AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE (9ª)
MERCOLEDI' 22 APRILE 1998
164
ª Seduta
Presidenza del Presidente
SCIVOLETTO
Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole Borroni.
La seduta inizia alle ore 15.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo recante "Disposizioni in materia di contenimento dei costi di produzione e per il rafforzamento strutturale delle imprese agricole" (n. 236)
(Parere al Ministro per le politiche agricole, ai sensi dell'articolo 55, commi 14 e 15, della legge 27 dicembre 1997, n. 449. Seguito dell'esame e rinvio)
(R139 b00, C09
a
, 0005°)
Riprende l'esame sospeso nella seduta del 21 aprile scorso.
Il PRESIDENTE, nel ricordare che aveva proceduto ad esporre le osservazioni e le considerazioni da includere nella proposta di parere fino all'articolo 6, svolge le proprie ulteriori considerazioni in ordine agli articoli successivi.
In relazione all'articolo 7 (che ritiene disposizione di grande rilievo, al pari della normativa approvata recentemente per l'olio di oliva) osserva che l'obiettivo di accrescere le capacità concorrenziali del sistema produttivo italiano richiede l'istituzione di un fondo assicurativo per i prodotti ortofrutticoli diretti ai paesi terzi e la previsione di tempi certi (al massimo 90 giorni) per i premi all'esportazione; quanto alla ipotesi prospettata di identificare, nell'ambito del marchio, anche la provenienza territoriale dei prodotti, ricorda la positiva esperienza sviluppata in tal senso in Francia e in Spagna. In relazione all'articolo 10, anch'esso di grande rilievo, ritiene opportuna la esplicitazione del riferimento anche alle imprese: "agri-turistiche". In relazione agli articoli 11 e 12 osserva che le critiche mosse dall'Autorità Garante della concorrenza e del mercato non appaiono del tutto convincenti in relazione all'articolo 11 - come dimostra anche l'esperienza di altri paesi - mentre ritiene opportuna la soppressione dell'intero articolo 12 (con particolare riferimento all'ultimo periodo). In relazione all'articolo 13, va posta la condizione di finalizzare gli aiuti alle imprese che assicurino un vantaggio ai produttori agricoli, con priorità verso le cooperative costituite da produttori agricoli che abbiano almeno il 51 per cento del prodotto conferito dai soci sul totale trasformato o commercializzato, ma anche alle altre imprese non agricole, che utilizzino prodotti agricoli acquistati nella stessa percentuale attraverso la contrattazione di cui alla legge n. 88 del 1988. In relazione all'articolo 14, al comma 2, il termine di un anno assegnato al CIPE va ridotto al 31 dicembre dell'anno in corso e, con riferimento al comma 3, ritiene opportuno un chiarimento da parte del Governo sulla prevista istituzione della carta dell'agricoltore e dell'anagrafe delle aziende agricole, alla luce della esigenza di rafforzare il meccanismo di iscrizione alle camere di commercio. In relazione all'articolo 16, va valutata la congruità rispetto alle finalità della delega e comunque occorre prevedere l'integrazione del SIAN con i sistemi regionali.
Richiamandosi quindi alla ulteriore documentazione pervenuta alla Commissione dalle Organizzazioni professionali agricole, si richiama preliminarmente al documento elaborato da Confagricoltura, di cui ritiene opportuno un approfondimento in ordine ai seguenti punti: in ordine all'articolo 1, comma 1, ritiene accoglibile la soppressione della parola: "esclusivamente" (il che sarebbe in linea con l'obiettivo di una estensione della concessione dell'agevolazione), e l'estensione anche al riscaldamento delle serre adibito a colture orticole; in ordine all'articolo 3, condivide la soppressione, al comma 1, del riferimento all'articolo 15 del decreto del Presidente della Repubblica n. 236 del 1988, come pure l'ipotesi di esonero prospettata in materia di catasto dei rifiuti - questione in ordine alla quale il senatore BETTAMIO propone di inserire la decorrenza a partire dal 1997. Il Presidente relatore, proseguendo nel suo dire, precisa ulteriormente di ritenere accoglibili e meritevoli comunque di approfondimento le ulteriori osservazioni elaborate dalla Confagricoltura: in ordine all'articolo 4, l'estensione alle imprese di sistemazione o manutenzione agraria, forestale e di verde pubblico o privato; in ordine all'articolo 7, comma 4, ultimo periodo, la soppressione della parola totale, giacché così sarebbero eventualmente possibili eventuali interventi, anche regionali, per il sostegno degli oneri dei controlli ivi previsti a carico dei soggetti richiedenti; in ordine all'articolo 13, la precisazione, al comma 2, del riferimento alle imprese agricole e agroalimentari; in ordine all'articolo 14, è da approfondire (come già sottolineato nella richiesta di chiarimenti al Governo) la proposta di soppressione della carta dell'agricoltore e dell'anagrafe delle aziende agricole, come pure, in relazione all'articolo 17, comma 1, primo periodo, è opportuno un approfondimento in relazione alla soppressione proposta delle parole: "in acque marine e salmastre".
