SENATO DELLA REPUBBLICA CAMERA DEI DEPUTATI

 

------------------------------------ XIII LEGISLATURA------------------------------------

 

 

 

Doc. XXIII

n. 29

 

COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA

SUL DISSESTO DELLA FEDERAZIONE ITALIANA

DEI CONSORZI AGRARI

 

(istituita con legge 2 marzo 1998, n. 33)

 

(composta dai senatori: Cirami, Presidente, Caruso Antonino e De Carolis Vice presidenti, Antolini, Barrile, Bedin, Bettamio, Bortolotto, Bucci, D'Alì, Magnalbò, Marini, Pappalardo, Pasquini, Pedrizzi, Piatti, Pinggera, Preda, Robol e Zanoletti e dai deputati: Abbate e Misuraca Segretari, Aloi, Bastinanoni, Carboni, Chiusoli, Comino, Dameri, Fumagalli Sergio, Gardiol, Leone, Losurdo, Mancuso, Muzio, Niedda, Occhionero, Rubino Paolo, Sanza, Vascon e Veneto Gaetano)

 

Relazione sui lavori svolti

 

approvata dalla Commissione nella seduta del 16 giugno 1999

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Comunicata alle Presidenze il 17 giugno 1999

ai sensi dell’articolo 9, comma 2, della legge 2 marzo 1998, n. 33

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 RELAZIONE SUI LAVORI SVOLTI

1. La costituzione

La Commissione parlamentare d’inchiesta sul dissesto della Federazione italiana dei consorzi agrari, di seguito denominata "Federconsorzi" o "Fedit", è stata istituita con la legge 2 marzo 1998, n. 33.

Nella seduta del 16 dicembre 1998 si è proceduto alla prima votazione per la costituzione dell'Ufficio di Presidenza della Commissione, votazione che tuttavia non ha dato esito, essendosi constatata la mancanza del numero legale. Va precisato che l'articolo 2 della legge istitutiva prevede che "la Commissione, nella prima seduta, elegge al suo interno il presidente, due vicepresidenti e due segretari a maggioranza assoluta dei componenti". Considerato che la norma citata prescrive espressamente il requisito della maggioranza dei componenti per l'elezione "nella prima seduta", i Presidenti delle Camere, con lettera del 17 dicembre 1998, indirizzata al deputato Gaetano Veneto, presidente provvisorio, hanno ritenuto che la medesima debba interpretarsi nel senso che, nelle sedute successive alla prima, si adottano gli ordinari criteri previsti al riguardo dai Regolamenti delle Camere e, nel caso di specie, dal Regolamento della Camera dei deputati.

La Commissione è stata quindi nuovamente convocata il 13 gennaio 1999 per la costituzione dell'Ufficio di Presidenza; sono risultati eletti presidente, il senatore Melchiorre Cirami, vicepresidenti, i senatori Antonino Caruso e Stelio De Carolis, e segretari, i deputati Michele Abbate e Filippo Misuraca.

 

2. L’organizzazione interna della Commissione. I gruppi di lavoro

Nella seduta del 28 gennaio 1999 la Commissione ha discusso ed approvato, ai sensi dell’articolo 3 della legge istitutiva, il regolamento interno.

La Commissione ha ritenuto altresì di adottare, al pari di altre Commissioni di inchiesta, un proprio regolamento per la classificazione degli atti acquisiti o formati nel corso dell’inchiesta, tenuto conto dei poteri e delle finalità ad essa propri. Pertanto, nella seduta del 16 marzo 1999 è stato approvato uno schema di regolamento che prevede, in modo analitico, la complessa casistica che può presentarsi, al fine di evitare, con appropriate norme, il rischio di fuga di notizie o di conflitti con altre autorità, anche allo scopo di tutelare l’immagine della Commissione e, dunque, di garantire l’efficacia dell’inchiesta.

Nella stessa seduta del 16 marzo 1999 sono stati istituiti tre gruppi di lavoro con compiti di ricerca, di acquisizione conoscitiva, di istruzione e di proposta rivolta al plenum.

In particolare, al primo gruppo di lavoro, coordinato dal senatore Magnalbò, è stato affidato il compito di esaminare le attività, la gestione e la situazione economico-finanziaria della Federconsorzi dal 1982 al 1991 e di accertare le cause, le responsabilità e le conseguenze del dissesto che ha colpito la Fedit.

Il primo gruppo di lavoro ha inteso incentrare la propria attività d’approfondimento e di acquisizione conoscitiva sui seguenti aspetti:

Il primo gruppo di lavoro ha altresì proposto all'Ufficio di Presidenza di porre in calendario l'audizione del Procuratore della Repubblica di Roma, allo scopo di disporre di una esaustiva ricognizione della tematica oggetto dell'inchiesta condotta da tale Ufficio nei confronti di amministratori, direttori generali e sindaci della Federconsorzi, per aver posto in essere più fatti di bancarotta fraudolenta in epoca precedente al commissariamento governativo.

