissione, tenuto conto che il predetto ufficio fu al centro di numerosi episodi - conclusisi con sentenze di condanna - relativi a manipolazioni di possibili elementi di prova ed interferenze processuali che hanno ostacolato il corso della giustizia. Certo, il valore del rinvenimento è tutto da verificare; ciò non di meno occorre avviare le opportune iniziative presso la dottoressa Pradella, unica titolare delle indagini in corso. Infatti il procuratore Borrelli ha affermato che il giudice istruttore Salvini è incompetente a procedere con riferimento alla strage di piazza Fontana.
Il senatore Calvi prosegue il suo intervento affermando che gli accertamenti da svolgere dimostrano la necessità di continuare il lavoro di inchiesta e, quindi, di sollecitare la proroga legislativa. Quanto, infine, alla possibilità di approvare la proposta di relazione di sintesi a suo tempo redatta dal presidente Pellegrino, essa dovrà conseguire ad una approfondita presa di conoscenza della documentazione di supporto, nonchè ad alcuni interventi emendativi. Con specifico riferimento al caso Ustica, esclude che, anche per la delicatezza e l'importanza delle più recenti acquisizioni, la materia possa formare oggetto di delega a sottocomitati.

Anche il deputato ZANI si dice favorevole ad una proroga delle attività della Commissione, per un tempo non eccessivamente lungo e comunque definito; occorre infatti evitare il rischio che la Commissione si occupi anacronisticamente di numerosi episodi di strage e di terrorismo rispetto ai quali è ormai piena la possibilità di trasmettere giudizi politici al Parlamento e alla pubblica opinione. Alcuni filoni d'inchiesta, tuttavia, devono essere ulteriormente approfonditi e, tra questi, il caso Ustica e la vicenda della banda della Uno bianca. Della massima importanza sarà, infine, la valutazione della rilevanza del rinvenimento documentale oggetto delle comunicazioni del Presidente.

Ad avviso del deputato TASSONE, occorre avviare una riflessione attenta sul ruolo e sui compiti della Commissione d'inchiesta, al di là dei fatti contingenti che possono eventualmente giustificarne una proroga. Tra l'altro sarebbe opportuno porre allo studio le modalità di necessario coordinamento di questa Commissione con l'azione di altri organismi bicamerali quali la Commissione antimafia ed il Comitato di controllo sui servizi. Raccomanda infine che gli atti di indagine che la Commissione delibererà di compiere si iscrivano in un programma di attività coerente con i compiti istituzionali della Commissione stessa.

Il deputato FOLLIERI, nell'associarsi alla richiesta di proroga, la giustifica sottolineando che da parte sua il consenso su specifiche affermazioni contenute nella proposta di relazione del Presidente resta subordinato alla possibilità di operare precisi riscontri documentali. A queste motivazioni si aggiungono ovviamente quelle connesse ai nuovi elementi affiorati in relazione al caso Ustica e agli archivi del Ministero dell'interno.

Il deputato CORSINI si associa alla richiesta di proroga; le recenti scoperte documentali pongono infatti ancora una volta in rilievo il rapporto, tutto da chiarire, tra il fenomeno stragista degli anni '60 e '70 e l'attività di organi dello Stato. Solo dopo il varo di una proroga sarà possibile elaborare un piano organico di audizioni e di approfondimenti, nella cui prospettiva la Commissione dovrà dotarsi delle collaborazioni professionalmente adeguate, anche e soprattutto sul piano storico.

Il senatore GUALTIERI, intervenendo di nuovo a favore della proroga della Commissione, ne sottolinea la necessità al fine di superare l'attuale stato di incertezza e di carenza di sufficiente autorità del quale a suo avviso soffre la Commissione.

Il senatore CASTELLI sottolinea che è emersa unanimemente la volontà di proseguire i lavori oltre il dicembre 1996. Quanto alle iniziative da assumere a tal fine, il Gruppo della Lega Nord non può impegnarsi in questa sede a favore dell'esame in deliberante del disegno di legge di proroga. Egli peraltro suggerisce che il presidente Pellegrino invii una lettera ai Presidenti delle Camere, nella quale vengano chiarite le esigenze e le richieste evidenziate nel corso del dibattito.

Il presidente PELLEGRINO, a conclusione del dibattito, propone che, nell'attesa che si decida in merito alla proroga, la Commissione proceda all'audizione del Ministro dell'interno sul recente rinvenimento del materiale documentale. Avranno poi luogo, in sede di prosieguo del dibattito all'ordine del giorno della seduta odierna, le esposizioni di aggiornamento dei senatori Gualtieri e Loiero. Il Presidente accoglie infine il suggerimento del senatore Castelli circa l'invio di una lettera ai Presidenti delle Camere.

La Commissione concorda all'unanimità con le conclusioni del Presidente.

La seduta termina alle ore 21,35.