LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8
a
)
MERCOLEDÌ 19 MARZO 1997
77
a
Seduta
Presidenza del Presidente
PETRUCCIOLI
Intervengono il ministro delle poste e delle telecomunicazioni Maccanico ed i sottosegretari di Stato per lo stesso dicastero Lauria e Vita nonchè per i lavori pubblici Bargone.
La seduta inizia alle ore 15,10.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di deliberazione relativo all'alienazione della partecipazione indirettamente detenuta dal Ministero del tesoro nella società Autostrade Spa (n. 64)
(Parere al Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 14 novembre 1995, n. 481. Seguito e conclusione dell'esame: parere favorevole con osservazioni)
(R139 b00, C08
a
, 0002°)
Riprende l'esame, sospeso nella seduta di ieri.
Il presidente PETRUCCIOLI informa la Commissione di aver apportato delle modifiche allo schema di parere diffuso nella seduta di ieri accogliendo parte delle osservazioni che sono state avanzate nel dibattito. Non ha invece ritenuto di poter accogliere le proposte avanzate dal senatore Sarto in quanto ciò avrebbe significato la necessità di uno smembramento della società Autostrade prima della vendita. Non ha inoltre ritenuto opportuno accogliere le osservazioni avanzate dal senatore Carpinelli in relazione all'opportunità di un cambio del
management
della società Autostrade in quanto la questione forma oggetto di un'interpellanza firmata da alcuni membri del Gruppo del PDS che avrà un
iter
suo proprio. Informa quindi che lo schema di parere è stato riformulato nel modo seguente:
«L'8
a
Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni) del Senato,
esaminato lo schema di deliberazione relativo all'alienazione della partecipazione indirettamente detenuta dal Tesoro nella società Autostrade,
condiviso l'obiettivo della privatizzazione della società Autostrade, che rappresenta una importante occasione per riqualificare in modo strategico un comparto tanto significativo sul piano infrastrutturale;
condivisa altresì l'interpretazione fornita dal Consiglio di Stato, secondo la quale non è necessaria la costituzione di una
authority
di settore, considerato che il Governo non intende avvalersi dei poteri speciali di cui all'articolo 2 del decreto-legge n. 332 del 1994
(golden share)
ritenendo sufficiente il controllo statale che si realizza attraverso lo strumento concessorio e la regolazione delle tariffe,
esprime parere favorevole a condizione che:
1) la modalità di dismissione della partecipazione azionaria abbia luogo anzitutto mediante offerta pubblica di vendita (in coerenza con quanto previsto dalla legge 18 febbraio 1992, n. 149); in secondo luogo mediante trattativa diretta con i potenziali acquirenti (di cui all'articolo 1, commi 2 e 3, del decreto-legge 31 maggio 1994, n. 332, convertito dalla legge n. 474 del 1994), che presentino requisiti di idonea capacità imprenditoriale, che non svolgano attività prevalente nel settore delle costruzioni, dell'autotrasporto e delle telecomunicazioni e che avanzino, agendo di concerto, offerte comprensive dell'impegno, da inserire nel contratto di cessione, di garantire, mediante accordo tra i partecipanti al nucleo stabile, determinate condizioni finanziarie, economiche e gestionali;
2) il contratto di cui al punto precedente preveda altresì, per un periodo determinato, il divieto di cessione della partecipazione, il divieto di cessione dell'azienda e la determinazione del risarcimento in caso di inadempimento; inoltre il contratto di cessione e gli accordi modificativi dovranno essere depositati all'Ufficio del registro delle imprese e pubblicati su quotidiani a diffusione nazionale;
3) a garanzia dell'azionariato diffuso, sia prevista nello statuto della società una clausola che fissi un tetto al possesso azionario da parte del singolo socio non superiore al 3 per cento; si suggerisce, inoltre, che vengano previste forme agevolate di acquisto di azioni per il personale dipendente della società Autostrade;
