142
a
Seduta (pomeridiana)
Presidenza del Vice Presidente
BISCARDI
Intervengono i sottosegretari di Stato per la pubblica istruzione Masini e Soliani e per l'università e la ricerca scientifica e tecnologica Guerzoni.
La seduta inizia alle ore 16,35.
IN SEDE CONSULTIVA
(2793)
Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica
(Parere alle Commissioni 5
a
e 6
a
riunite. Seguito dell'esame e rinvio)
Riprende l'esame, sospeso nella seduta antimeridiana di oggi.
Interviene nel dibattito il senatore MONTICONE, il quale, soffermandosi in particolare sull'articolo 28 (recante norme in materia di università e ricerca) esprime in primo luogo pieno consenso per le valutazioni formulate dalla relatrice in ordine alla responsabilizzazione delle università ai fini del miglior impiego dei fondi loro assegnati. Il comma 1, inoltre, assicura opportunamente agli atenei una chiara prospettiva finanziaria per il futuro. Peraltro, se da un lato è positivo il coinvolgimento della Conferenza dei rettori, dall'altro la norma non si sottrae ad una critica di eccessivo centralismo, tanto più che manca il coinvolgimento di quelle componenti della vita universitaria presenti nel CUN che dovrebbero essere chiamate a condividere la responsabilità di determinare il fabbisogno finanziario. Il comma 4, poi, vincolando le università a non dedicare alle spese per il personale più del 92 per cento del Fondo per il funzionamento, vieta a quelle che non rispettano tale limite di effettuare assunzioni per più di un terzo dei pensionamenti. L'oratore rileva che - sulla base dei dati forniti dallo stesso Ministero - un quinto delle università (che si riducono a sei depurando il dato dall'indennità ospedaliera) supera il limite. Ciò appare grave, se si considera che in queste università potrebbe essere bandito un concorso a cattedra solo a fronte di tre pensionamenti. Emerge quindi una evidente contraddizione con quanto sta avvenendo alla Camera dei deputati, ove l'
iter
della riforma dei concorsi universitari è stato accelerato proprio nella consapevolezza che è urgente bandire i concorsi di prima fascia. Invita pertanto il Governo a risolvere la questione consentendo agli atenei di bandire i concorsi. Manifesta quindi una valutazione positiva sul comma 5 e, passando alle norme sulla ricerca scientifica, esprime apprezzamento perchè il Governo è riuscito a difendere i livelli di spesa assicurati al settore, giudicando nel contempo importante la creazione del Fondo speciale per lo sviluppo della ricerca di interesse strategico. Anche qui, peraltro, la norma appare viziata da un eccesso di centralismo, poichè affida la determinazione delle priorità e delle modalità di impiego del Fondo stesso a decreti del Ministro, senza farvi partecipare in alcun modo la comunità scientifica.
Dopo un breve intervento del sottosegretario GUERZONI, che tiene a precisare che il limite del 92 per cento di cui al comma 4 dell'articolo 28 riguarda solo i trasferimenti statali sul Fondo per il finanziamento ordinario, ha la parola il senatore BRIGNONE. Egli si sofferma in particolare sull'articolo 20, recante norme sul personale della scuola, lamentando in primo luogo che la politica scolastica sia principalmente gestita dal Ministro delle finanze anzichè da quello della pubblica istruzione. Ritiene poi, con riferimento alle modifiche introdotte agli interventi di razionalizzazione, che occorra garantire il massimo rispetto per le deroghe stabilite dalla legge n. 59 di quest'anno (cosiddetta legge Bassanini) a tutela di alcune situazioni territoriali particolari. Dichiara quindi di condividere la possibilità per le scuole di stipulare contratti con esperti in particolari materie, nel presupposto che ciò valorizzi le aree di progetto e i piani educativi di istituto, che dovrebbero d'altra parte trovare la massima esplicazione nella nuova disciplina degli esami di Stato in corso di approvazione da parte del Parlamento.
Quanto poi alla modifica dei parametri relativi agli insegnanti di sostegno, di cui al comma 2, egli manifesta un consenso di massima, pur sottolineando l'esigenza che - qualora la necessità dei suddetti insegnanti sia inferiore, a livello provinciale, rispetto ai nuovi parametri - essi siano utilizzati per altre attività, in un ottica di polivalenza educativa. La verticalizzazione delle funzioni dovrebbe infatti riguardare non solo i capi di istituto, secondo la più recente normativa, ma anche e soprattutto i docenti, ivi compresi quelli di sostegno. In tale prospettiva, dovrebbe peraltro essere tenuto in sufficiente conto l'aggravio dei carichi di lavoro derivante dalla piena realizzazione del processo autonomistico.
