GIUSTIZIA (2ª)
MERCOLEDÌ 13 SETTEMBRE 2006
23ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
SALVI
Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il dottor Pietro Saviotti, sostituto procuratore della procura di Roma e il dottor Franco Gabrielli, direttore del servizio antiterrorismo della direzione generale della polizia di prevenzione, accompagnato dal dottor Luca Scognamillo..
La seduta inizia alle ore 9,40.
SULLA PUBBLICITA' DEI LAVORI
Il presidente SALVI comunica che ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata chiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione radiofonica e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
Poiché non vi sono osservazioni tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.
La Commissione prende atto.
PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito dell'indagine conoscitiva sul fenomeno delle intercettazioni telefoniche: audizione di esperti
Il presidente SALVI introduce l'audizione del dottor Saviotti.
Dopo una breve introduzione del presidente SALVI, il dottor SAVIOTTI, sostituto procuratore della Repubblica di Roma, fa presente di essersi occupato della materia degli ultimi dieci anni sotto diversi profili, in quanto oltre ad avere utilizzato le intercettazioni telefoniche ed altri strumenti di controllo delle comunicazioni come mezzi di indagine giudiziaria, ha fatto a lungo parte di una Commissione interministeriale che ha esaminato l'intera problematica.
Il dottor Saviotti svolge quindi alcune considerazioni sui diversi profili di comportamenti illeciti legati, da un lato, alla pubblicazione impropria dei contenuti di registrazione realizzate lecitamente e, dall'altro, al fenomeno delle illecite intromissioni nelle comunicazioni altrui.
Si apre il dibattito.
Il senatore CASSON (
Ulivo
) chiede al dottor Saviotti di mettere a disposizione della Commissione eventuali documenti prodotti dalla Commissione interministeriale a cui faceva riferimento nella relazione e lo invita a fornire alcuni chiarimenti sulle modalità e caratteristiche dei reati di illecita interferenza.
Il senatore MANZIONE (
Ulivo
) chiede al dottor Saviotti una sua valutazione circa le cause delle fughe di notizie che consentono la pubblicazione spesso illecita dei contenuti di intercettazioni ed in particolare se egli ritenga che tra tali cause vadano annoverate anche modalità tecniche come le intercettazioni delocalizzate.
Egli chiede altresì una valutazione del dottor Saviotti circa il problema dei costi ed in particolare dell'incidenza dei compensi dovuti ai gestori.
Il senatore ZICCONE (
FI
) chiede al dottor Saviotti chiarimenti sulla sorte delle intercettazioni che non danno luogo a richieste di misure cautelari o di rinvio a giudizio e che vengono conservate a "futura memoria".
Il senatore CENTARO (
FI
) chiede al dottor Saviotti la sua opinione circa un eventuale intervento normativo che consenta di individuare un unico centro di attribuzione di responsabilità per le fughe di notizie data la difficoltà di individuare l'effettivo autore della fuga stessa, nonché circa il problema lievitazione dei costi complessivi conseguente all'aumentato utilizzo dello strumento delle intercettazioni.
Il dottor SAVIOTTI, rispondendo alle domande dei senatori intervenuti, osserva in primo luogo che i dati spesso riportati dalla stampa circa una presunta ipertrofia dell'uso delle intercettazioni per le indagini in Italia rispetto ad altri Paesi, si fondano sulla comparazione con dati solo apparentemente omogenei, in quanto si prendono in considerazione le sole intercettazioni giudiziarie anche in riferimento Paesi dove - in assenza della doppia riserva costituzionale, di legge e giudiziaria, prevista dall'ordinamento italiano - la maggioranza delle intercettazioni è disposta dalle autorità di polizia.
Per quanto riguarda il problema dei costi, egli fa presente che in Italia si è scelta storicamente l'onerosa strada di contrattare con le società concessionarie dei servizi telefonici i compensi relativi alle singole attività di intercettazione, che pure sono attività di carattere obbligatorio, nonché di affidare tali contrattazioni alle singole procure.
In proposito egli illustra una serie di soluzioni che erano state proposte dalla Commissione interministeriale e che sono state attuate solo molto parzialmente.
Il dottor Saviotti si sofferma poi sulle questioni relative alla pubblicazione impropria di intercettazioni giudiziarie, osservando in primo luogo che le sanzioni attualmente previste - in particolare se paragonate a quelle per la pubblicazione di intercettazioni preventive disposte in base alle norme contro il terrorismo - appaiono assolutamente risibili, tanto più alla luce delle recenti norme sul trattamento dei dati personali che scriminano di fatto il divieto di rendere pubblici dati sensibili quando ciò sia fatto nell'esercizio dell'attività giornalistica.
