AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE (9ª)


GIOVEDI’ 23 GENNAIO 2003
118ª Seduta


Presidenza del Vice Presidente
PICCIONI

Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il dottor Ugo Cavallera, assessore all'ambiente e all'agricoltura della regione Piemonte; il dottor Guido Tampieri, assessore all'agricoltura della regione Emilia Romagna; la dottoressa Maria Grazia Mammucini, direttore generale dell'Arsia (Agenzia Regionale per la Ricerca e lo Sviluppo Agricolo), della regione Toscana accompagnata dal dottor Riccardo Russo, dirigente dell'Arsia; il dottor Piero Vio, dirigente servizio igiene, alimenti e nutrizione della regione Veneto; il dottor Paolo Alessandrini, responsabile dei rapporti con il Parlamento della Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome, accompagnato dal dottor Alessandro Palmacci, funzionario della segreteria della Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome.

La seduta inizia alle ore 15,20.

PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell'indagine conoscitiva sugli organismi geneticamente modificati: audizione di rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome

Riprende l'indagine sospesa nella seduta del 21 gennaio scorso.

Interviene l'assessore all'agricoltura della regione Emilia-Romagna, TAMPIERI, il quale evidenzia che, pur costituendo le biotecnologie una "nuova frontiera" di straordinaria potenzialità, vanno tuttavia adottate, in ossequio al principio di precauzione, le opportune cautele atte a salvaguardare non solo i profili connessi alla salute ma anche quelli inerenti all'ambiente, sui quali i rischi di un impatto pregiudizievole degli OGM è elevato.
Prospetta l'opportunità di garantire una libertà di scelta non solo dei consumatori ma anche degli agricoltori, stabilendo un chiaro sistema di regole finalizzato ad evitare che i "costi di segregazione" (atti a ridurre il rischio di contaminazione da OGM) gravino sui produttori che scelgano di commercializzare prodotti OGM-free.
Sottolinea inoltre che per l'agricoltura italiana l'introduzione di OGM risulta inopportuna, in quanto l'impostazione strategica della stessa risulta orientata soprattutto nella direzione della tutela del "fattore identitario" e della qualità. Anche la domanda dei consumatori italiani ed europei si rivolge soprattutto ai prodotti agroalimentari "naturali" e di tale dato non si può non tenere conto.
La ricerca deve incentrarsi - a giudizio dell'oratore - soprattutto sui profili connessi al patrimonio genetico "affine" e non a quello "lontano", in modo tale da evitare il rischio di "omologazione" dell'agricoltura italiana e la conseguente perdita di competitività della stessa sui mercati internazionali.
Prospetta infine la necessità di garantire la filiera OGM-free dai rischi di contaminazione accidentale, predisponendo le opportune regole.

Interviene il dottor CAVALLERA, assessore all'ambiente e all'agricoltura della regione Piemonte, il quale, pur evidenziando la non perfetta identità tra le posizioni politiche assunte dalle diverse regioni in ordine alla tematica degli OGM, rileva tuttavia che sussiste una chiara convergenza delle stesse in ordine all'orientamento di fondo della politica agricola, coincidente sostanzialmente con le posizioni assunte dal Ministro delle politiche agricole e forestali in materia.
Evidenzia che la politica agricola comunitaria è orientata nella direzione della valorizzazione dello sviluppo rurale, della multifunzionalità e conseguentemente nello stretto rapporto tra territorio e produzione, soprattutto per quel che concerne le produzioni tipiche.
Prospetta l'opportunità che l'Italia individui, a livello normativo, le misure volte a garantire una filiera indenne dagli OGM e dai pericoli di contaminazione. Auspica che tali regole siano finalizzate a garantire l'effettiva libertà di scelta degli agricoltori che optino per una produzione OGM-free.
Sottolinea anche l'esigenza di effettuare adeguati controlli, evidenziando che la regione Piemonte ha già provveduto a costituire un'apposita struttura organizzativa a cui sono state assegnate competenze di tipo ispettivo in materia alimentare.

Interviene la dottoressa MAMMUCCINI, direttore generale dell'ARSIA della Regione Toscana, evidenziando che la Regione Toscana ha emanato una legge regionale atta a vietare l'utilizzo di OGM nel settore agroalimentare. Fa presente in particolare che in ordine a tale normativa regionale non si sono registrati significativi dissensi, né da parte degli imprenditori agricoli e né da parte dei consumatori.
In riferimento ai settori della soia e del mais, evidenzia che la crisi di tali comparti non è dovuta alla mancata adozione di biotecnologie, quanto alla modifica della PAC e alla globalizzazione del mercato agroalimentare.
Rileva che l'identità e la qualità dei prodotti agricoli costituiscono un fattore importante di competizione delle imprese italiane, sottolineando che in riferimento a tale problema le valutazioni devono essere improntate ad un'ottica di tipo economico, avulsa quindi da impostazioni di tipo meramente ideologico.
Fa presente che l'introduzione dei DOP e IGP ha valorizzato il ruolo del produttore agricolo, che va opportunamente tutelato.
Sottolinea che in Toscana è stato avviato un sistema integrato di controlli atto a monitorare il settore in questione, evidenziando tuttavia che lo scenario complessivo inerente agli OGM è diventato attualmente particolarmente complesso, con la conseguente necessità di adottare ulteriori misure a garanzia dell'effettiva "separazione delle filiere".
Prospetta l'opportunità di incentivare la ricerca pubblica in modo tale da consentire una puntuale ricognizione di tutte le innovazioni biotecnologiche di seconda e terza generazione, precisando che una strategia di politica agricola orientata nella direzione della "naturalità" non comporta necessariamente una diminuzione delle attività di ricerca. Evidenzia a tal proposito che la sperimentazione potrebbe consentire l'individuazione di singole innovazioni biotecnologiche, atte a favorire la tracciabilità dei prodotti.