Quanto alla documentazione consegnata dalla Confederazione italiana agricoltori (CIA), ritiene accoglibili i seguenti punti: in materia fiscale, l'inclusione ai fini IRAP di tutte le spese sostenute nell'esercizio della attività agricola, giacché nell'attuale disciplina sono ammessi a passivo solo gli acquisti inerenti alla produzione assoggettati ad IVA e la già proposta estensione ai consorzi di bonifica delle agevolazioni sul carburante; in relazione al titolo II, la previsione del finanziamento di programmi pilota per favorire la penetrazione commerciale dei prodotti agricolo-alimentari sui mercati esteri e la previsione di una specificazione, da parte regionale, dei prodotti tradizionali, i quali possano derogare, ferma restando l'individuazione dei metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura, dalla disciplina concernente i locali e le attrezzature; in relazione all'articolo 3, comma 1, la già proposta soppressione del riferimento all'articolo 15 del citato decreto n. 236, nonché il riferimento all'esigenza di superare la situazione di precarietà di quei produttori, che adottano metodi di produzione biologia i quali, a partire dall'entrata in vigore del regolamento CEE n. 2092/91, hanno utilizzato prodotti naturali per la difesa delle piante non registrati e quindi non inseriti negli aggiornamenti degli allegati A e B del citato regolamento; in relazione all'articolo 4, comma 1, la già proposta estensione alle attività di manutenzione del verde e, in relazione all'articolo 5, comma 4, la estensione ai mutui fondiari e di investimento fondiario delle norme concernenti la negoziazione dei debiti pregressi; infine, in relazione all'articolo 14, l'esigenza di non prevedere comunque ulteriori oneri burocratici a carico degli agricoltori interessati.
Quanto poi alla documentazione, consegnata ieri dal rappresentante del Governo, relativa al complesso delle proposte ancora in corso di valutazione da parte della Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome, ritiene che siano comunque meritevoli di approfondimento e di considerazione le seguenti questioni: in relazione all'articolo 1, comma 1 la estensione alle aziende agricole delle istituzioni pubbliche, ai consorzi di bonifica e alle imprese agro-meccaniche effettuanti prestazioni a favore delle stesse imprese agricole (ribadendo l'esigenza di estendere anche ai produttori agricoli le tariffe agevolate dell'ENEL previste per il settore industriale); in relazione all'articolo 3, comma 3, il già previsto riferimento ai titolari di aziende agricole e l'inserzione della questione (dianzi esposta) del riferimento alla soluzione da adottare per l'agricoltura biologica, dopo l'entrata in vigore del citato regolamento CEE n. 2092/91; in relazione all'articolo 5, comma 4, la prevista estensione, oltre che ai mutui agrari, anche a quelli fondiari; in relazione all'articolo 10, si prevede di utilizzare ulteriori 72 miliardi dell'"agromonetario" per alcune finalità, sicuramente condivisibili: a tale riguardo il Presidente relatore sottolinea l'esigenza che tutte le ulteriori risorse dell'"agromonetario" siano convogliate verso gli obiettivi perseguiti con il decreto legislativo in discussione, valutando anche l'eventualità di utilizzare, per tale finalità, le risorse appostate nella tabella B della legge finanziaria vigente; in relazione all'articolo 14, comma 3, e all'articolo 16, comma 2, la proposta di integrare i sistemi del SIAN con i sistemi informativi regionali.