4) considerata la diversificazione dell'oggetto sociale nei fatti già avvenuta, stante il disposto di cui all'articolo 10, comma 6, della legge 24 dicembre 1993, n. 537 (il quale precisa che la costruzione e gestione delle autostrade è l'oggetto sociale principale della società, eliminando qualsiasi riferimento all'esclusività di tale scopo sociale) e ritenuto che la concessione per la costruzione e gestione dell'infrastruttura di telecomunicazioni, originariamente assentita al fine della realizzazione dell'oggetto sociale relativo alla costruzione e gestione delle autostrade, assume nell'imminenza della completa liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni, fissato dall'Unione europea al 1 gennaio 1998, autonomo rilievo ed è suscettibile di incrementare considerevolmente il valore della società, si addivenga ad una distinzione, sul piano contabile e gestionale, dell'attività inerente alla gestione della infrastruttura di telecomunicazione da quella di costruzione e gestione delle autostrade, tenuto peraltro conto che il Parlamento sta approvando norme volte a disciplinare la liberalizzazione del sistema delle telecomunicazioni che potrà ricomprendere anche la concessione assentita alla società Autostrade;
5) tenuto conto che la delibera CIPE del 20 dicembre 1996 ha esplicitato la metodologia per la revisione delle tariffe autostradali ed ha stabilito che entro il 28 febbraio 1997 il Governo approvi il modello unificato di piano finanziario, che entro il 30 giugno 1997 le società autostradali presentino i piani finanziari e che infine entro il 31 dicembre 1997 vengano approvati nuovi atti convenzionali con le diverse società concessionarie, la nuova convenzione con la società Autostrade sia definita prima della conclusione delle operazioni di dismissione della partecipazione azionaria dello Stato;
6) la proroga della concessione alla società Autostrade sia definita prima della conclusione delle operazioni di vendita, ma dopo la approvazione dei piani finanziari di cui al punto precedente; pertanto il Governo dovrà attendere l'approvazione da parte del Parlamento delle relative norme di legge.
Interviene incidentalmente il senatore LAURO che ribadisce la necessità di inserire nello schema di parere l'auspicio che una parte dei sindaci possa essere espressione dei piccoli azionisti i quali dovrebbero poter godere di sgravi fiscali su questa forma di investimento.
Il presidente PETRUCCIOLI precisa di aver ritenuto non opportuno inserire queste osservazioni all'interno del parere in quanto, riguardo alla prima considerazione non pare corretto dare indicazioni sull'assetto futuro della società dopo la sua privatizzazione mentre in relazione alla seconda questione ritiene che non sia questa la sede adatta a parlare di sgravi fiscali per i quali occorrono provvedimenti
ad hoc
.
Interviene quindi per dichiarazione di voto il senatore SARTO che, pur sottolineando il parere favorevole del suo Gruppo alla privatizzazione della società Autostrade annuncia tuttavia il voto contrario sullo schema di parere predisposto dal Presidente in quanto tra le condizioni poste al Governo non è stata inserita quella relativa alla necessità di una netta distinzione dei bilanci in relazione alla gestione, alla manutenzione e alle opere strettamente connesse, alle nuove opere già connesse al rinnovo delle concessioni fino all'anno 2018 e alle altre opere come le infrastrutture di telecomunicazione. Inoltre, tra le condizioni non è stato inserita quella relativa al fatto che il rinnovo dell'attuale concessione con scadenza all'anno 2018 deve essere attuato nel quadro della riforma del sistema concessorio, che deve prevedere la messa in gara, separatamente, della concessione di gestione da quella per nuove opere infrastrutturali. Infine il suo Gruppo avrebbe ritenuto opportuno prevedere la costituzione di un'autorità indipendente di settore e il ricorso alla
golden share:
questioni a cui il parere non fa alcun accenno.