Dopo aver svolto una serie di considerazioni sulle dinamiche attraverso le quali i contenuti delle intercettazioni vengono portati a conoscenza degli organi di informazione, il dottor Saviotti ritiene che la materia vada disciplinata tenendo conto dei criteri di bilanciamento tra i diversi interessi in gioco elaborati dalla giurisprudenza in materia di diffamazione a mezzo stampa.
Il dottor Saviotti infine, dopo essersi soffermato su talune problematiche relative alla sicurezza delle comunicazioni e al rischio di utilizzazioni illegali da parte di operatori dei gestori telefonici, rappresenta l'utilità di un'accurata disciplina del controllo delle comunicazioni a fini di giustizia.
Il presidente SALVI ringrazia il dottor Saviotti per il suo intervento.
La seduta sospesa alle ore 11,15, riprende alle ore 11,30.
Il presidente SALVI introduce quindi l'audizione del dottor Gabrielli.
Il dottor GABRIELLI illustra il ruolo del servizio centrale antiterrorismo del Ministero dell'interno rilevando che tale organismo, pur avendo prevalenti funzioni di coordinamento, ha svolto numerose intercettazioni preventive. L'oratore, dopo una ricostruzione storica di tale istituto si sofferma sulla disciplina introdotta con l'articolo 5 del decreto-legge 18 ottobre 2001, n.374, che, nel procedere ad una riforma dell'articolo 226 delle norme di attuazione del codice di procedura penale, ha individuato i soggetti richiedenti l'autorizzazione e i soggetti destinatari della richiesta, e nello stesso tempo ha uniformato la disciplina delle intercettazioni e dei controlli preventivi sulle comunicazioni. Il dottor Gabrielli riconosce il carattere particolarmente invasivo dello strumento in questione soprattutto in rapporto alla tutela della
privacy
del soggetto ascoltato; nello stesso tempo ne rivendica la rilevante funzione preventiva e deplora l'impossibilità di un utilizzo processuale del materiale raccolto in ragione dell'eccessivo rigore garantistico del secondo comma dell'articolo 267 del codice di procedura penale. Per quanto concerne i dati sulle attività svolte dal servizio centrale antiterrorismo il dottor Gabrielli fornisce uno schema riepilogativo soffermandosi sul forte incremento dell'attività di
intelligence
negli anni tra il 2003 e il 2005 durante i quali si sono verificati i gravi attentati terroristici di Madrid e di Londra. In riferimento al problema della divulgazione illegittima delle informazioni il dottor Gabrielli dopo aver osservato che i soggetti coinvolti sono tre: i giornalisti, i magistrati e la polizia giudiziaria, rileva la complessità della materia e la necessità di un intervento ad ampio raggio che consenta non solo di reprimere ma anche di prevenire i rischi di una impropria diffusione del contenuto delle informazioni acquisite.
Il senatore CASSON (
Ulivo
) chiede alcune precisazioni in merito alle deleghe attivate ai sensi dell'articolo 266 delle norme di attuazione del codice di procedura civile. Domanda inoltre il parere del direttore del servizio centrale antiterrorismo sulla concentrazione dei centri di intercettazione a livello distrettuale e alcuni ulteriori chiarimenti sulla messa in sicurezza delle reti.
Il dottor GABRIELLI in ordine alla prima questione avanzata dal senatore Casson rinvia alla documentazione che può essere richiesta al gabinetto del Ministero dell'interno. Per quanto concerne la questione della concentrazione dei centri di intercettazione osserva che le spese sono molto elevate e che l'eventuale utilizzazione di prestazioni d'opera esterne, benchè garantiscano una migliore qualità degli strumenti che come è noto sono in continua evoluzione, rischiano di compromettere la sicurezza del sistema. Per quanto riguarda infine la questione della messa in sicurezza delle reti il discorso è aperto e va tenuto distinto da quello della divulgazione delle intercettazioni. L'oratore evidenzia però che le esigenze di sicurezza non devono compromettere la funzionalità di uno strumento quale quello delle intercettazioni preventive che, dal 2001 ad oggi, ha garantito risultati straordinari.
Il PRESIDENTE ringrazia gli intervenuti e dichiara chiusa l'audizione, rinviando il seguito dell'indagine conoscitiva.
La seduta termina alle ore 12,15.