COMMISSIONE PARLAMENTARE
per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Martedì 15 gennaio 2013

125ª Seduta

Presidenza Presidente
ZAVOLI


La seduta inizia alle ore 15,30.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Intervengono per la RAI la presidente, dottoressa Anna Maria Tarantola, e il direttore generale, dottor Luigi Gubitosi, accompagnati dall'avvocato Nicola Claudio, dal dottor Maurizio Rastrello, dal dottor Armando Melchionna, dal dottor Antonio Marano, dal dottor Marco Simeon, dal dottor Stefano Luppi.


SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI

Il PRESIDENTE avverte che, ai sensi dell’articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità della seduta sarà assicurata per mezzo della trasmissione con il sistema audiovisivo a circuito chiuso.
Avverte altresì che dell’audizione sarà redatto e pubblicato il resoconto stenografico.




PROCEDURE INFORMATIVE Audizione del presidente e del direttore generale della RAI
(Audizione svolta)

Il presidente ZAVOLI, posta preliminarmente la questione di dover , con ogni probabilità, intervenire su alcuni particolari aspetti della delibera elettorale per meglio disciplinare la seconda fase della campagna informativa, secondo quanto specificato nelle premesse, dà conto di talune considerazioni della RAI sui profili attuativi della delibera stessa, a lui anticipate dai vertici in un incontro di qualche giorno fa e altresì esposte in una loro lettera.
L'elemento decisamente più critico è costituito dalle conferenze-stampa dei capi delle coalizioni: l'articolo 11 della delibera, infatti, amplia significativamente il novero degli aventi diritto, che passano da 6-8 inizialmente prevedibili - qualora, come accaduto in passato, le conferenze fossero state riservate ai soli capi delle coalizioni - a 35-40 possibili soggetti, considerando i rappresentanti di lista. Sotto il profilo quantitativo si potrebbe avere una evidente carenza di spazi, dovendo le conferenze essere collocate - durante le due ultime settimane di campagna elettorale - nella fascia 21-22.30, con un volume complessivo, quindi, di non più di 20 conferenze.
Poiché l'articolo 4, comma 5, assegna tempi uguali alle coalizioni e alle liste, una possibile ipotesi potrebbe essere l'attribuzione dei 450 minuti complessivamente disponibili ai diversi rappresentanti di lista nella settimana da lunedì 11 febbraio e ai capi delle coalizioni nella settimana da lunedì 18 febbraio. Mentre però per i secondi le conferenze stampa dei capi delle coalizioni potrebbero avere la durata prevista di 45 minuti con la presenza di quattro giornalisti, le conferenze stampa dei rappresentanti di liste, qualora il loro numero fosse compreso tra 10 e 20, avrebbero una durata inferiore a 45 minuti con la presenza di due, anzichè quattro, giornalisti.
Nel prendere atto che la RAI ha superato qualche aspetto di criticità a proposito del monitoraggio quotidiano delle presenze dei soggetti politici, avviando da ieri la pubblicazione dei dati sul sito, fa presente che si tratta di una disposizione che definisce un riferimento temporale difforme rispetto a quello settimanale sulla cui base, ai sensi dell'art. 4, comma 6, della delibera, deve essere valutato il rispetto delle norme da parte della concessionaria del servizio pubblico. Inoltre non si può ignorare che il dato di monitoraggio quotidiano contiene il presupposto per possibili strumentalizzazioni dal momento che, più è limitato il campo d' informazione, più è difficile tener conto delle "compensazioni" e quindi maggiore è il rischio di interpretazioni distorte.
Occorre poi discutere dell'eventualità di inserire nella delibera una disciplina del confronto tra i capi delle coalizioni. Se questi, infatti, non superassero il numero di 5/6, il confronto si potrebbe svolgere alla loro contestuale presenza; altrimenti, occorrerebbe procedere a un sorteggio, con inevitabili problemi qualora qualcuno dei soggetti interessati non accettasse l'invito. Il ricorso al sorteggio è il criterio tradizionalmente seguito per la ripartizione degli spazi televisivi, in quanto il più neutro per un'emittente che, essendo incaricata di un servizio pubblico, non può usare discrezionalità nelle scelte e avere come unico riferimento il successo editoriale del programma, ma è invece gravata, in via esclusiva e vincolante, dal dover ospitare, in entrambe le fasi della campagna elettorale, i rappresentanti designati dall'insieme delle forze politiche.
Il Presidente si sofferma quindi sulla realtà molto complessa con la quale la RAI deve misurarsi, dovendo conciliare i doveri del servizio pubblico, particolarmente pressanti in circostanze come quella attuale, con la realizzazione di un reale equilibrio tra risorse e qualità. Tutto ciò mentre, impegnata in una difficile campagna informativa per una tornata elettorale tra le più delicate, è soggetta a una vigilanza rigorosa sia da parte della Commissione sia da parte dell'Agcom. Dopo aver ricordato che è di qualche giorno fa la decisione dell'Autorità di richiamare la RAI al riequilibrio dell'informazione, si chiede se non sia il caso di riflettere in futuro su una problematica alterità, per taluni aspetti, dei ruoli assegnati ai due organismi e sull'opportunità di un complessivo coordinamento tra la legge istitutiva dell'Autorità (legge n. 249 del 1997) e la successiva legge sulla par condicio (legge n. 28 del 2000).
Coglie quindi l'occasione per affrontare la questione, oggi riproposta dalla redazione di Lucia Annunziata, del rispetto della parità di genere nei programmi di approfondimento e informazione politica, questione sottolineata sistematicamente dalla Commissione, anche nell'ambito della delibera. A tal proposito rileva che l'Azienda si è mostrata sensibile al tema e, per quanto le compete, ha ottemperato agli obblighi fin qui imposti, ma il dato oggettivo è che senza la piena collaborazione dei soggetti deputati a scegliere i propri rappresentanti nei diversi programmi non sia possibile trovare una soluzione complessiva.
Nel richiedere ai vari Gruppi di pronunciarsi sui tempi entro i quali assumere le necessarie decisioni sui temi prima richiamati, esprime l'avviso che l'approvazione di eventuali norme integrative nella giornata del 22 o 23 gennaio, potrebbe consentire di disciplinare fin dall'inizio la seconda fase della campagna elettorale e, al contempo, disporre del necessario quadro di certezze per quel che riguarda il numero di liste e coalizioni.
Dopo aver dato conto di una lettera da parte del direttore generale della RAI con la quale si comunica che la trasmissione televisiva inizialmente denominata "Poteri" di Lucia Annunziata è stata intitolata "Leader" e sarà programmata in prima serata, dà la parola ai soggetti auditi.