Al secondo gruppo di lavoro, coordinato dal senatore D’Alì, è stato affidato il compito di verificare le condizioni di ammissione della Federconsorzi alla procedura di concordato preventivo, i presupposti per la vendita in massa dei beni e la congruità del prezzo offerto dalla Società Gestione per il Realizzo (SGR spa) nonché di valutare l’azione di dismissione conseguente al dissesto e le procedure seguite dalla SGR per la liquidazione del patrimonio e per il pagamento dei creditori e le successive cessioni immobiliari.

Al fine di acquisire elementi conoscitivi in ordine a tale filone dell’inchiesta, così da valutare se l’azione di dismissione abbia provocato un effettivo danno economico ai creditori Fedit e alla rete dei consorzi, tale gruppo ha proposto che la Commissione proceda, in primis, ad ascoltare i soggetti nei confronti dei quali la Procura della Repubblica di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio, nonché l'avvocato Mario Casella, il commissario governativo, il commissario giudiziale e il liquidatore giudiziale dei beni ceduti, attualmente in carica, e gli attuali responsabili della SGR.

Infine, al terzo gruppo di lavoro, coordinato dal senatore Pasquini, è stato attribuito il compito di verificare la situazione economico-finanziaria, nonché le ragioni, le modalità e i tempi del ricorso alle procedure di liquidazione o commissariamento dei consorzi agrari in stato di liquidazione coatta amministrativa o di commissariamento.

Tale gruppo ha ritenuto opportuno, in via preliminare, richiedere al Ministero per le politiche agricole copia dei bilanci degli oltre 50 consorzi agrari provinciali commissariati o in liquidazione, relativi agli esercizi 1982-1991, nonché informazioni sull’azione di vigilanza esercitata da tale Ministero sui consorzi agrari provinciali, ai sensi del decreto legislativo 7 maggio 1948, n. 1235.

E’ intenzione del gruppo di lavoro proporre all’Ufficio di Presidenza una serie di audizioni dei responsabili, sia attuali che del passato, del settore della vigilanza del Ministero per le politiche agricole.

Il gruppo di lavoro ha altresì ritenuto opportuno acquisire gli atti parlamentari relativi al disegno di legge approvato in sede deliberante dalla 9a Commissione permanente del Senato e attualmente all’esame dell’Assemblea della Camera dei deputati (Atto Camera n. 4860), recante "Nuovo ordinamento dei consorzi agrari", al fine di valutare l'incidenza di tale provvedimento sulla materia oggetto dell'inchiesta della Commissione.

 

3. Le collaborazioni

Nella seduta del 16 marzo 1999, la Commissione, ai sensi dell’articolo 5 della legge istitutiva, ha individuato un ristretto numero di consulenti, alcuni dei quali sono chiamati ad assicurare la loro opera in modo continuativo ed esclusivo al servizio della Commissione, previo distacco dalle Amministrazioni di provenienza.

La Commissione ha inteso limitare la scelta a poche selezionate persone, individuate per l’alto livello professionale, per le specifiche competenze e per le esperienze maturate, al fine di armonizzare le finalità di efficienza e di incisività operativa con quelle di contenimento delle spese che gravano sui bilanci del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.

La Commissione ha altresì individuato, nelle sedute del 16 marzo e del 25 maggio 1999, taluni esperti qualificati ai quali richiedere, di volta in volta e su specifiche questioni, consulenze in forma non continuativa.

Nonostante la tempestività con la quale la Commissione ha proceduto alla designazione dei consulenti "a tempo pieno", non può non rilevarsi che si sono registrati ritardi nei provvedimenti di distacco dalle Amministrazioni di provenienza. Tale circostanza e insieme la laboriosa fase di sistemazione, anche sotto il profilo logistico, degli uffici della Commissione hanno indubbiamente determinato, all’avvio dell’attività, talune difficoltà operative.

 

4. Le attività svolte

Dopo aver esaurito gli adempimenti previsti dalla legge istitutiva, in primo luogo, come ricordato, l'approvazione del Regolamento interno, sono stati distribuiti, allo scopo di consentire una esauriente informazione dei componenti della Commissione, dossiers di documentazione sui lavori preparatori della legge istitutiva ed è stata acquisita la relazione, con i relativi allegati, della Commissione d'indagine governativa sul dissesto della Federconsorzi, istituita dal ministro delle Risorse Agricole, Alimentari e Forestali pro tempore Poli Bortone, con decreto del 12 ottobre 1994, n.34644, ed avente ad oggetto la fase antecedente al commissariamento.

