COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA

sul terrorismo in Italia e sulle cause
della mancata individuazione dei responsabili delle stragi

MARTEDÌ 14 Marzo 2000

65ª Seduta

Presidenza del Presidente

PELLEGRINO


        La seduta inizia alle ore 19,40.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

        Il PRESIDENTE comunica che, dopo l’ultima seduta, sono pervenuti alcuni documenti il cui elenco è in distribuzione e che la Commissione acquisisce formalmente agli atti dell’inchiesta.

        Informa altresì che il dottor Armando Spataro ha provveduto a restituire, debitamente sottoscritto ai sensi dell’articolo 18 del regolamento interno, il resoconto stenografico della sua audizione del 1º marzo 2000, dopo avervi apportato correzioni di carattere meramente formale.
        Infine, con riferimento alla seduta del 24 novembre 1999 nella quale si è svolta l’audizione del senatore Imposimato, rende noto che presso l’archivio della Commissione sono conservati tutti i verbali delle deposizioni di Luigi Scricciolo: in massima parte detti verbali sono stati pubblicati in vari volumi degli atti della Commissione Moro, mentre in parte minore sono stati trasmessi dall’Ufficio Istruzione del Tribunale di Roma. Tale precisazione appare doverosa per risolvere i dubbi sollevati in quella sede circa la reperibilità dei verbali delle deposizioni di Luigi Scricciolo.

SULLE RECENTI DICHIARAZIONI DELL’ONOREVOLE NANDO DALLA CHIESA IN MERITO ALL’INDAGINE DELLA COMMISSIONE SUI FATTI DI VIA MONTE NEVOSO

        Il PRESIDENTE, con riferimento ad alcuni comunicati stampa apparsi in serata, recanti osservazioni critiche espresse dall’onorevole Dalla Chiesa in merito all’indagine svolta dalla Commissione sui fatti di via Monte Nevoso, sottolinea che, fermo restando il legittimo interesse del parlamentare a difendere il buon nome del padre, la Commissione non ha mai messo in dubbio nel corso della sua attività d’inchiesta la correttezza dell’operato del generale, né privilegia posizioni pregiudiziali, né tantomeno agisce con l’intenzione di incrinare la figura professionale e l’alto livello morale del generale. Ricorda anzi di aver espresso rammarico per la prematura scomparsa di un valido investigatore le cui alte capacità sarebbero assai utili nell’attuale momento di ripresa della minaccia terroristica. L’audizione dei magistrati Spataro e Pomarici ha sicuramente portato un utile contributo all’attività di indagine della Commissione, ma questa deve proseguire, fintanto che persisteranno elementi della vicenda Moro da chiarire.

        Annuncia quindi che questa parte del resoconto stenografico dell’odierna seduta verrà trasmessa sia all’onorevole Dalla Chiesa che al dottor Spataro, le cui recenti dichiarazioni danno luogo a perplessità circa la compatibilità delle stesse con l’attuale posizione di membro del Consiglio superiore della magistratura.

        Il deputato FRAGALÀ ritiene condivisibili le preoccupazioni espresse dall’onorevole Dalla Chiesa, ricordando che esse sono motivate dal fatto che, nel recente passato, alcuni noti teoremi giudiziari hanno ipotizzato responsabilità gravi del generale Dalla Chiesa, recando in tal modo pregiudizio alla sua memoria e alla sua correttezza professionale.

        Dichiara quindi di aver apprezzato l’audizione dei dottori Spataro e Pomarici, le cui dichiarazioni hanno chiarito definitivamente la vicenda ed hanno eliminato ogni dubbio sulla scoperta del covo di via Monte Nevoso.
        Coglie infine l’occasione per sottolineare l’alta efficienza dimostrata dal nucleo operativo del generale Dalla Chiesa che, con i risultati acquisiti, si è distinto per la differenza dagli altri apparati dell’epoca, che non hanno dimostrato pari preparazione e capacità.