La presidente TARANTOLA, nel ringraziare la Commissione anche a nome del direttore generale, ribadisce l'impegno e la determinazione della RAI di osservare le indicazioni date con il regolamento della Commissione di vigilanza cui l'azienda si sta attenendo. Dopo aver ricordato tutti gli adempimenti già realizzati dall'azienda in ottemperanza alla normativa adottata per il periodo elettorale, tra cui gli spot informativi per l'illustrazione delle modalità di presentazione delle liste, adottati a partire dal 10 gennaio, le tribune politiche attivate nonché gli spot relativi al voto domiciliare ed assistito, anche richiamando le informazioni quotidianamente pubblicate sul sito della RAI, sottolinea la ingente rilevanza dell'impegno dedicato ai corretti adempimenti da parte della RAI e l'impatto di tale attività sull'organizzazione dei palinsesti. Nel rilevare l'avvenuto adeguamento della RAI ai richiami formulati dall'Agcom, alla luce dei dati riscontrati dall'Osservatorio di Pavia e relativi alla settimana dal 7 all'11 gennaio, sottolinea infine come si sia provveduto alla rilevazione giornaliera dei dati in ragione di quanto previsto nel regolamento elettorale. L'odierna audizione costituisce un'occasione per porre all'attenzione della Commissione, come richiamato dal Presidente, la questione delle conferenze stampa, inizialmente previste per i capi di coalizione e, a seguito dell'approvazione di un emendamento, estese ai rappresentanti nazionali di lista. Alla luce dell'ingente numero di liste che potrebbero essere formalizzate, si pone un problema di attuabilità concreta di tali disposizioni soprattutto se il numero delle liste sarà superiore a 20. A tale questione si aggiunge l'esigenza di un chiarimento in ordine al confronto tra i capi delle coalizioni, che costituisce un'occasione di particolare interesse nonché di utilità a fini informativi per i cittadini. Sottolinea al riguardo la posizione dell'azienda volta alla rigorosa osservanza delle indicazione della Commissione, precisando che, qualora la mancata previsione nell'ambito della delibera di una disciplina per i confronti facesse rientrare tale trasmissione tra quelle autonomamente disposte dall'azienda, sarebbe naturalmente garantito delle regole di par condicio. Al riguardo, chiede che la Commissione possa comunque fornire indicazioni su come assicurare al meglio tale rispetto.