Il senatore Brignone si sofferma quindi sul comma 4 dell'articolo 20, che prevede l'affidamento in appalto dei servizi di pulizia nelle scuole. Da ciò potrà probabilmente conseguire, a suo giudizio, una maggiore igiene delle strutture scolastiche, ma non può sottacersi il rischio di una indebita penalizzazione dei plessi scolastici più piccoli. Nè va dimenticato che il disegno di legge n. 932, in corso di esame da parte della Commissione, prevede il trasferimento allo Stato del personale ausiliario per il quale il provvedimento in titolo stabilisce invece la revisione degli organici. Il comma 6 prevede poi la riassegnazione delle risorse derivanti da risparmi di spesa alle istituzioni scolastiche in misura proporzionale al contributo reso alle economie stesse: ciò tuttavia mal si attaglia alla realtà scolastica italiana, caratterizzata da zone dove gli insediamenti abitativi e, conseguentemente, le strutture scolastiche sono assai rarefatti e in cui pertanto le scuole non hanno la possibilità di realizzare grandi economie di spesa. Occorrerebbe invece prevedere una revisione della rete scolastica correlata alle possibilità occupazionali del territorio.
Il senatore Brignone esprime infine perplessità sul comma 9, dal momento che a suo giudizio i docenti dovrebbero specializzarsi non solo nella propria disciplina ma anche nell'insegnamento a determinate fasce di età di studenti. Manifesta invece apprezzamento in via generale per la soppressione dei compensi giornalieri ai componenti delle commissioni per gli esami di Stato di licenza media, attualmente fissati in misura risibile, pur ritenendo però che i presidenti di commissione meriterebbero invece una retribuzione adeguata ai compiti loro affidati.
Il senatore BEVILACQUA critica anzitutto le norme di cui al comma 1 dell'articolo 20, modificative del quadro di interventi di razionalizzazione, in quanto riferite all'anno solare anzichè a quello scolastico. Manifesta poi sconcerto per il continuo ricorso ad ordinanze del Ministro che, ai sensi del medesimo comma 1, potrebbero comportare addirittura deroghe a disposizioni di rango legislativo. Tale norma presenta a suo giudizio profili di dubbia costituzionalità e costituisce l'ennesima dimostrazione della volontà del Ministro di gestire arbitrariamente la politica scolastica, come peraltro si constata nei fatti già da diverso tempo. Egli solleva quindi perplessità sulla disposizione che consente alle istituzioni scolastiche di stipulare contratti con esperti in specifiche discipline, in quanto eccessivamente generica.
Quanto poi alla modifica dei parametri relativi agli insegnanti di sostegno, egli paventa il rischio che la disposizione del comma 2 possa determinare sperequazioni a livello provinciale e chiede conseguentemente al Governo chiarimenti sulla
ratio
della norma stessa. Il comma 4 consente altresì, prosegue il senatore Bevilacqua, di ridurre il personale ausiliario, affidando in appalto i servizi di pulizia. Anche le organizzazioni sindacali audite dall'Ufficio di Presidenza della Commissione nel primo pomeriggio hanno tuttavia manifestato dubbi sulla reale consistenza dei risparmi di spesa così conseguibili. Il personale ausiliario non è infatti addetto solo alle pulizie e dovrebbe quindi essere mantenuto in servizio in misura considerevole. Quanto poi al reinvestimento nella scuola dei risparmi così ottenuti, egli si interroga sui motivi che hanno indotto il Governo a posticipare l'efficacia di tale disposizione all'anno scolastico 1999-2000, quando la riduzione di personale avrà già esplicato la maggior parte dei propri effetti. Invita pertanto il Governo a chiarire perchè non sia possibile dare immediata attuazione alla suddetta norma.
Dopo aver espresso perplessità sul comma 9 e sulla possibilità di determinare gli insegnamenti caratterizzati da maggiore fabbisogno, conclude manifestando apprezzamento per una sola norma contenuta nell'articolo 20: la soppressione, al comma 10, degli irrisori compensi giornalieri ai componenti delle commissioni d'esame per la licenza media.
