COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA

sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa
o similare

GIOVEDÌ 3 Ottobre 2002

27ª Seduta

Presidenza del Presidente

Roberto CENTARO

indi della Vice Presidente

Angela NAPOLI

indi del Presidente

Roberto CENTARO


        La seduta inizia alle ore 17,10.

Seguito dell’audizione del Prefetto Mario Mori, Direttore del SISDE

        Il PRESIDENTE introduce il seguito dell’audizione del Prefetto Mario Mori, Direttore del SISDE, la quale, analogamente a quanto disposto in precedenza, proseguirà in seduta segreta.

        Il senatore Massimo BRUTTI chiede di intervenire in seduta non segreta avendo ad oggetto le proprie dichiarazioni fatti personali.

        Il PRESIDENTE differisce l’intervento del senatore Massimo Brutti e degli altri componenti della Commissione concernente l’ordine dei lavori al termine della seduta.

        I lavori proseguono in seduta segreta: pongono domande il senatore CURTO, il senatore VERALDI, il senatore Massimo BRUTTI.

        Sempre in seduta segreta, risponde ai quesiti il Prefetto MORI.

        Ancora in seduta segreta, formulano richieste di chiarimento e di approfondimento il deputato MANCUSO, il senatore Massimo BRUTTI, il deputato DIANA, il deputato VENDOLA.

        Replica il Prefetto MORI.

        Il PRESIDENTE esprime il proprio ringraziamento anche a nome della Commissione tutta al Direttore del SISDE Prefetto Mario Mori, e dispone che il prosieguo dei lavori avvenga in seduta pubblica.

Sui lavori della Commissione

        Il senatore Massimo BRUTTI esprime, a nome del Gruppo Democratici di Sinistra, sorpresa e rincrescimento per le dichiarazioni del Presidente rese alla stampa in merito alle valutazioni di alcuni componenti della Commissione. Il rischio di una delegittimazione per quei parlamentari che, anche per ragioni di collegio, si trovano a svolgere in modo diretto un’azione di contrasto alla criminalità organizzata, desta viva preoccupazione, per la possibilità che venga avvertita dalla mafia una sorta di emarginazione politica di taluni suoi avversari.

        Il senatore VIZZINI esprime la propria amarezza, anche in considerazione del sentimento di assoluta stima nei confronti del Presidente, per alcune valutazioni che lo stesso Presidente ha avuto occasione di svolgere in merito alle dichiarazioni rese da alcuni componenti della Commissione. L’unità ed il clima di lealtà a cui deve uniformarsi l’azione compatta della Commissione nella sua interezza rappresentano valori fondanti per l’efficacia dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata.

        Il deputato LUMIA, a titolo personale, desidera riaffermare la piena legittimità di ogni valutazione riguardante gli scenari possibili del crimine organizzato formulata dai parlamentari della Commissione e paventa il rischio che la mafia possa insinuarsi proprio in quei meccanismi di possibile delegittimazione o isolamento che nascono da censure rivolte verso libere opinioni espresse. L’agibilità democratica e la funzionalità della Commissione devono essere garantite senza possibilità di arretramento.

        Il deputato VENDOLA ravvisa l’urgenza di superare in modo limpido l’intera vicenda che si è venuta a creare a partire dalle dichiarazioni del Presidente. Ogni bieca strumentalizzazione politica va evitata, ma in modo altrettanto deciso deve affermarsi non solo in forma privata la stima e l’apprezzamento per i componenti della Commissione che si battono in modo forte contro la mafia, ma anche nelle forme pubbliche, attraverso le quali lo stesso conflitto politico può trovare una sintesi più alta.

        Il deputato PALMA, nel riaffermare che il concetto di delegittimazione è il punto di partenza della stessa analisi contenuta nell’informativa del SISDE che ha portato la Commissione ad audire il Prefetto Mori, desidera smentire in modo categorico quanto riportato da alcuni organi di stampa circa un’eventuale critica rivolta al Prefetto Mori da un parlamentare della maggioranza. Al riguardo, desidera confermare il pieno plauso al Prefetto Mori per l’attività svolta dal SISDE ed un assoluto apprezzamento per la sensibilità con la quale si è giunti alla segnalazione di una situazione di probabile rischio.

        Il deputato MINNITI desidera segnalare la gravità della situazione della Calabria, anche per un messaggio intimidatorio rivolto alla Commissione antimafia che ha trovato eco negli organi di stampa. Al riguardo, avanza la richiesta di conoscere lo stato degli atti circa la trasmissione al Ministro dell’interno dei contenuti delle audizioni svolte dalla Commissione a Lamezia Terme, concernenti lo scioglimento del Consiglio comunale.


        Il PRESIDENTE prende atto delle dichiarazioni del deputato Palma.

        Con riferimento alle questioni formulate dal deputato MINNITI, il PRESIDENTE precisa di aver già disposto la trasmissione al Ministro dell’interno di tutti gli atti acquisiti nell’ultima parte della missione, che si è svolta a Lamezia Terme, fatta eccezione per le parti segretate.

        Si apre un breve dibattito sulla possibilità di trasmettere al Ministro dell’interno anche i contenuti di alcune parti segretate. Al riguardo, intervengono il senatore CALVI, il deputato LUMIA, il deputato PALMA, il deputato VENDOLA, il senatore Massimo BRUTTI, il deputato DIANA.

        Il deputato Angela NAPOLI, in considerazione dell’assoluta gravità della situazione calabrese con ricadute pesanti anche sulla propria sfera privata, inoltra l’istanza di acquisizione della relazione redatta dal Comitato di accesso al Comune di Lamezia Terme, ravvisando nell’intera vicenda lametina lo snodo decisivo, dove la credibilità della Commissione nel suo complesso e dei suoi singoli componenti sarà giudicata.

        Al termine del dibattito, il PRESIDENTE ricorda che l’audizione del Ministro dell’interno è già calendarizzata per martedì prossimo. Incarica inoltre il senatore CALVI di predisporre una relazione, affinché sia valutata in sede plenaria la possibile desegretazione di alcuni passaggi delle dichiarazioni rese nel corso delle audizioni svolte durante la missione lametina, in vista della trasmissione degli atti al Ministro dell’interno. Il PRESIDENTE assicura infine che sarà sua cura informare tempestivamente il Ministro dell’interno che la Commissione intende sottoporre al suo esame la sopra citata documentazione, ai fini della valutazione del caso di Lamezia Terme. Il PRESIDENTE dà assicurazione inoltre che sarà sua cura acquisire la relazione redatta dal Comitato di accesso.

        Il PRESIDENTE, nel rimarcare come tutti i componenti della Commissione concorrano con onestà e passione verso il medesimo obiettivo, desidera precisare che l’assedio dei media affligge non solo la politica in generale, ma anche la Commissione antimafia, che ha dimostrato però, nell’approvazione del documento sugli appalti e sul regime del carcere di rigore, una forza significativa. Nel momento in cui le modalità di trasmissione mediatica delle valutazioni comportano il rischio di colpire l’opinione pubblica con messaggi destabilizzanti e, pur nella gravità del fenomeno, talora eccessivamente allarmanti, la prudenza, l’equilibrio, la possibilità di adottare un self restraint, da parte della Commissione nel suo insieme e di ciascun componente, devono rappresentare un momento di particolare qualificazione del lavoro svolto. Le polemiche e le strumentalizzazioni fanno parte della dialettica politica, ma l’impegno da parte di tutti, nessuno escluso, non è messo in dubbio e se diversità vi può essere, è solo la diversità di valutazione sul metodo migliore da utilizzare.


        
La seduta termina alle ore 19,55.