Il dottor GUBITOSI rileva come gli indici di ascolto registrati corrispondano al necessario equilibrio e alle pari condizioni a favore delle diverse formazioni politiche, anche di minore dimensione, sottolineando l'impegno e talvolta le difficoltà operative correlate a tale impegno dell'azienda.

Il PRESIDENTE dà quindi la parola ai componenti della Commissione per la formulazione dei quesiti.

L'onorevole LANDOLFI (PdL), alla luce dell'intervento svolto dalla presidente Tarantola, propone la convocazione di un Ufficio di Presidenza immediatamente successivo alla presentazione delle candidature, per valutare complessivamente la questione del coinvolgimento dei rappresentanti nazionali di lista nelle trasmissioni della seconda fase.

Dopo che il PRESIDENTE ha fatto presente di essere già orientato in tal senso, il senatore PITTONI (LNP) sottolinea la necessità di una attenta vigilanza nell'attuale fase della campagna elettorale, rilevando come si registri una sostanziale cancellazione della presenza della Lega Nord dalle reti pubbliche e segnalando, in particolare, un rischio di squilibrio a partire dall'11 gennaio.

Dopo un intervento del dottor GUBITOSI, volto a chiarire il dato di presenza della Lega Nord rilevato dall'Osservatorio di Pavia, pari a 3,2 per cento nella settimana fino all'11 gennaio, oggetto di rilevazione, la presidente TARANTOLA sottolinea la cadenza quotidiana non già delle verifiche ma delle rilevazioni, per cui l'equilibrio nella presenza sui palinsesti deve essere valutato a cadenza settimanale.

L'onorevole DE ANGELIS (PdL), in relazione alle esigenze di trasparenza, sottolinea l'importante cambiamento connesso con la pubblicazione dei tempi di presenza e dei dati relativi alla audience, di cui va dato atto all'azienda. Manifesta la disponibilità a riconsiderare alcuni punti disciplinati dalla delibera, perseguendo l'obiettivo comune di una comunicazione politica chiara e rispettosa del pluralismo. In relazione al tema del confronto tra i rappresentanti delle coalizioni, rileva l'opportunità che una proposta su tale questione sia formulata dall'azienda, rilevando tuttavia alcuni profili problematici circa il diverso peso delle coalizioni di cui non si può non tener conto. Sul tema dell'estensione delle conferenze stampa anche ai rappresentanti delle liste, dichiara ugualmente la disponibilità della propria parte politica a valutare possibili soluzioni per superare i problemi di attuabilità della norma.

Il senatore MURA (LNP), dopo aver richiamato i rilievi formulati dall'Agcom e il dato assai criticato e denunciato anche dalla propria parte politica circa la sovraesposizione del presidente Monti, sottolinea la necessità di un riequilibrio a garanzia della correttezza nel confronto elettorale. Richiamando l'intervento del senatore Pittoni, sottolinea come, al di là dei dati forniti, permanga la convinzione di una presenza della Lega Nord non pienamente garantita sul piano dell'informazione. Ricordando la delicatezza del periodo elettorale, richiama quindi l'azienda a prestare la massima attenzione al rispetto delle regole di par condicio e alla salvaguardia delle formazioni più piccole, rilevando come la Lega Nord intenda utilizzare gli strumenti previsti al fine di tutelare il proprio spazio comunicativo.

