LAVORI PUBBLICI, COMUNICAZIONI (8a)

LUNEDI' 11 DICEMBRE 2000
422ª Seduta

Presidenza del Presidente
PETRUCCIOLI


Interviene il sottosegretario di Stato per i trasporti e la navigazione Angelini.

La seduta inizia alle ore 15,05.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Piano generale dei trasporti e della logistica (n. 794)
(Parere al Ministro dei trasporti e della navigazione, ai sensi dell'articolo 2 della legge 15 giugno 1984, n.245. Seguito dell'esame e rinvio)


Riprende l'esame, sospeso il 6 dicembre scorso.

Il PRESIDENTE dichiara aperta la discussione generale.

Il senatore FOLLONI, pur dichiarando di condividere gli obiettivi e le linee guida contenute nel documento in esame, chiede di sapere se il Governo si sia posto il problema di un raccordo della rete trasportistica italiana con quella degli altri Paesi dell'Europa. Sottolinea inoltre che per la posizione geografica in cui è situato il Paese sarebbe bene che tale collegamento fosse rivolto anche all'area mediterranea e non soltanto all'Europa del nord.

Il presidente PETRUCCIOLI fa presente, a tale proposito, che in sede europea è in corso di definizione il libro bianco sul piano europeo dei trasporti.

Interviene quindi il senatore SARTO che sottolinea come il Piano generale dei trasporti arrivi con qualche ritardo rispetto a quanto sarebbe stato necessario, dato che se ne parla già dal primo governo Prodi; si tratta comunque di un documento importante da lasciare in eredità a coloro che governeranno il paese prossimamente. L'importante è che le linee in esso contenute non vengano ad essere facilmente stravolte. Nonostante il ritardo, una valutazione sintetica del documento da parte del suo Gruppo politico è comunque positiva sia in relazione all'impostazione innovativa sia alle priorità in esso contenute ampiamente condivisibili soprattutto per come trattano i problemi di carattere ambientale definiti dalla Conferenza di Kyoto. Persistono tuttavia alcune questioni che il Piano deve risolvere, se vuole ottenere un giudizio completo e del tutto favorevole. Le maggiori perplessità della sua parte politica vertono sulla parte relativa all'intervento del Dicastero dei lavori pubblici che, senza valutare il problema intermodale e la possibilità di trasporti paralleli ed alternativi sul ferro e sull'acqua, ha elencato una lunga lista di strade da costruire, ed in particolare cinque nuove autostrade sulle quali il Gruppo dei verdi dissente profondamente. Si rende pertanto necessario avanzare soluzioni alternative al fine di verificare le possibili interrelazioni con le infrastrutture parallele all'asse viario sia in termini di ferrovie che idrovie. Per l'eventuale costruzione di tratti stradali sarebbe inoltre auspicabile, anche attraverso la semplificazione delle procedure previste dalle leggi Bassanini, l'utilizzazione di uno strumento come il project finacing. Richiama quindi l'attenzione dei Commissari sul punto della coerenza delle politiche attuative del Piano. A tale proposito sottolinea come sia necessario applicare misure esistenti eventualmente anche attraverso l'erogazione di incentivi o disincentivi e politiche di contingentamento; ciò potrebbe valere in particolare, ad esempio, per il trasporto di merci pericolose. Sottolinea infine la necessità di una ulteriore riflessione sull'elemento della logistica contenuto nel Piano. Tale aspetto è infatti essenziale ai fini dell'organizzazione ma da solo non appare sufficiente a far sì che siano rispettate le compatibilità ambientali nello sviluppo del sistema trasportistico. Occorre pertanto introdurre nella logistica aspetti virtuosi che la rendano ancor più efficace, e a tale proposito ritiene necessario che il fascicolo tecnico da cui è corredato il Piano generale diventi parte integrante del Piano stesso. Sul problema poi delle emissioni inquinanti richiama la necessità di un maggiore coordinamento con il trasporto regionale che, in termini di previsione delle emissioni stesse, non è compreso tra gli obiettivi generali del trasporto nazionale, anche al fine della ricerca di soluzioni possibili, volte al contenimento di tali emissioni. Rileva infine come per il rinnovo delle concessioni autostradali non ci siano state sostanziali novità che invece sarebbe state necessarie ai fini di un'affermazione dei valori di mercato e della competitività in questo settore.