Il senatore CÒ annuncia invece il voto favorevole del Gruppo di Rifondazione comunista in quanto molte delle questioni relative al processo di privatizzazione sono state chiarite e le obiezioni fondamentali avanzate dalla sua parte politica sono state sostanzialmente accolte nello schema di parere: tra queste ad esempio quella relativa al cosiddetto nucleo stabile. Il suo Gruppo avrebbe preferito il mantenimento al punto 3) della percentuale del 5 per cento riguardo al tetto del possesso azionario da parte del singolo socio ma l'abbassamento di questa percentuale al 3 per cento non è tale da indurre ad un voto contrario.
Il senatore TERRACINI pur annunciando il voto favorevole della sua parte politica sullo schema di parere con le modifiche introdotte dal Presidente, ribadisce tuttavia alcune delle perplessità già espresse nella seduta di ieri soprattutto in relazione al punto 2).
Interviene quindi il senatore LO CURZIO che, annunciando il voto favorevole del Gruppo dei Popolari, giudica positivamente lo schema di parere anche se in alcuni punti la sua parte politica ha posizioni in parte differenziate. Ritiene invece necessario dissociarsi pubblicamente a nome del Gruppo dall'iniziativa presa da una parte del Gruppo del PDS con la presentazione di una interpellanza al Governo sulla possibilità di un cambio del
management
da effettuare prima della privatizzazione della società Autostrade. Tale iniziativa è da giudicarsi inopportuna perchè le valutazioni su questo aspetto della questione dovranno essere effettuate dopo le dismissioni delle azioni della società e nell'ambito di una valutazione sulla gestione amministrativa della società; apprezza pertanto che di tale questione lo schema di parere non dia alcun conto.
Il senatore BOSI, ringraziando il Presidente per l'accoglimento di una parte sostanziale delle osservazioni svolte nella seduta di ieri dalla sua parte politica, esprime il proprio voto favorevole sullo schema di parere nel testo modificato, avanzando un'unica perplessità in relazione all'abbassamento della percentuale dal 5 al 3 per cento contenuta al punto 3).
Il senatore BORNACIN esprime a sua volta il voto favorevole del Gruppo di Alleanza nazionale del quale sono state recepite sostanzialmente le osservazioni. Dichiara inoltre di associarsi alle perplessità espresse testè dal senatore Bosi sull'abbassamento al 3 per cento della percentuale di possesso azionario da parte del singole socio, in quanto il suo Gruppo avrebbe preferito il mantenimento al 5 per cento anche in considerazione del fatto che il parere espresso dalla Camera dei deputati fa riferimento appunto a quest'ultima percentuale. Ritiene a sua volta apprezzabile il fatto che il Presidente non abbia inserito nello schema di parere alcun riferimento circa l'opportunità di un cambiamento del
management
della società Autostrade.
Il senatore FIRRARELLO annuncia il voto favorevole del Gruppo del CDU sullo schema di parere dato che molte delle osservazioni svolte dai membri dell'opposizione sono state accolte dal Presidente. Tuttavia continua a nutrire perplessità sulla parte riguardante il nucleo stabile rispetto al quale sarebbe stato opportuno fissare un preciso limite.
Interviene infine il senatore DEBENEDETTI che a nome del Gruppo del Partito democratico della sinistra esprime il voto favorevole sullo schema di parere predisposto dal relatore. Ritiene tuttavia di dover sottolineare alcune perplessità sul punto 1), inoltre gradirebbe sapere se le condizioni che lo schema di parere pone con riferimento al nucleo stabile comportino la necessità di un'offerta pubblica azionaria (OPA).
Il presidente PETRUCCIOLI, rispondendo all'ultima questione richiamata dal senatore Debenedetti, fa presente che essa è del tutto aperta sul piano teorico in quanto il caso di privatizzazione proposta dal Governo non ha precedenti. Inoltre, se non vi sono obiezioni, in considerazione anche del parere espresso dalla Camera dei deputati, propone di reinserire la percentuale del 5 per cento al punto 3).
Su tale proposta del Presidente la Commissione conviene.
