AGRICOLTURA E PRODUZIONE AGROALIMENTARE (9
a
)
GIOVEDI’ 14 MARZO 2002
47
a
Seduta
Presidenza del Presidente
RONCONI
Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole e forestali, Dozzo.
La seduta inizia alle ore 15 .
IN SEDE CONSULTIVA
(
Doc
. LXXXVII, n. 2)
Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea nel 2001
(Parere alla Giunta per gli affari delle Comunità europee. Esame: parere favorevole con osservazioni)
Il relatore, senatore BONATESTA, rileva preliminarmente che le decisioni di maggior rilievo del Consiglio agricoltura dell'Unione europea nella sua attività relativa al 2001 sono da individuare nelle proroghe delle organizzazioni comuni di mercato (OCM) concernenti lo zucchero e l'olio d'oliva, nell'adozione di alcune misure di mercato delle carni bovine, nell'attenzione dimostrata verso le aziende biologiche e la produzione di proteine vegetali, ed infine nello sforzo di adattamento della politica agricola comune (PAC) alle nuove esigenze di carattere ambientale e sanitario in vista del nuovo negoziato multilaterale in sede WTO. La proroga fino al giugno 2006 dell'OCM riguardante lo zucchero consentirà all'Italia di conservare gli aiuti nazionali per i produttori delle zone meridionali, dove l'attività risulta meno competitiva in quanto penalizzata da situazioni climatiche e strutturali.
La proroga dell'OCM dell'olio di oliva – prosegue il relatore - è stata disposta fino al 31 ottobre 2004, consentendo all'Italia di ottenere risorse finanziarie annue dal bilancio comunitario per oltre 650 milioni di euro. Fondamentale importanza assumono le misure di accompagnamento a tale proroga, tendenti a tutelare gli aspetti qualitativi del prodotto. In questo contesto va sottolineato il riconoscimento del principio per cui l'origine dell'olio è legata al luogo di produzione e non a quello di molitura delle olive; ed appare altresì di rilievo una maggiore rigidità sulle discipline concernenti l'etichettatura del prodotto. Ambedue le misure possono essere valutate come risultati decisamente positivi per il Paese e per la politica della qualità da esso perseguita.
In ordine al mercato della carne bovina ricorda che il Consiglio ha adottato alcune misure finalizzate alla stabilizzazione del reddito degli allevatori, esse si traducono nell'aumento del quantitativo massimo di carne che può essere acquistato dalla Comunità e nella limitazione del numero dei premi per capo di bestiame assegnato ai singoli Stati membri; la quota di capi assegnata all'Italia consente di soddisfare le richieste degli allevatori nazionali.
Ricordato poi che le aziende biologiche sono state autorizzate dal Consiglio a derogare dal
set-aside
obbligatorio (nel contesto di un generale quadro di promozione dei metodi di produzione ecocompatibili, al cui interno assume rilevanza la produzione di proteine vegetali), sottolinea la volontà di adattare la PAC alle esigenze di ordine sanitario ed ambientale, richieste dalle regole del WTO e ravvisabili peraltro anche nella formulazione di una proposta di riforma del regime di sostegno alle carni ovine-caprine, alla base del nuovo negoziato multilaterale in sede WTO, deciso a Doha nel novembre scorso. In tale negoziato l'Italia manterrà ferme le proprie priorità, individuate nel valore multifunzionale dell'agricoltura, nel riequilibrio del sostegno e nella tutela delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine.
Per il 2002 sono previsti impegni di forte rilievo sul piano comunitario. Sotto la Presidenza spagnola sarà esaminato il capitolo agricoltura del negoziato di ampliamento, che l'Italia affronterà tenendo presenti il reddito dei produttori italiani e le esigenze dei consumatori relative alla tutela della salute.
Il relatore Bonatesta osserva che saranno altresì da affrontare ulteriori temi di rilievo per l'agricoltura italiana, tra i quali la riforma dell'OCM del riso, l'introduzione di un regime di sostegno per il settore della frutta in guscio, con riferimento particolare alle nocciole. Al riguardo ricorda che in un recente incontro, tenutosi in provincia di Viterbo nello scorso febbraio, con le forze produttive, il ministro Alemanno ha fornito assicurazioni circa l'impegno del Governo a far inserire il prolungamento almeno fino alla prossima campagna di raccolta del contributo comunitario di 15 euro al quintale, e la trasformazione, secondo le richieste dei produttori, del contributo di 1000 euro ad ettaro coltivato. Il Ministro ha inoltre assicurato l'inserimento nel piano del Centro ricerche agricole di studi sulla moria del nocciolo e che comunque sosterrà la richiesta della denominazione di origine protetta (DOP) presso la Commissione di Bruxelles, al fine di difendere gli interessi di un settore – vitale per l'economia agricola di importanti zone del Paese – esposto alla concorrenza della Turchia, che immette sul mercato nocciole a prezzi assai bassi.
Altre questioni di rilievo che interessano l'agricoltura italiana riguardano il mantenimento delle quote di produzione e dei prezzi per il tabacco, il miglioramento della qualità dell'olio di oliva con riguardo a misure in favore della tracciabilità e certificazione del prodotto.
Altro rilevante impegno sarà la revisione di medio termine di Agenda 2000, che nella prospettiva italiana non dovrà risolversi in uno smantellamento della PAC ma piuttosto dovrà portare ad un suo nuovo orientamento avente come obiettivi la salvaguardia della qualità, dell'ambiente e dell'occupazione.