Interviene il dottor VIO, dirigente del servizio igiene, alimenti e nutrizione della Regione Veneto, precisando che la normativa regionale emanata in materia si è incentrata soprattutto sui profili inerenti alla tutela sanitaria ed alla garanzia della sicurezza alimentare. In ambito regionale il monitoraggio della situazione – a giudizio dell'oratore – è stato puntuale ed efficace.
Evidenzia inoltre che è stata promossa dalla Regione Veneto una campagna di informazione al consumatore nell'ottica prospettica della garanzia della libera scelta del consumatore, in materia di OGM.

Si apre il dibattito.

Interviene la senatrice DE PETRIS, la quale sottolinea che in riferimento agli OGM vanno considerati non solo i profili attinenti alla tutela della salute (importanti, attesa l'incertezza scientifica in ordine ai pericoli e ai rischi connessi all'utilizzo di organismi transgenici), ma anche quelli connessi alla valutazione della convenienza economica. Precisa a tal proposito che il rilancio dell'agricoltura italiana ha fatto perno soprattutto sull'elemento identitario, che va quindi salvaguardato.
Sottolinea inoltre la necessità che l'obiettivo della "tolleranza zero" sulle sementi venga reso effettivo attraverso la predisposizione di idonee misure atte ad evitare i rischi di contaminazione accidentale da OGM. Dichiara a tal proposito di non condividere la posizione assunta dalla Commissione europea in ordine al settore delle sementi, orientata verso l'individuazione di soglie minime di tolleranza.

Interviene il senatore MURINEDDU evidenziando che occorre porre una particolare attenzione non solo sulla tematica attinente agli OGM, ma anche su tutti i rischi di sofisticazioni alimentari recentemente emersi nell'ambito del settore agricolo. Evidenzia a tal proposito che il problema degli organismi geneticamente modificati va affrontato con un atteggiamento aperto, senza l'assunzione di posizioni orientate verso la diminuzione della sperimentazione scientifica sulle biotecnologie, in quanto tali scelte potrebbero comportare come conseguenza indiretta anche la riduzione della sperimentazione in ordine a taluni prodotti (diversi dagli OGM), pericolosi per la salute.
Dichiara di condividere l'impostazione di fondo emersa dalle audizioni, prospettando l'opportunità di incentrare una particolare attenzione sui profili attinenti alla tracciabilità dei prodotti.

Interviene il senatore AGONI evidenziando che, a seguito delle vicende inerenti la cosiddetta "mucca pazza", la soia importata da altri paesi (destinata all'alimentazione animale) risulta attualmente per l'80 per cento di tipo geneticamente modificato. Tale circostanza deriva dal fatto che la maggior parte dei territori italiani non risulta autosufficiente, per quel che concerne la produzione di mangimi, con conseguente necessità di importare prodotti da altri paesi, in cui tuttavia l'approccio al problema OGM è diverso. Evidenzia che la tutela dei prodotti tipici costituisce un'opzione strategica congrua e opportuna, precisando tuttavia che tale forma tutela deve essere assicurata in ambito mondiale, attesa la vocazione globale del mercato agroalimentare.
Sottolinea poi che l'agricoltura italiana ha spesso subito dei pregiudizi considerevoli a seguito di una cattiva informazione da parte dei mass media.

Interviene il senatore PIATTI, osservando che in relazione alla materia in questione si sono registrate posizioni non sempre convergenti, anche in ambito governativo. Prospetta la necessità di individuare precisi orientamenti di fondo, ampiamente condivisi.
Rileva inoltre che l'utilizzo a larga scala di biotecnologie potrebbe ingenerare per il settore agroalimentare italiano il rischio di "omologazione", con conseguente perdita di competitività sui mercati internazionali. Pur ribadendo l'opportunità di una impostazione di fondo di "tipo identitario", sottolinea tuttavia che l'identità e la tipicità dei prodotti non è un elemento statico, prospettando in particolare la necessità di valutare attentamente le biotecnologie di seconda generazione, alcune delle quali potrebbero consentire una ulteriore valorizzazione dei prodotti tipici.
Per quel che concerne l'autonomia della ricerca, evidenzia in senso critico che, nonostante le numerose dichiarazioni di principio atte a sottolineare tale concetto, si registra tuttavia, a livello governativo, l'assunzione di una linea politica orientata in direzione antitetica rispetto a tali dichiarazioni.

Il dottor TAMPIERI fa notare che, al di là delle differenze su specifici profili, le varie regioni hanno assunto una comune posizione di fondo in ordine al problema degli OGM. Alla stregua di tale impostazione la tolleranza zero costituisce non tanto una situazione effettiva, quanto un obiettivo da conseguire, in relazione al quale vanno individuate a livello normativo tutte le misure atte a consentire idonei risultati in tale direzione.
Per quel che concerne l'autonomia della ricerca sottolinea la necessità di un "presidio pubblico" dei risultati della ricerca.
In riferimento alla sicurezza alimentare, evidenzia che non esiste alcun settore totalmente immune da rischi di sofisticazioni, con la conseguente necessità di controlli ad ampio raggio.

Il PRESIDENTE, nel ringraziare gli auditi per l'apporto cognitivo fornito alla Commissione, dichiara chiusa l'odierna audizione.

Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 16,50.