E' stata altresì acquisita la richiesta di rinvio a giudizio della Procura della Repubblica di Roma, in data 5 giugno 1997, nei confronti di amministratori, direttori generali e sindaci della Fedit, per aver posto in essere più fatti di bancarotta fraudolenta in epoca precedente al commissariamento governativo. Si ricorda che tale richiesta è stata accolta dal Giudice per l’udienza preliminare che ha disposto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati in data 25 maggio 1998.

La Commissione ha deliberato quindi di avviare una serie di audizioni, al fine di compiere un primo giro d'orizzonte di carattere generale sulla complessa tematica oggetto dell'inchiesta.

In questo quadro si è ritenuto di dover ascoltare, in primo luogo, i magistrati della Procura di Perugia, così da ottenere la più ampia informazione sui diversi aspetti dell'inchiesta da questi condotta in relazione alla vicenda Federconsorzi, successivamente al commissariamento. La Commissione ha pertanto proceduto, nella seduta del 23 febbraio 1999, all’audizione del Procuratore della Repubblica di Perugia, dottor Miriano, e del sostituto procuratore, dottor Razzi, e ha acquisito copia dell’intero fascicolo processuale. Va, in proposito, ricordato che la Procura di Perugia ha chiesto, in data 8 marzo 1999, il rinvio a giudizio dei seguenti imputati: Ivo Greco, Pellegrino Capaldo, Cesare Geronzi, Francesco Carbonetti, Stefano D’Ercole, e Sergio Cragnotti.

Sulla base delle proposte formulate dal secondo gruppo di lavoro, la Commissione ha quindi ascoltato il professor Pellegrino Capaldo, nelle sedute del 20 aprile e del 4 maggio 1999, e il dottor Cesare Geronzi, nella seduta del 1° giugno 1999, al fine di acquisire elementi conoscitivi in ordine al ruolo da loro svolto nella vicenda della Federconsorzi.

Su sollecitazione del primo gruppo di lavoro, la Commissione, nella seduta del 26 maggio 1999, ha proceduto altresì all’audizione del procuratore della Repubblica di Roma, dottor Salvatore Vecchione, e dei sostituti procuratori Settembrino Nebbioso e Pietro Catalani, allo scopo di disporre di una esaustiva ricognizione della tematica oggetto dell’inchiesta condotta da tale Procura.

Infine, nella seduta del 2 giugno 1999, è stato ascoltato il dottor Gianmario Roveraro, il quale ha illustrato il progetto elaborato dalla società Akros per il rilievo in massa del patrimonio della Federconsorzi.

 

5. Programma di ulteriori attività istruttorie

Sulla base delle indicazioni provenienti dai gruppi di lavoro, la Commissione, nei prossimi mesi, proseguirà le audizioni delle persone nei confronti delle quali è stato richiesto il rinvio a giudizio dalla Procura della Repubblica di Perugia e ascolterà gli attuali responsabili della SGR nonché il commissario governativo, il commissario giudiziale e il liquidatore dei beni ceduti della Fedit, attualmente in carica, al fine di accertare se l'azione di dismissione abbia provocato un effettivo danno economico ai creditori Fedit e alla rete dei consorzi.

Esaurita questa fase, preliminare e necessaria, che integra la documentazione acquisita, la Commissione sarà in grado di definire ulteriori, più mirate iniziative.

 

6. Pubblicità dei lavori della Commissione

Ai sensi dell'articolo 12, commi 5 e 6, del Regolamento interno, di ogni seduta della Commissione sono redatti il resoconto sommario e il resoconto stenografico, che viene pubblicato in edizione definitiva dopo la sottoscrizione da parte degli intervenuti.

E' stato altresì attivato su Internet un sito della Commissione dove sono consultabili la legge istitutiva e il regolamento interno nonché i resoconti sommari e stenografici delle sedute. Di recente, si è provveduto ad ampliare tale sito predisponendo una nota introduttiva che contiene informazioni sui poteri, la durata e l’attività della Commissione.

 

7. La proroga legislativa

In aggiunta ai rilievi già formulati in ordine alle difficoltà operative incontrate nella fase di avvio dell’attività, su un piano più generale, la Commissione deve segnalare al Parlamento come, in rapporto alla complessità dell’inchiesta, risultino fin d’ora inadeguati i ristretti limiti di tempo stabiliti per la conclusione dei lavori.

Inoltre non può non ricordare che scadenze istituzionali e politiche, intervenute nel periodo di avvio dei lavori, hanno in qualche misura contribuito a rendere meno serrato il procedere dell’inchiesta.

Alla luce di tali considerazioni, emerge sin d’ora dalla Commissione l’unanime orientamento di sollecitare una proroga del termine previsto dall’articolo 9, comma 1, della legge istitutiva.