In questo senso appare opportuno ricordare le considerazioni espresse dal ministro Alemanno in sede di audizione davanti alle Commissioni agricoltura riunite di Camera e Senato, nel corso della seduta del 5 febbraio scorso e riflesse nel documento trasmesso alle Commissioni medesime. Tali considerazioni muovevano dalla constatazione di una non perfetta aderenza della maggior parte delle OCM rispetto alle caratteristiche del tessuto produttivo nazionale, da cui consegue l'interesse italiano a non appiattirsi su una posizione di mera difesa dell'attuale politica agricola. In tale ambito la posizione italiana si concreta sia nella considerazione strategica di un'agricoltura vitale su tutto il territorio nazionale, sia nelle proposte, annunciate dal Governo, volte ad arricchire la PAC di nuovi strumenti atti a valorizzare gli aspetti migliori del patrimonio agricolo di ogni paese, oltre che ad offrire a ognuno di essi un ventaglio di misure al cui interno i singoli paesi possano scegliere gli opportuni interventi a seconda del proprio contesto produttivo.
Il PRESIDENTE dichiara aperto il dibattito.
Il senatore MALENTACCHI richiama preliminarmente la posizione della sua parte politica sulla PAC (posizione da ultimo riaffermata anche in sede di esame del decreto legge n. 4 del 25 gennaio 2002 in materia di BSE, oggi licenziato dal Senato), ribadendo la radicale contrapposizione alla impostazione del Governo, come riflessa anche nel Documento sulla riforma della PAC, consegnato dal ministro Alemanno alle Commissioni riunite in occasione della audizione e richiamato anche dal relatore, senatore Bonatesta. Dopo essersi soffermato sui principi del rispetto del patto di stabilità e di una visione dell'Europa sociale, richiama criticamente l'impostazione della posizione governativa in relazione alla PAC e ai problemi posti dall'ampliamento dell'Unione europea, anche alla luce dei negoziati sul WTO: a tale riguardo richiama l'attenzione sull'esigenza di tenere conto della accettabilità sociale di una ulteriore accelerazione nella riforma della PAC (peraltro non prevista in tali termini in Agenda 2000) e sui vincoli, esistenti sul piano politico ed economico, posti dalle tematiche del WTO e dell'allargamento dell'Unione. Lo scenario, riflesso nei documenti citati, di uno smantellamento dei sistemi di protezione in campo agricolo, deve invece indurre, a suo avviso, ad una approfondita riflessione sulle implicazioni che ne deriverebbero al comparto italiano, mentre i profili di tutela del consumatore, che appaiono di grande rilievo, non hanno la necessaria centralità.
Nel formulare quindi un giudizio estremamente critico sulle linee di politica agricola dell'ultimo decennio - che non sono riuscite a ridurre le quantità prodotte ma solo i costi diretti, con un aumento degli squilibri in campo agricolo ed esponendo comunque i consumatori ai rischi, anche sanitari, derivanti da una forzatura dei processi produttivi - ricorda che i paesi comunitari hanno fatto comunque ricorso a politiche, in termini di prezzi e di protezione dei mercati, non condivisibili.
Dopo essersi soffermato infine sulla ipotesi ventilata di condizionare la concessione di aiuti al rispetto delle norme agroambientali e in materia di benessere degli animali, conclusivamente il senatore Malentacchi rileva che le prospettive di riforma della PAC appaiono quindi particolarmente problematiche, anche in conseguenza dell'accentramento delle politiche monetarie, riconfermando quindi la valutazione contraria sul documento in esame.
Nessun altro chiedendo di parlare, il PRESIDENTE dichiara chiuso il dibattito.
Il sottosegretario DOZZO ringrazia il relatore per la circostanziata esposizione delle varie fasi che hanno contrassegnato la partecipazione dell'Italia agli aspetti agricoli della politica dell'Unione europea (richiamando le importanti questioni già esposte in materia di olio d'oliva, di zucchero, di BSE e di semplificazione del regime di aiuti per piccoli produttori).
Rileva quindi che per l'anno in corso l'appuntamento più importante è sicuramente costituito dal dibattito sulla revisione di medio termine della politica agricola comune, ricordando le posizioni, non favorevoli agli interessi italiani, sostanzialmente riflesse nel documento stilato dalla Germania. In tale ottica il sottosegretario Dozzo rivendica come l'Italia abbia da subito esplicitato la propria posizione contraria a prevedere una ulteriore degressività degli aiuti (richiamando anche le implicazioni sfavorevoli prodottesi per il settore della soia, che acquista sempre maggiore importanza in quanto rientrante nell'ambito delle proteine vegetali). Ribadisce altresì la contrarietà italiana al disaccoppiamento totale in materia di aiuti e, in relazione all'ampliamento dell'Unione europea ai paesi PECO, pur osservando che fino al 2006 non dovrebbe riflettersi un eccessivo
stress
finanziario sulle risorse comunitarie, fa osservare che è indispensabile tenere conto delle conseguenze che si determineranno nel periodo dal 2006 al 2013, ribadendo conclusivamente che l'Italia vuole diventare protagonista a pieno titolo di tutte le successive fasi di elaborazione della PAC .
Il relatore, senatore BONATESTA, preannuncia un parere favorevole sul documento in esame, con le osservazioni del tenore da lui richiamato nella sua relazione introduttiva.
Dopo una dichiarazione di voto contrario del senatore MALENTACCHI, la Commissione, previa verifica del numero legale, conferisce mandato al relatore a trasmettere un parere favorevole, con le osservazioni del tenore da lui proposto.
La seduta termina alle ore 15,35 .