Interviene infine il sottosegretario BARGONE che giudica in modo positivo lo schema di parere arricchito delle nuove osservazioni introdotte dal relatore. Informa inoltre che nella giornata di ieri è stato adottato il piano finanziario tipo, necessario ad avviare la fase di realizzazione concreta del processo di privatizzazione. In relazione poi alle osservazioni svolte dal senatore Sarto, fa presente che il Governo ha tenuto conto sia della normativa comunitaria che di quella interna con ciò rispettando il divieto di due regimi concessori differenti. Le motivazioni del voto contrario del Gruppo dei Verdi non sono pertanto comprensibili.
Il presidente PETRUCCIOLI, prima di porre ai voti lo schema di parere da lui predisposto e sopra illustrato con la modifica di cui ha testè dato conto, ricorda che il Gruppo della Lega Nord per la Padania indipendente ha presentato uno schema di parere alternativo. Qualora lo schema da lui predisposto venga accolto deve pertanto intendersi preclusa la votazione di quello presentato dal Gruppo della Lega.
Posto ai voti, lo schema di parere proposto dal Presidente, con le modifiche apportate, è approvato con il voto contrario del senatore Sarto. Si intende conseguentemente precluso lo schema di parere proposto dal Gruppo della Lega Nord per la Padania indipendente.
IN SEDE REFERENTE
(1021)
Istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sul sistema radiotelevisivo
(701)
SEMENZATO ed altri. - Nuove norme in materia di posizioni dominanti nell'ambito dei mezzi di comunicazione
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)
Riprende l'esame congiunto, rinviato il 13 marzo scorso.
Il presidente PETRUCCIOLI ritiene che la Commissione sia ormai nelle condizioni di procedere all'esame degli emendamenti, a cominciare da quelli riferiti all'articolo 1 del disegno di legge n. 1021. Considerato peraltro che giacciono ancora presso la Commissione stessa alcune migliaia di subemendamenti a suo tempo presentati dal Gruppo di Alleanza nazionale (poi ritirati e fatti propri dal senatore Bosi) nonchè da quello di Forza Italia, chiede ai titolari di tali documenti se intendano o meno ritirarli.
Il senatore BOSI, ammesso che i subemendamenti a suo tempo presentati avevano un intendimento ostruzionistico, ricorda però che essi hanno avuto il pregio di favorire una utile riflessione sulle principali tematiche sottese alla riforma delle telecomunicazioni, con particolare riguardo all'
antitrust
. A suo giudizio, restano ancora taluni nodi da risolvere e cita al riguardo i compiti, i limiti e le funzioni che dovrà assumere in futuro il servizio pubblico radiotelevisivo, nonchè la necessità di introdurre norme incentivanti il passaggio alle nuove tecnologie. Ancora, ritiene che la Commissione parlamentare di vigilanza debba svolgere in questo settore un ruolo più pregnante. Per queste ragioni, propone il ritorno al comitato ristretto oppure l'apertura di una nuova pausa di riflessione, non potendo, al momento, ritirare i suoi subemendamenti.
Anche il senatore TERRACINI, a nome del Gruppo di Forza Italia, dichiara che non sussistono ancora le condizioni per ritirare i subemendamenti.
Il senatore DE CORATO dà atto al Governo di aver operato attivamente affinchè fossero rimosse le questioni più controverse. Esprime pertanto un giudizio tendenzialmente positivo sia sull'emendamento presentato dal Governo all'articolo 3 sia su quello presentato oggi al comma 9 dell'articolo 2. Il Gruppo di Alleanza nazionale è pertanto disponibile ad entrare nel merito, ma ritiene che restino ancora da risolvere due questioni fondamentali. In primo luogo, l'emendamento del Governo non sembra rispettare pienamente quel principio della simmetria tra tutti gli operatori, pubblici e privati, sul quale il comitato ristretto aveva trovato una larga convergenza, tanto che il Presidente della Commissione lo aveva recepito nella sua nota di riassunto dei lavori del comitato ristretto medesimo. Del pari irrisolto resta il problema dei rapporti tra
authority
e Commissione di vigilanza (su tali questioni sono stati presentati numerosi emendamenti all'articolo 1).