Il senatore BUTTI (FI-CDN) chiede al direttore generale della RAI di fornire il dato relativo alla presenza del movimento Fratelli d'Italia nell' ambito dei telegiornali, rilevando l'esistenza di un grave squilibrio.

Dopo un intervento del dottor GUBITOSI volto a stimare, alla luce delle rilevazioni dell'Osservatorio di Pavia, una presenza dello 0,3 per cento nella settimana dal 7 all'11 gennaio, il senatore BUTTI (FI-CDN) formula forti osservazioni critiche rispetto alla violazione delle regole democratiche costituita da tale scarsissima presenza di una forza politica a cui corrisponde un Gruppo parlamentare. Richiama il contenuto dell'articolo 6 della delibera e ne evidenzia la mancata attuazione, nonchè i conseguenti effetti penalizzanti per la sua parte politica, tali da evocare una sorta di intento intimidatorio.

La presidente TARANTOLA rileva che se il dato della presenza di tale parte politica nei telegiornali registra uno scarso valore in percentuale, sale tuttavia in modo considerevole il dato complessivo che considera le rubriche informative e di approfondimento ricondotte a testate giornalistiche.

Il senatore BUTTI (FI-CDN), dopo aver rilevato l'opportunità di verificare in relazione a tali dati anche le fasce orarie in questione, ricorda di aver già segnalato in modo formale la scarsa presenza della sua forza politica e ribadisce la sussistenza del problema nell'ambito dei telegiornali. Sottolinea infine la necessità di garantire visibilità anche ai capi di partiti minori, dovendosi altrimenti paventare una violazione delle regole della par condicio.

Il dottor GUBITOSI dichiara di condividere la ratio di tali affermazioni.

Il senatore RUTELLI (Per il Terzo Polo:ApI-FLI), dopo aver evidenziato la necessità di individuare criteri gestibili e ragionevoli per la gestione della fase elettorale, in linea con quanto indicato nelle considerazioni iniziali del presidente Zavoli e negli interventi dei rappresentanti della RAI, sottolinea altresì la comprensibile richiesta dei partiti a che sia garantita tutela circa la presenza negli spazi informativi. Richiama poi l'esigenza che siano fornite risposte circostanziate rispetto agli atti di sindacato ispettivo, rilevando al riguardo alcune interrogazioni a risposta scritta a propria firma, rispetto alle quali si rendono necessari ulteriori dati ed elementi a fronte delle risposte non esaustive fornite dalla RAI. La fase attuale di campagna elettorale in corso, in cui la RAI riceve la giusta fiducia nell'esercizio di un delicato servizio pubblico, richiede a maggior ragione la completezza degli adempimenti cui essa è tenuta.

Il senatore MORRI (PD), riconoscendo gli elementi di particolare impegno e di difficoltà affrontati dalla RAI nella gestione dell'attuale fase elettorale, sottolinea il sentimento emerso nel corso dell'audizione, di avvenuta compressione degli spazi di presenza da parte di talune forze politiche nel servizio pubblico. Ricordando come in sede di esame del regolamento abbia manifestato contrarietà alla proposta di estendere le conferenze stampa ai rappresentanti nazionali di lista proprio per non aggravare il problema, si richiama all'intervento dell'onorevole Landolfi, proponendo anch'egli di affrontare in un apposito Ufficio di Presidenza la questione circa la necessaria revisione di taluni punti della disciplina adottata, nel periodo immediatamente successivo alla formalizzazione delle candidature. Ricordando come, a differenza di quanto avvenuto in passato, le disposizioni approvate non pongano oggi il problema della soppressione dei talk show, prospetta l'ipotesi di ospitare in tali trasmissioni rappresentanti di lista e capi delle coalizioni, se molto numerosi, anche per recuperare una autonomia di organizzazione in capo all'azienda, che possa consentire scelte editoriali e di palinsesto più appetibili per i cittadini. Dichiara infine la disponibilità della propria parte politica a rivedere l'articolo sulle conferenze stampa.