Preannuncia sin d'ora una proposta di parere favorevole integrato con osservazioni e condizioni, alla luce di tutte le considerazioni dianzi esposte.
Si apre il dibattito.
Il senatore BETTAMIO, nel ringraziare il Presidente per l'approfondita relazione, pone un problema preliminare, ritenendo che lo schema, come emerso anche dalle audizioni informali tenute con le Organizzazioni professionali agricole, sia totalmente insufficiente rispetto alle esigenze e alle richieste del mondo agricolo, posto che manca la previsione di effettive risorse finanziarie, di norme di semplificazione amministrativa e per la flessibilità del lavoro. Pertanto, preso atto che l'impianto normativo proposto dal Governo è assolutamente inadeguato all'attuale, delicata fase attraversata dal mondo agricolo, ritiene che sia assolutamente priva di senso proporre modifiche e miglioramenti, ritenendo opportuno che lo schema di decreto sia ritirato ed integralmente riscritto.
Il senatore MAGNALBO' conviene con i rilievi del senatore Bettamio in ordine alle carenze del provvedimento in esame ma trova comunque degne di apprezzamento alcune delle osservazioni svolte dal Presidente. Si richiama poi alla ipotesi prospettata in particolare dalla CIA in relazione al consolidamento dei mutui, in cui vanno inclusi i mutui fondiari a lunga durata. Ritiene altresì opportuno che tra gli imprenditori agricoli siano inseriti anche i nuovi soggetti giuridici e ribadisce l'esigenza di dare maggiore impulso e attenzione al mondo dell'imprenditoria giovanile. Lascia comunque agli atti della Commissione una documentazione che comprende tutte le osservazioni e i rilievi critici del Gruppo di Alleanza nazionale, di cui sarebbe opportuno che il Presidente relatore tenesse conto nell'espressione del parere.
Il senatore BARRILE fa rilevare che lo schema di decreto in esame fornisce il segnale della nuova attenzione che la compagine di Governo ha attribuito al settore agricolo, quale realtà produttiva primaria dell'economia nazionale, come già attestavano i riferimenti inseriti nelle risoluzioni parlamentari sul precedente DPEF, la delega di cui l'attuale schema costituisce l'esercizio e come ulteriormente attesta il protocollo d'intesa siglato nello scorso gennaio. Dopo aver espresso quindi apprezzamento per la proposta del Presidente di utilizzare le somme dell'"agromonetario" e anche quelle della tabella B per le finalità perseguite con il provvedimento in esame, dichiara di convenire con l'esigenza di assicurare il massimo del coordinamento con tutte le Amministrazioni competenti ai fini della riduzione degli oneri e pone in particolare la questione di riservare anche la massima attenzione al settore della pesca. A tale riguardo consegna agli atti della Commissione una documentazione che precisa alcune proposte di modifica allo schema in esame, volte ad includere i prodotti ittici (all'articolo 6), le attività di produzione sia da cattura che da allevamento ittico (all'articolo 7), le produzioni e i beni ittici (all'articolo 8), le imprese di allevamento ittico (all'articolo 10) e le imprese operanti nel settore ittico (all'articolo 13).
Il senatore GERMANA' stigmatizza il disinteresse del Governo verso il settore agricolo, come dimostra la formulazione totalmente insufficiente del decreto ed esprime valutazioni fortemente critiche sull'abuso del ricorso, da parte dell'Esecutivo, allo strumento della delega legislativa. Esprime in particolare insoddisfazione per le disposizioni dell'articolo 2, che non prevedono un coinvolgimento delle regioni (anche alla luce di norme contraddittorie inserite nell'A.S. 2981, recentemente licenziato dalla Commissione); stigmatizza l'insufficienza della previsione di cui all'articolo 3, che non affronta i problemi dei produttori di agricoltura biologica, alla luce del più volte citato regolamento CEE n. 2092/91; in relazione all'articolo 4 critica la mancata estensione ai locali fuori del fondo e, in relazione all'articolo 5, il disinteresse verso i cosiddetti "fondi fidi"; in relazione all'articolo 6, la carenza di norme sul contenimento e l'armonizzazione degli oneri fiscali e, in relazione all'articolo 8, la mancata estensione al credito specializzato e ai servizi assicurativi all'esportazione; in relazione all'articolo 9, non è stata chiarita la figura dell'imprenditore agricolo a titolo principale e in relazione all'articolo 10, non c'è il riferimento alla pesca marittima e all'acquacoltura. Lascia comunque agli atti della Commissione una documentazione analitica sullo schema, ribadendo un giudizio fortemente critico sulla sua totale inadeguatezza.