Il senatore VERALDI giudica positivamente l'elaborazione di un Piano generale dei trasporti e della logistica improntato ad un principio di liberale programmazione e di organicità per la gestione di un settore strategico ai fini dello sviluppo del Paese. Gli obiettivi individuati dal Piano, sia di una maggiore efficienza nel settore dei trasporti perseguita attraverso un'ottimizzazione dell'efficacia dell'azione amministrativa, sia della fissazione di una metodologia da seguire ai fini della riduzione dello squilibrio fra Nord e Sud del Paese, sono ampiamente condivisibili anche se, in particolare per il secondo aspetto, il raggiungimento dell'obiettivo non è facile. Le esigenze delle due parti del Paese sono infatti di natura piuttosto diversa, e tuttavia la carenza infrastrutturale delle regioni meridionali rappresenta un handicap grave per lo sviluppo di tutto il Paese. Ciò nonostante, appare quantomeno corretto l'approccio contenuto nel documento che si pone come una vera e propria struttura piramidale improntata al principio della sussidiarietà. Al vertice di tale struttura si colloca infatti il sistema nazionale integrato dei trasporti (SINT), che individua le infrastrutture che costituiscono l'ossatura del sistema italiano di mobilità e all'interno del quale si prevedono gli interventi da effettuare (è ovviamente essenziale che in questa fase sia posta in primo piano l'esigenza di sviluppare le infrastrutture delle Regioni meridionali); in posizione mediana si collocano poi i Piani regionali dei trasporti che costituiscono lo strumento attraverso il quale le singole Regioni tengono conto di specifiche esigenze locali che abbiano come primaria finalità la tutela dell'ambiente. Vi è infine, non secondario, il trasporto pubblico locale che per mezzo dei piani urbani di mobilità consente ai comuni di programmare gli interventi necessari nel settore. L'intero sistema viene quindi assoggettato ad un programma di attuazione e costante monitoraggio al fine di valutarne l'impatto sul territorio ed il raggiungimento delle finalità prefissate. Il giudizio complessivo su questo documento non può pertanto che essere positivo in quanto esso appare strumento idoneo al conseguimento di un livello di maggiore efficienza e sicurezza del sistema trasportistico nel pieno rispetto delle esigenze ambientali.

Il senatore BORNACIN sottolinea come il Piano generale dei trasporti arrivi alla fine della legislatura ispirato più da esigenze di natura elettorale che da una reale valutazione della situazione del Paese nel settore dei trasporti. Esso appare generico (tanto da far sottolineare, da qualche senatore della maggioranza, l'opportunità che l'allegato tecnico diventi parte integrante del Piano stesso) e pieno di buone intenzioni piuttosto che di progetti concreti volti al miglioramento del sistema della mobilità di merci e persone. Nel documento viene esaltato il ruolo delle Regioni ma poi appare evidente che tali organismi non sono stati sufficientemente considerati nella stesura del Piano stesso. Le priorità in esso contenute sembrano calate dall'alto piuttosto che elaborate insieme o tenendo presenti le esigenze degli Enti locali. Anche il dinamismo cui il Piano si richiama pare piuttosto un alibi volto a coprire la mancanza di scelte piuttosto che un elemento positivo pronto a cogliere le novità che lo sviluppo di questo sistema implica. E ciò, purtroppo, grava sul futuro del Paese che si gioca la sua importanza e credibilità, all'interno del sistema europeo, proprio nel settore dei trasporti. Quanto poi ai processi di liberalizzazione tentati nel comparto il rischio è che molti di essi rimangano solo sulla carta. Ritiene comunque necessario ricordare che gli obiettivi fin qui raggiunti hanno visto il contributo determinante delle forze di opposizione. Venendo quindi ai contenuti, esprime un giudizio negativo tanto sulla parte dello sviluppo dell'alta velocità, imperniata ancora su vecchi progetti, quanto sulla parte concernente la crescita del settore portuale. A tale ultimo proposito sottolinea che la legge n. 84 del 1994 è ancora largamente inapplicata e manca del tutto una nuova classificazione dei porti. Lo sviluppo di questo settore è infatti avvenuto nonostante, e in certi casi contro, le Autorità portuali che sono l'unica parte di quella legge concretamente applicata. Né si può dire che la legge n. 30 del 1998 abbia rappresentato un'innovazione volta allo sviluppo del settore. Esprime infine un giudizio negativo sulla parte del Piano riguardante il territorio ligure tanto in relazione alla viabilità stradale quanto a quella ferroviaria, e fa presente che un documento di questo rilievo avrebbe avuto bisogno di ben altro tempo per essere discusso e non certo dei tempi ristretti che alla Commissione sono consentiti per l'espressione del parere.

Il senatore GERMANA' dichiara di concordare pienamente con le osservazioni avanzate dal senatore Bornacin riguardo agli aspetti più generali del Piano. Dichiara invece di non condividere assolutamente quanto affermato dal senatore Sarto sulla opportunità di trasferire molto del trasporto attualmente su gomma alla rete ferroviaria. Tale trasferimento appare infatti assai complesso e per altro ostacolato dalla maggioranza di Governo che continua a bocciare proposte, avanzate dall'opposizione, volte ad incrementare la rete ferroviaria. Si sofferma quindi sulla liberalizzazione del settore delle autostrade sottolineando come lo Stato abbia mantenuto per se la parte più costosa liberalizzando invece quella più redditizia. Auspica quindi un approfondimento del tema dell'efficienza del sistema aeroportuale sottolineando come non si riesca a risolvere il problema del monopolio degli slots che comportano un prezzo dei biglietti assai alto soprattutto per i voli che raggiungono gli aeroporti minori. Riguardo poi il problema della sicurezza stradale, sottolineata ancora una volta la necessità della costruzione delle piazzole di sosta, richiama la questione delle barriere di protezione rispetto alle quali una circolare del Ministero dei trasporti ha messo fuori mercato imprese che costruiscono tali barriere. Ritiene da ultimo necesario, dato che la questione può essere a buon diritto ascritta al Piano generale dei trasporti, conoscere il parere degli advisors in relazione alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina.

Il seguito dell'esame è infine rinviato.

CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE

Il PRESIDENTE propone che la Commissione sia convocata domani, 12 dicembre 2000, alle ore 14,30, in sede consultiva su atti del Governo per il seguito dell'esame del Piano generale dei trasporti e della logistica.

La Commissione conviene.

La seduta termina alle ore 16,20.