L'onorevole RAO (UdCpTP), dopo aver ringraziato il Presidente e i vertici della RAI per quanto riferito alla Commissione in una fase politica molto delicata, sottolinea l'esigenza di garantire pari opportunità a tutte le parti politiche nella prima e nella seconda fase della campagna elettorale, in ottemperanza alla legge sulla par condicio, soprattutto negli ultimi giorni di tali fasi, rispetto ai quali non sarebbe poi possibile recuperare eventuali squilibri. Condividendo le proposte formulate sulla programmazione dei lavori, chiede se sussistano discrasie tra i dati dell'Osservatorio di Pavia e quelli dell'Agcom. Dopo che il dottor GUBITOSI ha confermato l'assenza di discrasie, l'oratore richiama la necessità di tener conto con la dovuta considerazione, ai fini della garanzia di un equilibrio complessivo delle presenze, che alcuni soggetti sono candidati nelle liste sia nazionali che regionali.

L'onorevole LAINATI (PdL) dopo aver richiamato il tema del confronto tra i capi delle coalizioni, ricorda la campagna elettorale per le elezioni del 2006, in occasione della quale tale confronto registrò un'alta percentuale di ascolto, divenendo un evento televisivo. Rileva quindi come in tale circostanza, così come nel confronto tra i candidati alle primarie svoltesi recentemente, sia stata adottata una ambientazione in un contesto privo di riconducibilità ad un determinato format televisivo, e comunque avulso da quello dei talk show esistenti.

Il dottor GUBITOSI concorda sull'opportunità di collocare i confronti in un format specifico, rilevando poi come, a seguito della definizione del numero effettivo delle liste e delle coalizioni in competizione, si potrà delineare in concreto il quadro operativo della seconda fase elettorale. Evidenzia al riguardo l'esperienza degli Stati Uniti ma anche di alcuni Paesi europei, nei quali risultano di grande interesse i confronti tra leader politici nell'ascolto da parte dei cittadini.

Il dottor MARANO, nel giudicare importante quanto ricordato dal senatore Morri, richiama l'attenzione sulla circostanza per cui la collocazione oraria delle interviste si sovrappone con la parte finale delle trasmissioni di prima serata in onda sulle varie reti, e i dati di ascolto confermano che ne possono subire negativamente la concorrenza. Nel giudicare quindi preferibile la collocazione nelle fasce orarie di seconda serata, si sofferma sulla questione della chiusura anticipata di Ballarò in onda questa sera, che probabilmente sarebbe stato più utile mantenere nella durata prevista facendo slittare sui prossimi giorni le interviste.
Sottolinea quindi la necessità che la RAI riceva indicazioni in merito alle presenze dei soggetti candidati a livello sia nazionale che regionale, nonchè sull'eventualità che i leader delle coalizioni regionali partecipino ai talk show nazionali.

L'onorevole LUPI (PdL), giudicando opportuno che la RAI trasmetta nei prossimi giorni le proprie osservazioni su quanto emerso nella seduta odierna e che la Commissione si riunisca dopo il 21 gennaio, sollecita una maggiore attenzione da parte dei conduttori dei talk show al rispetto dei contenuti e dello spirito della delibera elettorale approvata. Esprime quindi l'avviso che lo svolgimento dei confronti tra i capi delle coalizioni, qualora il loro numero sia ad esempio di cinque, costituirebbe una trasmissione di grande interesse senza determinare particolari problemi sul piano dell'organizzazione.

La presidente TARANTOLA, nel ringraziare la Commissione sia per la tempestiva approvazione della delibera che per le indicazioni fornite nella seduta odierna, assicura che l'azienda continuerà ad assicurare il rispetto della par condicio con grande attenzione e rigore.

Il presidente ZAVOLI, espresso l'avviso che il miglior percorso da seguire, fino alla conclusione del periodo elettorale, sia quello di cercare le soluzioni in modo collaborativo, preservando i toni moderati che sono prevalsi nell'audizione odierna, preannuncia la convocazione, per la settimana prossima, di un Ufficio di Presidenza, cui farà seguito una riunione della Commissione.


La seduta termina alle ore 17.