Interviene quindi il senatore MASULLO, che svolge alcune considerazioni critico-problematiche sugli aspetti salienti relativi all'università. In primo luogo, avanza una richiesta di chiarimento in ordine alla diversa disciplina recata, rispettivamente, dai commi 1 e 2 dell'articolo 28 con riferimento alla determinazione del fabbisogno programmato per le università e per gli enti di ricerca. Per le università, il fabbisogno è infatti calcolato sulla base di un dato contabile predeterminato; per gli enti di ricerca invece tale dato contabile è assente senza alcun motivo per lo meno apparente.
Quanto poi alla determinazione del fabbisogno specifico di ciascun ateneo, egli dà atto al Sottosegretario di aver già chiarito che il limite del 92 per cento si riferisce solo al trasferimento del Fondo per il finanziamento ordinario, con esclusione della parte afferente alle regioni. Si tratta tuttavia a suo giudizio di una limitazione che entra in collisione con il regolamento per la programmazione universitaria sul cui schema la Commissione ha recentemente espresso il proprio parere. Non appena entrerà in vigore il provvedimento collegato, l'articolo 2 del summenzionato regolamento sarebbe infatti sostanzialmente superato. Non può quindi non essere stigmatizzato un metodo legislativo farraginoso, che crea evidenti inconvenienti alla Pubblica amministrazione nella applicazione del dettato normativo, nonchè disagi agli utenti e un folto contenzioso amministrativo. A tale limite del 92 per cento fa poi riscontro - prosegue il senatore Masullo - una ulteriore limitazione per le università che lo abbiano già superato nel 1997. La stessa relazione tecnica al provvedimento riconosce tuttavia che tale normativa incentiva l'assunzione di personale non di ruolo (docente e non), coerentemente con le scelte effettuate in provvedimenti già approvati e al fine di garantire una maggiore flessibilità degli atenei nelle proprie scelte strategiche e di sviluppo. Egli chiede tuttavia al Governo di chiarire quali siano i provvedimenti già approvati, cui fa riferimento la relazione tecnica, che incentiverebbero l'assunzione di personale non di ruolo, secondo un indirizzo politico che suscita talune perplessità, posto il bisogno avvertito dalle università di energie nuove per l'insegnamento effettivo, in un quadro di compiuta garanzia di una gestione corretta delle assunzioni. Il rischio che si prefigura è una sorta di «malthusianesimo universitario» - ancor più drammatico nel Mezzogiorno, in cui è particolarmente elevata la disoccupazione intellettuale - conseguente alla mancata fissazione di regole seriamente selettive per l'accesso ai ruoli. Ciò, anche nella prospettiva liberista di una università in cui i rapporti di lavoro a tempo determinato avranno la prevalenza.
La soppressione dei vincoli alle piante organiche disposti dalla legge n. 537 del 1993, operata dal comma 5 dell'articolo 28, introduce poi, prosegue il senatore Masullo, una pericolosa modifica delle finalità della quota di riequilibrio del Fondo per il finanziamento ordinario. Anzichè servire a rinforzare gli atenei più deboli, essa rischia infatti di diventare uno strumento di manovra per incentivare le riduzioni di spesa per il personale, riducendo gli eccessi di alcuni atenei senza al contempo conferire nuova linfa a quelli più bisognosi. L'abrogazione degli organici nazionali sarebbe d'altronde di per sè condivisibile se non rischiasse di ridurre il potere complessivo di governo dello sviluppo delle università a potere di equilibrio fra i diversi settori disciplinari. Eliminato il governo complessivo degli organici, resta infatti il dubbio di come si possa realizzare un effettivo riequilibrio in presenza di forti sperequazioni fra aree disciplinari.
Il senatore Masullo dedica infine un'ultima notazione all'articolo 19, comma 12, per la parte in cui prevede accertamenti sul doppio lavoro dei pubblici dipendenti da parte della Guardia di finanza. Tale norma sembrerebbe infatti applicarsi anche ai professori universitari, anche se forse andrebbe svolta una riflessione sulla possibile lesione di principi-cardine del loro stato giuridico.