Il senatore FUSILLO, espresso apprezzamento per l'attenzione dedicata ai problemi del mondo agricolo, osserva che il decreto in esame costituisce una occasione politica fondamentale per affrontare la questione della struttura squilibrata dei costi delle aziende agricole, che operano in un sistema fortemente concorrenziale e aperto. Ritiene che il decreto presenti aspetti di particolare rilievo quali la valorizzazione del registro delle imprese, l'abrogazione del quaderno di campagna, la rinegoziazione dei mutui agrari, l'istituzione del marchio Italia, l'estensione all'agricoltura della programmazione negoziata, la regolamentazione degli organismi interprofessionali, le iniziative di ristrutturazione societaria e organizzativa e l'accelerazione dell'accesso ai fondi strutturali. Nel rilevare come i fondi resi disponibili dall'"agromonetario" siano destinati alla riduzione dei contributi INAIL, osserva che non c'é riferimento alle somme della tabella B della finanziaria vigente, destinate agli interventi pluriennali in agricoltura, che vanno finalizzate a programmi pubblici che abbiano una effettiva ricaduta sulle imprese agricole. Richiama infine l'attenzione su alcune questioni, che ritiene di notevole rilievo, ai fini di una inclusione nel parere: in materia ambientale formula alcune specifiche proposte in materia di rifiuti, di produzione biologica ed agricoltura ecocompatibile, di adeguamento dei prodotti alimentari al controllo preventivo HACCP e di particolari conferimenti dei rifiuti. Sul piano del costo del lavoro ribadisce l'esigenza di intervenire sulla pesante situazione contributiva maturata entro il 31 dicembre 1997, anche a causa degli elevatissimi oneri sociali, consentendo la regolarizzazione agevolata del pregresso e ribadendo l'esigenza di semplificazioni amministrative. In ordine al costo del denaro, sottolinea l'esigenza di prevedere che, in relazione alla rinegoziazione di cui all'articolo 5, i finanziamenti di credito agrario a medio e lungo termine, sostenuti da agevolazioni contributive, conservino, in caso di estinzione anticipata, il diritto alla contribuzione, sempre che sia trascorso almeno un terzo della durata della operazione creditizia.
Il senatore Fusillo rileva ulteriormente che però il provvedimento non affronta il contenimento dei costi di produzione ottenibile attraverso la leva fiscale e ricorda le diverse misure adottate che hanno prodotto una attenuazione del sistema delle agevolazioni, ma che dovrebbero essere finalizzate non all'assistenza delle imprese ma ad accrescere la loro competitività sui mercati. Ricorda al riguardo la intervenuta rivalutazione dei redditi fondiari, la riduzione delle percentuali di compensazione, la revisione sia del regime che delle aliquote IVA, ma osserva che la più forte preoccupazione è collegata all'IRAP, che determina per il settore agricolo un aggravio impositivo netto e che, secondo stime effettuate, si tradurrebbe in un maggior carico fiscale superiore mediamente al 1000 per cento. Ritiene pertanto contraddittorio che, proprio quando il Parlamento affronta la delega per il contenimento dei costi di produzione, il settore agricolo sia chiamato ad uno sforzo contributivo insostenibile e ingiustificato in relazione ai presupposti istitutivi dell'IRAP: ritiene pertanto indispensabile che la Commissione agricoltura, nel parere, chieda l'inserimento di disposizioni tributarie conformi ai principi della delega prevedendo che la misura dell'accisa sui prodotti petroliferi impiegati nell'attività agricola venga ridotta, a decorrere dal 1° luglio 1998, con riferimento ai minori consumi conseguenti alla selezione dei beneficiari e alla erogazione del carburante sulla base dei consumi per ettarocoltura; è altresì indispensabile prevedere la esenzione dall'imposta di registro dei contratti di affitto dei fondi rustici qualora il corrispettivo annuo non superi i 3 milioni. Ribadisce conclusivamente che il Partito popolare italiano attribuisce grande importanza al miglioramento del decreto legislativo in esame, attraverso l'inserzione di disposizioni che arrechino un beneficio diretto alle imprese, anche attraverso una semplificazione degli oneri burocratici richiesti alle medesime.