        Il PRESIDENTE interviene brevemente per dichiarare che alcuni dubbi sull’operato del generale Dalla Chiesa sono stati effettivamente avanzati da talune procure. A tale riguardo ricorda di aver inviato a suo tempo una missiva all’onorevole Dalla Chiesa, nella quale egli ribadiva il proprio convinto dissenso rispetto alle predette opinioni ed escludeva l’ipotesi che il generale abbia mai utilizzato documenti in suo possesso al fine di operare pressioni su personalità politiche. Non esiste quindi alcun dubbio sulla assoluta lealtà istituzionale del generale, la cui capacità di contrasto al terrorismo è nota e che si è di certo anche avvalso, come era del resto normale, anche di fonti informative riservate.
        Il senatore PARDINI fa presente di essere rimasto colpito dalle dichiarazioni dell’onorevole Dalla Chiesa ed anche da quelle dei dottori Pomarici e Spataro, poiché a suo avviso l’audizione di questi ultimi non è riuscita a chiarire taluni aspetti della scoperta del covo di via Monte Nevoso. Né ha fornito convincenti spiegazioni sul rapporto redatto dagli organi di polizia giudiziaria di Milano, ed avallato da quella magistratura inquirente, circa le modalità ed i tempi della scoperta. Sottolinea quindi che il proseguimento dell’attività di inchiesta della Commissione è doveroso con riferimento a episodi non chiari della vicenda Moro, senza che ciò significhi revocare in dubbio la correttezza dell’operato del generale. Si associa ai dubbi espressi dal Presidente circa la incompatibilità dell’attuale carica rivestita dal dottor Spataro, con il suo attivismo e le sue dichiarazioni che finiscono per alimentare una polemica giornalistica ingiustificata.
        Il deputato BIELLI, aderendo alle osservazioni del Presidente, gli esprime solidarietà e ricorda la singolare affermazione del dottor Pomarici circa il riconoscimento dell’«errore» compiuto al momento della incompleta perquisizione operata nel covo di via Monte Nevoso. Rileva poi che la posizione attuale del dottor Spataro mal si concilia con la polemica giornalistica alla quale egli prende parte.
        Il senatore MANCA ritiene legittime le preoccupazioni dell’onorevole Dalla Chiesa, anche se l’attività di inchiesta della Commissione non ha mai revocato in dubbio la correttezza dell’operato del di lui genitore. Ricorda che l’audizione dei dottori Pomarici e Spataro è scaturita da una ricostruzione dei fatti ipotizzata da un consulente della Commissione. Sottolinea infine che l’inchiesta sul caso Moro prosegue presso la Commissione anche in virtù di una sollecitazione proveniente dall’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.
        Il senatore DE LUCA Athos esprime l’avviso che la correttezza dell’operato del generale Dalla Chiesa ha senz’altro avuto puntuale riscontro in sede di Commissione e che pertanto l’attuale fase di inchiesta muove da ipotesi che non riguardano in alcun modo la persona del generale. Ritiene infine che le dichiarazioni del figlio del generale nascano da una evidente incompleta o inesatta informazione.
        Il PRESIDENTE, chiudendo il breve dibattito, dichiara che l’alta professionalità del generale Dalla Chiesa non fu utilizzata pienamente durante i giorni cruciali del sequestro Moro.

INCHIESTA SUGLI SVILUPPI DEL CASO MORO: AUDIZIONE DEL DOTTOR MARIO SCIALOJA

        (Viene introdotto il dottor Mario Scialoja).
        La Commissione procede allo svolgimento dell’audizione del dottor Mario Scialoja nell’ambito dell’inchiesta sugli sviluppi del caso Moro.
        Il PRESIDENTE, dopo una breve introduzione sull’oggetto e sulle finalità dell’audizione, dà la parola al dottor Scialoja il quale risponde ai quesiti formulati dallo stesso PRESIDENTE, dai senatori DE LUCA Athos, DOLAZZA, GIORGIANNI, MANCA, MANTICA, PARDINI nonché dai deputati BIELLI, FRAGALÀ, TARADASH.
        Il presidente PELLEGRINO, congedando il dottor Scialoja, dichiara conclusa l’audizione.
        
La seduta termina alle ore 00,05 del 15 marzo 2000.