Il senatore CAMPUS invita il Governo a fornire precisi chiarimenti in ordine alle conseguenze derivanti dall'applicazione dell'articolo 28, comma 1, specialmente alla luce di quanto contenuto nella relazione tecnica premessa al disegno di legge, ove si afferma che il blocco del fabbisogno del sistema universitario per il 1998 garantisce una riduzione delle erogazioni di cassa per circa 300 miliardi rispetto al fabbisogno tendenziale; in particolare desidera sapere cosa accadrà nel caso in cui il fabbisogno per il 1997 risulti, a consuntivo, superiore ai 10.600 miliardi indicati nella relazione tecnica. Critica poi severamente il comma 2, laddove prevede che il fabbisogno programmato per ciascun ente pubblico di ricerca sia fissato dal Ministro del tesoro, il quale si limiterebbe a sentire il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica (e non viceversa, come sarebbe giusto) e non prevede un parere obbligatorio del CNST.
In una interruzione il sottosegretario GUERZONI precisa che il fabbisogno (come definito dall'articolo 26, comma 2, del disegno di legge) ha riguardo ai flussi di cassa e concerne esclusivamente i trasferimenti dello Stato agli atenei e agli enti di ricerca, senza coinvolgere in alcun modo le risorse proprie di questi. Dal momento che si tratta di fondi erogati direttamente dal Tesoro, è giusto che sia questo a regolarne la dinamica.
Il senatore CAMPUS riprende il suo intervento criticando comunque la disposizione, poichè subordina il finanziamento della ricerca scientifica a un dato contabile piuttosto che ad una valutazione di merito dei programmi di ricerca. Esprime quindi una valutazione positiva sul comma 3 e - quanto al comma 4 - dichiara che il Gruppo di Alleanza nazionale è favorevole alle misure volte ad incentivare il ricorso degli atenei ai contratti, piuttosto che all'assunzione di personale di ruolo. Anche il comma 5 merita una valutazione favorevole, pur se la sua formulazione suscita qualche perplessità.
Il sottosegretario GUERZONI interviene nuovamente per precisare che, secondo tale comma, la quota della spesa per il personale di ruolo diventa un parametro rilevante ai fini della distribuzione della quota di riequilibrio del Fondo per il funzionamento. Ciò significa che le università «virtuose» nell'utilizzo dei fondi saranno premiate, senza che debbano ridurre ulteriormente la loro spesa per il personale di ruolo.
Il senatore CAMPUS continua osservando che il citato comma 5 sostanzialmente elimina buona parte delle norme sulla programmazione universitaria recentemente esaminate dalle Commissioni parlamentari in sede di espressione del parere sul relativo schema di regolamento. Comunque la sua parte politica, nello spirito di favorire l'autonomia, accoglie positivamente la eliminazione degli organici nazionali e di ateneo.
Passando all'articolo 19, segnala l'esigenza di chiarire quali delle norme in esso contenute riguardino il personale universitario, indi manifesta il timore che le tabelle oggi consegnate dal Ministero (nella quale viene data autonoma evidenza alle indennità ospedaliere percepite dal personale universitario) rispondano alla sotterranea ispirazione di quanti vorrebbero separare le facoltà mediche dal resto dell'università. Al proposito, invita il Ministro a difendere i policlinici universitari dall'invadenza dimostrata dal Ministro della sanità.
Tornando infine all'articolo 28, ne critica il comma 6, in quanto ispirato ad un centralismo inquietante; concorda quindi con la relatrice sull'opportunità che le decisioni del Ministro sull'impiego del Fondo per la ricerca di interesse strategico siano sottoposte al vaglio del Parlamento e del mondo della ricerca. Conclude che la semplificazione normativa da tutti auspicata non può tradursi nella surrettizia introduzione di elementi propri di un regime autoritario.
Il senatore RESCAGLIO sottolinea gli elementi positivi dell'articolo 20, specie per chi ha diretta esperienza della vita scolastica: cita in particolare il contenimento della spesa per supplenze (sempre altissima in Italia) le quali comunque devono consistere nello svolgimento di vera attività didattica, la riduzione del numero massimo di alunni per classe e l'introduzione dei contratti con esperti. Rilevato poi che nella vita delle scuole vi sono senz'altro sacche di sprechi da bonificare come quelli per certe gite scolastiche, esprime l'auspicio che il comma 9 preluda all'ultima stagione dei concorsi, in vista dell'agognato avvio della formazione specialistica universitaria per i docenti. È opportuna poi l'abolizione dei compensi giornalieri di cui al comma 10, invero di ammontare irrisorio; occorrerebbe semmai - conclude - cogliere l'occasione dell'imminente rinnovo del contratto per assicurare finalmente al personale scolastico retribuzioni decorose.