Il senatore SARACCO, nel richiamarsi all'ampio dibattito già svoltosi, osserva che il decreto in esame costituisce un tassello di un mosaico di iniziative non casuali ed episodiche, che vanno valorizzate ed apprezzate, al di là di ogni enfasi. Esprime la convinzione che vada ribadito il principio di realizzare snellimenti e semplificazioni amministrative, ma anche che sia assicurata la piena assunzione di responsabilità da parte della pubblica amministrazione. Si sofferma infine sull'esigenza di affrontare i problemi del lavoro stagionale, oltre che degli alleggerimenti fiscali, per rendere un vero servizio al mondo agricolo.
Il senatore LAURIA Baldassare prende atto con soddisfazione dell'impegno assunto dal Governo e posto in atto con il decreto in esame, di realizzare l'importante e indispensabile obiettivo di una riduzione dei costi gravanti nel settore agricolo, e nel convenire sulle proposte migliorative avanzate nel corso del dibattito, esprime apprezzamento e adesione per la proposta di parere preannunciata dal Presidente.
Il senatore PREDA, espresso preliminarmente apprezzamento per la proposta di parere e le osservazioni svolte dal Presidente relatore, osserva che comunque il provvedimento all'esame non può essere considerato un decreto
omnibus
(così come potrebbe sembrare dalle varie proposte, comunque tutt'ora ancora in fase di approfondimento, all'esame delle regioni). Il decreto, a suo avviso, non può essere caricato di tutti i problemi, comunque urgenti, gravanti sul mondo agricolo e conviene sulla esigenza di rispettare in modo coerente i criteri della delega, oltre che di prevedere tempi rapidi di attuazione. Dopo aver comunque sottolineato il costante sottoutilizzo delle risorse comunitarie (come per il settore dell'ortofrutta), si sofferma sui problemi della interprofessione, tali da richiedere interventi legislativi ad
hoc
(e non previsioni scollegate ed episodiche); quanto poi all'articolo 13, ribadisce l'esigenza che anche l'industria valorizzi le produzioni agricole nazionali, cui contribuisce in modo significativo all'interno della filiera la cooperazione. Infine, ricordata l'esigenza di un approfondimento in relazione all'articolo 2135 del Codice civile sulla figura dell'imprenditore agricolo, ribadisce l'esigenza di valorizzare il "tavolo agricolo" recentemente istituito dal Governo.
Il presidente SCIVOLETTO, tenuto conto del concomitante inizio dei lavori dell'Aula e che risultano comunque iscritti a parlare i senatori Bianco, Piatti e Bucci, propone di anticipare l'orario di inizio dei lavori della seduta già convocata per domani alle ore 15, alle ore 14,30 (con il medesimo ordine del giorno) e di convocare un'ulteriore seduta per domani alle ore 8,45 per l'esame del solo DPEF.
Conviene la Commissione.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C09
a
, 0072°)
Il senatore BARRILE richiama nuovamente l'attenzione della Commissione sulla esigenza di calendarizzare tempestivamente i numerosi provvedimenti trasmessi dalla Camera, tra cui in particolare quello in materia di pesca.
Il presidente SCIVOLETTO, nel far rilevare che la questione potrà essere affrontata nel prossimo Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi, ritiene opportuno prospettare sin d'ora l'ipotesi di più sedute di Commissione a settimana, tenuto conto che risultano assegnati alla Commissione provvedimenti di grande rilievo.
CONVOCAZIONE DELLA SEDUTA ANTIMERIDIANA DI DOMANI E ANTICIPAZIONE DELL'ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA POMERIDIANA
Il PRESIDENTE avverte che la Commissione è convocata domani, giovedì 23 aprile alle ore 8,45 per l'esame del documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 1999-2001, e che l'orario di inizio della seduta pomeridiana, già convocata alle ore 15, è anticipato alle ore 14,30, con il medesimo ordine del giorno.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 16,40.