COMMISSIONE PARLAMENTARE
per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Martedì 29 marzo 2011
Presidenza del Presidente
ZAVOLI


La seduta inizia alle ore 20,40.


(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Intervengono per la RAI il vice direttore delle Relazioni istituzionali, dottor Stefano Luppi, il dottor Luca Romano e il dottor Pier Paolo Pioli.


Il PRESIDENTE avverte che, ai sensi dell’articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità della seduta sarà assicurata per mezzo della trasmissione con il sistema audiovisivo a circuito chiuso.


COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Il PRESIDENTE dà conto della comunicazione, da parte del Presidente del Senato della Repubblica, della nomina dei senatori Roberto Mura e Mario Pittoni quali componenti della Commissione, in sostituzione dei senatori Federico Bricolo e Rosa Angela Mauro, dimissionari.


SULL'ORDINE DEI LAVORI

A seguito di esplicite richieste dei deputati SARDELLI (IR) e CAPARINI (LNP), il PRESIDENTE comunica che nel corso della seduta odierna si procederà alla conclusione della discussione generale sullo schema di delibera riguardante le elezioni amministrative, rinviando alla prossima seduta lo svolgimento della replica e la fase di esame degli emendamenti.


ATTIVITA' DI INDIRIZZO E VIGILANZA

Seguito dell'esame delle disposizioni in materia di comunicazione politica, messaggi autogestiti e informazione della concessionaria pubblica nonché tribune elettorali per le elezioni provinciali e comunali fissate per i giorni 15 e 16 maggio 2011
(Seguito dell'esame e rinvio)

Riprende la discussione generale, sospesa nella seduta pomeridiana.

Secondo la deputata PERINA (FLI), la presentazione degli emendamenti più controversi non avrebbe dovuto aver luogo, onde evitare una discussione lacerante in Commissione e nel Paese. Si rischia di alimentare, anche in ambito internazionale, un'immagine negativa dell'Italia e della società concessionaria incaricata del servizio pubblico radiotelevisivo, con il rischio peraltro di relegare l'informazione in spazi ad essa non consoni.

Ricordando come la legge n. 28 del 2000 avesse previsto una netta distinzione tra i due ambiti dell'informazione e della comunicazione, sempre rispettata nelle precedenti delibere in materia elettorale della Commissione, il deputato CUPERLO (PD) sottolinea come l'unica eccezione rappresentata dall'ultima delibera per le elezioni regionali abbia avuto conseguenze disastrose. Ad evitare violazioni della par condicio nell'ambito dell'informazione e dell'approfondimento, la legge citata ha previsto una norma di equilibrio, da rendere più rigorosa nei periodi elettorali; ma creando la commistione fra informazione e comunicazione si inciderebbe sui format dei singoli programmi e sulla loro specifica tipologia. L'approvazione degli emendamenti in discussione inciderebbe in modo pesante sui programmi, mentre da sempre la scelta di prevedere spazi specifici per le tribune politiche ha lo scopo di definire un contesto dato e ad esse pertinente. Un'espansione illimitata di tale spazio da un lato ridurrebbe l'accesso all'informazione e dall'altro stravolgerebbe l'ambito del confronto elettorale in questione.

Il deputato PELUFFO (PD) ritiene che gli interventi dei rappresentanti del centrodestra non abbiano indebolito gli argomenti e le obiezioni portate avanti finora nei riguardi delle proposte da loro presentate. Appare palese l'intento di eliminare le sedi dell'approfondimento, che rappresentano invece gli unici spazi in grado di affrontare e trattare i temi di attualità. Poiché ne risulterebbero penalizzati l'azienda ed il Paese nel suo complesso, si associa all'invito al ritiro degli emendamenti in oggetto.

In considerazione del duplice interesse dei cittadini all'informazione e alla conoscenza delle tematiche politiche, secondo il senatore VIMERCATI (PD) la soluzione risiede nell'apertura di finestre informative nei programmi di approfondimento a programmazione nazionale dedicati alle grandi realtà territoriali interessate dalla competizione elettorale. Poiché non è possibile stravolgere i format dei programmi, è immaginabile il raggiungimento di un accordo, se si vuole veramente aumentare gli spazi del confronto, poiché altrimenti si determinerebbero le stesse conseguenze negative già registrate lo scorso anno. In tal senso, l'oratore ritiene percorribile la strada dell'inammissibilità degli emendamenti in discussione.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.
Dà altresì conto di un nuovo emendamento a sua firma riferito all'articolo 2. Propone quindi di fissare il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti alle ore 12 di domani, mercoledì 30 marzo.

La Commissione concorda.

Il PRESIDENTE rinvia il seguito dell'esame alla prossima seduta, già convocata per domani, mercoledì 30 marzo, alle ore 14.


La seduta termina alle 21,15.