Il senatore LORENZI, premesso che la complessità della manovra finanziaria pone gravi problemi di approfondimento ai singoli parlamentari, segnala una forte preoccupazione espressa dai sindacati confederali nell'audizione testè svolta relativa all'articolo 20, comma 1, ove si prevede addirittura che un'ordinanza del Ministro della pubblica istruzione possa derogare alla legge. Si dice invece molto favorevole ai contratti di prestazione d'opera previsti nello stesso comma, in quanto ampliano gli spazi di autonomia. Giudica quindi stupefacente il comma 4, che sembra ispirato ad un concetto di autonomia (consistente nell'elencare puntigliosamente le singole attività consentite alle scuole) ben lontano da quello del Gruppo Lega Nord - Per la Padania indipendente. È positiva, poi, l'abolizione dei compensi giornalieri di cui al comma 10, invero di ammontare umiliante.
Passando all'articolo 28, deplora il vincolo del fabbisogno per gli atenei e gli enti di ricerca al tasso programmato di inflazione ed invita la Commissione a riflettere su alcuni dati relativi alle università americane, che espone, relativi al confronto fra atenei pubblici e privati. Dopo aver invitato il Governo a fornire subito chiarimenti su una vicenda giurisdizionale relativa alla retribuzione dei professori associati che - se confermata - avrebbe effetti devastanti, svolge talune considerazioni sul comma 2, con particolare riferimento all'Agenzia spaziale italiana. Lo scandaloso operato di tale ente negli anni passati non può essere dimenticato, anche a fronte del forte rilancio dell'attività spaziale italiana da ultimo prodottosi, che vede Torino quale centro propulsivo; occorre invece fare pulizia e chiarezza, azzerando se necessario la situazione. L'istituzione del Fondo di cui al comma 6, poi, non può non suscitare i sospetti della sua parte politica, per l'ispirazione centralistica cui risponde. Si richiama quindi all'ipotesi di «università a rete» per il Piemonte, che il Senato ha manifestato di accogliere e che anche il Governo sembra sostenere, deplorando il diverso orientamento emerso alla Camera dei deputati.
Infine osserva che il riequilibrio del sistema universitario deve essere concepito anche in termini di espansione e razionalizzazione, sapendo discriminare - fra le tante sedi proliferate negli ultimi anni - quelle che meritano di essere sostenute ed incoraggiate e quelle che non lo meritano.
Il senatore MELE condivide i giudizi e gli spunti problematici della relatrice, rilevando come anche il disegno di legge collegato sia frutto di una politica costretta a perseguire innanzitutto il risanamento della finanza pubblica. Sul comma 1 dell'articolo 20, osserva che lo straordinario potere conferito ad una ordinanza ministeriale pone un delicato problema di legittimità che va assolutamente risolto, eventualmente sopprimendo quella parte della disposizione. Sul comma 2, giudica positivamente la stabilizzazione dei posti per gli insegnanti di sostegno, anche se andrà chiarito espressamente che restano valide le norme del testo unico sulla deroga. Circa il comma 3 (concernente il personale amministrativo) sarebbe stato preferibile aver concluso l'
iter
del disegno di legge n. 932, nel quale si appresta una soluzione organica al problema. Infine dichiara di giudicare positivamente il comma 9 sui concorsi, anche se esso non può precludere una soluzione positiva per i precari. Conclusivamente esprime un giudizio positivo sul provvedimento.
Prende quindi la parola il sottosegretario GUERZONI, onde fornire alcuni chiarimenti. Premesso che le disposizioni in esame hanno la specifica finalità di stabilizzare la finanza pubblica, mentre il finanziamento pubblico alle università e agli enti di ricerca si ricava dal complesso del disegno di legge finanziaria e delle previsioni di bilancio, sottolinea che le norme in esame garantiscono la autonoma capacità di programmazione degli atenei e degli enti di ricerca, offrendo loro un quadro certo delle risorse che il Tesoro può trasferire loro.
