COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA
sul terrorismo in Italia e sulle cause
della mancata individuazione dei responsabili delle stragi
MERCOLEDÌ 16 LUGLIO 1997

25a Seduta
Presidenza del Presidente
PELLEGRINO
indi del Vice Presidente
GRIMALDI

La seduta inizia alle ore 20,15.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
(A008 000, B55a, 0022o)

IL PRESIDENTE comunica che, dopo l'ultima seduta, sono pervenuti alcuni documenti, il cui elenco è in distribuzione, che la Commissione acquisisce formalmente agli atti dell'inchiesta.
Comunica altresì che il signor Morucci ed il senatore Taviani hanno provveduto a restituire, debitamente sottoscritti ai sensi dell'articolo 18 del regolamento interno, i resoconti stenografici delle loro audizioni svoltesi rispettivamente il 18 giugno ed il 1o luglio scorso, dopo avervi apportato correzioni di carattere meramente formale.
Il Presidente informa poi che, nel corso dei contatti recentemente avuti con il giudice istruttore Priore, questi non ha mancato di sottolineare l'importanza che, ai fini della sua indagine, potrebbero rivestire i dati tecnici necessari alla lettura completa dei tracciati radar acquisiti all'inchiesta giudiziaria, dati tecnici in possesso delle autorità Nato e tuttora coperti da vincolo di segretezza.
Il Presidente in relazione a ciò, e su proposta dell'apposito gruppo di lavoro sul caso Ustica, dà lettura di una lettera, redatta di intesa con i Vice Presidenti della Commissione, indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri, il cui testo è il seguente:

«Signor Presidente,

l'inchiesta giudiziaria sul disastro aereo di Ustica, giunta alla sua fase conclusiva, ha potuto avvalersi di importanti acquisizioni tecnico-processuali. Fra queste ultime mancano peraltro alcuni dati essenziali ai fini della ricostruzione e della interpretazione degli avvenimenti: ciò mentre la procedura istruttoria, ancora in corso, è destinata ad esaurirsi entro pochi mesi alla data non più rinviabile del 31 dicembre 1997.
La Commissione parlamentare di inchiesta che ho l'onore di presiedere, pur restando nell'ambito dei suoi compiti istituzionali, già da diversi anni ed in ossequio al mandato ricevuto ha portato il suo esame sulla vicenda, seguendo con attenzione le fasi della istruttoria e, alla occorrenza, facendosi interprete delle esigenze di verità e di giustizia avvertite dalla opinione pubblica.
La Commissione ha constatato che - affinchè l'indagine istruttoria possa concludersi con la maggiore chiarezza e completezza possibile - restano ancora da acquisire presso le competenti autorità della Nato i dati dei codici di identificazione dei SIF relativi ai velivoli dei quali è stata registrata la presenza alla data del 27 giugno 1980, nelle ore precedenti ed in quelle successive alla scomparsa del DC9 Itavia.
Se tali codici - per i vincoli discendenti dalla loro particolare riservatezza - non potessero essere consegnati all'Autorità Giudiziaria italiana, sarebbe necessario almeno acquisire la loro interpretazione, in modo da rendere possibile la identificazione dei velivoli.
La Commissione Le rivolge, mio tramite, signor Presidente, l'invito a far valere in via ufficiale, presso il Comando Nato di Bruxelles, le ineludibili e pressanti esigenze di giustizia sopra dette, sì da poter favorire l'utile conclusione dei lavori della magistratura.
È inoltre necessario, sempre ai fini della completezza dell'indagine giudiziaria, che gli Stati Uniti, la Francia e la Libia forniscano una risposta positiva alle richieste di rogatoria rimaste a tutt'oggi inevase.
Sono certo che Ella vorrà rendersi interprete, nella maniera più efficace, delle istanze che Le ho segnalato e, a nome della Commissione e mio personale, Le manifesto la mia gratitudine per quanto Ella vorrà compiere nell'interesse del nostro Paese.

Molti distinti saluti.
Giovanni Pellegrino».

SULL'ATTIVITÀ RISERVATA DELLA COMMISSIONE
(A007 000, B55a, 0007o)

Chiede la parola il senatore PALOMBO, il quale interviene per denunciare un increscioso, recente episodio di divulgazione di notizie tratte da documenti riservati e da passaggi di audizioni svolte in seduta segreta presso la Commissione. Non è la prima volta che membri di questo organismo di inchiesta si rendono responsabili di tali comportamenti, che - oltre ad arrecare spesso irreparabile pregiudizio a privati cittadini o a istituzioni dello Stato - minano gravemente la stessa credibilità della Commissione stragi.
Il senatore Palombo conclude rivolgendo un formale invito alla Presidenza affinchè siano adottate tutte le misure necessarie ad evitare che simili comportamenti abbiano a ripetersi nel futuro.

IL PRESIDENTE, rispondendo al senatore Palombo, assicura che il problema testè sollevato verrà portato all'esame dell'Ufficio di Presidenza nella riunione già convocata per la giornata di domani nel corso della mattinata.

INCHIESTA SU STRAGI E DEPISTAGGI: AUDIZIONE DEL SIGNOR STEFANO DELLE CHIAIE
(A010 000, B55a, 0001o)

(Viene introdotto il signor Stefano Delle Chiaie).

La Commissione procede allo svolgimento dell'audizione del signor Stefano Delle Chiaie nell'ambito dell'inchiesta su stragi e depistaggi.

Il signor DELLE CHIAIE risponde ai quesiti posti dal PRESIDENTE, dai senatori MANTICA e MANCA e dai deputati SARACENI, CORSINI e FRAGALÀ.

Il PRESIDENTE rinvia il seguito dell'audizione ad una seduta che avrà luogo martedì 22 luglio.

La seduta termina alle ore 00,30 del 17 luglio 1997.