La già complessa situazione si è ulteriormente complicata, sul piano politico, nelle ultime ore in quanto due autorevoli esponenti della maggioranza, appartenenti al PDS e al PPI, hanno annunciato la volontà, dei rispettivi Gruppi, di presentare subemendamenti all'emendamento del Governo all'articolo 3, dal contenuto ben distante da quello indicato dal Governo.
Fermo restando allora che il Gruppo di Alleanza nazionale non intende provocare alcuna rottura nei rapporti tra maggioranza ed opposizione su questo argomento, ritiene opportuno un aggiornamento dell'esame alla seduta di domani, dopo che il Ministro avrà fornito chiarimenti sulle problematiche appena illustrate.
Il presidente PETRUCCIOLI ribadisce che il principio della simmetria è stato oggetto di larga intesa in comitato ristretto ed esprime la convinzione che l'emendamento all'articolo 3 del Governo rispetti pienamente tale criterio. Coglie l'occasione per chiedere alla Commissione di approvare una decisione già assunta dall'Ufficio di Presidenza nella giornata di ieri, in base alla quale verrebbe fissato per le ore 12 di martedì 25 marzo il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti all'emendamento del Governo.
Non facendosi osservazioni, così rimane stabilito.
Il ministro MACCANICO ringrazia il senatore De Corato per l'apprezzamento rivolto all'opera dell'Esecutivo, che effettivamente ha cercato di tenere conto di tutte le necessità dei vari operatori del settore al fine di favorire una svolta seria nel comparto delle telecomunicazioni evitando che il nostro Paese resti gravemente arretrato.
La posizione del Governo sull'articolo 3 è quella espressa con l'emendamento e non è suscettibile di ulteriori cambiamenti. Su tale aspetto, quindi, sente di poter fornire le più ampie assicurazioni al senatore De Corato.
Per quanto concerne la simmetria, giudica l'interpretazione fornita dal Governo con il suo emendamento coerente con questo principio. In particolare, il comma 8 interpreta la simmetria nel senso che il servizio pubblico sia privato, in una delle sue tre reti, delle risorse pubblicitarie. Si tratta comunque di una norma transitoria, perchè la normativa a regime è data dall'articolo 7 del disegno di legge n. 1138.
In ordine ai rapporti tra
authority
e Commissione di vigilanza, ricorda che già la legge n. 650 del 1996 ha definito alcune nuove competenze della Commissione parlamentare che resteranno ferme anche alla luce della nuova normativa che con il suo emendamento si intende introdurre.
Conclude con un appello a tutte le forze politiche affinchè non si arresti ulteriormente l'esame del provvedimento, in quanto, a questo punto della trattazione, una ulteriore pausa potrebbe essere assolutamente deleteria.
Il senatore FALOMI apprezza il lavoro svolto dal Governo, che realizza un pregevole punto di equilibrio tra diverse esigenze. Qualunque accordo richiede, come è naturale, anche rinunce da parte di tutti. Ora, nulla impedisce alle forze politiche di porre ulteriori questioni che esse ritengano debbano essere risolte preventivamente, ma si tratta di stabilire se sono problemi che effettivamente si vuole affrontare con serietà o se invece hanno solo intenti ancora una volta dilatori. Se così fosse, malauguratamente, si rimetterebbe in discussione anche il punto di equilibrio indicato dal Governo e allora evidentemente tutti i Gruppi sarebbero liberi di presentare nuovi emendamenti tornando a trincerarsi sulle loro rispettive posizioni.
Il senatore LO CURZIO esprime la condivisione del suo Gruppo verso l'operato del Governo ed invita l'opposizione a non nascondersi ulteriormente dietro generici pretesti.
Il seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge è infine rinviato.
La seduta termina alle ore 17.