Ricordato poi che le recenti «leggi Bassanini» hanno avviato un processo di delegificazione che comporta, solo per il suo Dicastero, la emanazione di qualche decina di regolamenti, tutti da sottoporre previamente al parere parlamentare, osserva che il regolamento sulla programmazione universitaria recentemente esaminato dalla Commissione era ovviamente costruito sulla legislazione vigente a quel momento e dovrà conformarsi alle norme che saranno introdotte dal disegno di legge collegato alla manovra finanziaria. Quanto poi al comma 4 dell'articolo 28, si tratta di una misura di razionalizzazione e moralizzazione, con la quale si impone agli atenei solo un tetto complessivo - in percentuale del contributo di funzionamento assegnato dallo Stato - alla spesa per il personale di ruolo; spetterà agli atenei, nella loro autonomia, decidere come impiegare tali fondi e provvedere al riassorbimento di eventuali squilibri. Non è infatti ulteriormente accettabile una situazione in cui i fondi assegnati dallo Stato agli atenei sono pressochè totalmente assorbiti dalle spese per il personale, a scapito dei servizi didattici. Appare particolarmente impressionante l'analisi della serie storica dei dati relativi all'ultimo ventennio, dalla quale emerge - nonostante il ridotto numero di concorsi effettuati per l'assunzione di personale docente - una costante crescita della spesa per il personale. Occorre - conclude - fermare e invertire tale dinamica, pena un irrigidimento del sistema universitario tale da portare all'esaurimento di ogni sua capacità di rinnovarsi.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 19.
EMENDAMENTI AI DISEGNI DI LEGGE
NN. 2739 E 2739-
BIS
Tabella 7.
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto...Ministro-Funz.:
CP: - 1.050.000.000;
CS: - 1.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.1
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto...Ministro-Funz.:
CP: - 950.000.000;
CS: - 950.000.000.
7
a
.8.Tab.7.2
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto...Ministro-Funz.:
CP: - 850.000.000;
CS: - 850.000.000.
7
a
.8.Tab.7.3
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto...Ministro-Funz.:
CP: - 750.000.000;
CS: - 750.000.000.
7
a
.8.Tab.7.4
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto...Ministro-Funz.:
CP: - 650.000.000;
CS: - 650.000.000.
7
a
.8.Tab.7.5
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto...Ministro-Funz.:
CP: - 550.000.000;
CS: - 550.000.000.
7
a
.8.Tab.7.6
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto...Ministro-Funz.:
CP: - 450.000.000;
CS: - 450.000.000.
7
a
.8.Tab.7.7
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto...Ministro-Funz.:
CP: - 350.000.000;
CS: - 350.000.000.
7
a
.8.Tab.7.8
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto...Ministro-Funz.:
CP: - 250.000.000
CS: - 250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.9
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto...Ministro-Funz.:
CP: - 150.000.000;
CS: - 150.000.000.
7
a
.8.Tab.7.10
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alle unità previsionali di base sottoelencate, nella tabella 7, apportare le seguenti variazioni:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto:
CP: + 235.479.000;
CS: + 235.479.000.
N. 1.1.1.2 - Ufficio studi:
CP: + 964.038.000;
CS: + 964.038.000.
N. 2.1.1.1 - Personale - Uffici centrali:
CP: + 3.509.769.200.000;
CS: + 3.509.769.200.000.
N. 2.1.1.2 - Personale - Uffici periferici:
CP: + 6.496.042.000;
CS: + 6.496.042.000.
N. 3.1.1.1 - Istruzione elementare - Uffici centrali:
CP: - 62.426.000;
CS: - 62.426.000.
N. 3.1.1.2 - Istruzione elemantare - Strutture:
CP: - 960.390.912.000;
CS: - 960.390.912.000.
N. 4.1.1.1 - Istruzione secondaria 1
o
grado - Uffici central1:
CP: - 56.380.049.000;
CS: - 56.380.049.000.
N. 4.1.1.2 - Istruzione secondaria 1
o
grado - Strutture:
CP: - 867.642.880.000;
CS: - 867.642.880.000.
N. 5.1.1.1 - Istruzione classica - Uffici centrali:
CP: - 16.208.095.000;
CS: - 16.208.095.000.
N. 5.1.1.2 - Istruzione classica - Strutture:
CP: - 337.344.850.000;
CS: - 337.344.850.000.
N. 6.1.1.1 - Istruzione tecnica - Uffici centrali:
CP: - 30.159.200.000;
CS: - 30.159.200.000.
N. 6.1.1.2 - Istruzione tecnica - Strutture:
CP: - 531.816.530.000;
CS: - 531.816.530.000.
N. 7.1.1.1 - Istruzione professionale - Uffici centrali:
CP: - 14.276.168.000;
CS: - 14.276.168.000.
N. 7.1.1.2 - Istruzione professionale - Strutture:
CP: - 278.145.302.000;
CS: - 278.145.302.000.
N. 8.1.1.0 - Istruzione media non statale - Funzione:
CP: - 164.346.000;
CS: - 164.346.000.
N. 9.1.1.1 - Scambi culturali - Uffici centrali:
CP: - 134.698.000;
CS: - 134.698.000.
N. 10.1.1.1 - Scuola materna - Uffici centrali:
CP: - 18.336.439.000;
CS: - 18.336.439.000.
N. 10.1.1.2 - Scuola materna - Strutture:
CP: - 254.309.120.000;
CS: - 254.309.120.000.
N. 11.1.1.1 - Istruzione artistica - Uffici centrali:
CP: - 4.780.261.000;
CS: - 4.780.261.000.
N. 11.1.1.2 - Istruzione artistica - Strutture:
CP: - 84.949.406.000;
CS: - 84.949.406.000.
7
a
.8.Tab.7.32
Bruno Ganeri,
relatrice
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alle unità previsionali di base sottoelencate, nella tabella 7, apportare le seguenti variazioni:
N. 1.1.1.1 - Gabinetto:
CS: - 7.500.000.
N. 2.1.1.1 - Personale:
CS: + 247.500.000.
N. 3.1.1.1 - Istruzione elementare:
CS: - 31.500.000.
N. 4.1.1.1 - Istr. second. 1 grado:
CS: - 39.000.000.
N. 5.1.1.1 - Istruzione classica:
CS: - 31.500.000.
N. 6.1.1.1 - Istruzione tecnica:
CS: - 39.000.000.
N. 7.1.1.1 - Istruzione professionale:
CS: - 30.000.000.
N. 8.1.1.1 - Istruzione media non stat.:
CS: - 15.000.000.
N. 9.1.1.1 - Scambi culturali:
CS: - 15.000.000.
N. 10.1.1.1 - Scuola materna:
CS: - 19.500.000.
N. 11.1.1.1 - Istruzione artistica:
CS: - 19.500.000.
7
a
.8.Tab.7.33
Il Governo
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 12.050.000.000;
CS: - 12.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.11
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 11.050.000.000;
CS: - 11.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.12
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 10.050.000.000;
CS: - 10.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.13
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 9.050.000.000;
CS: - 9.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.14
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 8.050.000.000;
CS: - 8.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.15
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 7.050.000.000;
CS: - 7.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.16
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 6.050.000.000;
CS: - 6.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.17
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 5.050.000.000;
CS: - 5.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.18
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 4.050.000.000;
CS: - 4.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.19
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 3.050.000.000;
CS: - 3.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.20
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.1 - Pers.Uff.centr.-Funz.:
CP: - 2.050.000.000;
CS: - 2.050.000.000.
7
a
.8.Tab.7.21
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.2 - Pers.Uff.perif.-Funz.:
CP: - 21.250.000.000;
CS: - 21.250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.22
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.2 - Pers.Uff.perif.-Funz.:
CP: - 20.250.000.000;
CS: - 20.250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.23
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.2 - Pers.Uff.perif.-Funz.:
CP: - 19.250.000.000;
CS: - 19.250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.24
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.2 - Pers.Uff.perif.-Funz.:
CP: - 18.250.000.000;
CS: - 18.250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.25
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.2 - Pers.Uff.perif.-Funz.:
CP: - 17.250.000.000;
CS: - 17.250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.26
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.2 - Pers.Uff.perif.-Funz.:
CP: - 16.250.000.000;
CS: - 16.250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.27
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.2 - Pers.Uff.perif.-Funz.:
CP: - 15.250.000.000;
CS: - 15.250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.28
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.2 - Pers.Uff.perif.-Funz.:
CP: - 14.250.000.000;
CS: - 14.250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.29
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.2 - Pers.Uff.perif.-Funz.:
CP: - 13.250.000.000;
CS: - 13.250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.30
Lorenzi, Brignone
Nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, alla unità previsionale di base sottoelencata, nella tabella 7, apportare la seguente variazione:
N. 2.1.1.2 - Pers.Uff.perif.-Funz.:
CP: - 12.250.000.000;
CS: - 12.250.000.000.
7
a
.8.Tab.7.31
Lorenzi, Brignone