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COMMISSIONE PARLAMENTARE

per la semplificazione della legislazione

Martedì 15 maggio 2007

10ª Seduta

Presidenza del Presidente

FUDA


Intervengono il sottosegretario di Stato per gli affari regionali e le autonomie locali Colonnella e, ai sensi dell’articolo 48 del Regolamento del Senato, il professor Rodolfo De Dominicis, Presidente dell’Unione interporti riuniti.

La seduta inizia alle ore 12,15.

SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il presidente FUDA avverte che è stata avanzata la richiesta, ai sensi dell’articolo 33, comma 4, del Regolamento, di attivazione dell’impianto audiovisivo, in modo da consentire tale speciale forma di pubblicità per la procedura informativa all’ordine del giorno dell’odierna seduta ed informa che, ove la Commissione convenga, il Presidente del Senato ha già preannunciato il proprio assenso. La pubblicità dei lavori della seduta sarà inoltre assicurata dalla pubblicazione del resoconto stenografico.

Conviene la Commissione.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell’indagine conoscitiva sulla semplificazione della legislazione, con particolare riferimento allo stato di attuazione del procedimento per l’abrogazione generalizzata di norme di cui all’art. 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246: audizione dei rappresentanti dell’Unione Interporti Riuniti.


Il presidente FUDA rivolge un breve indirizzo di saluto al professor DE DOMINICIS, il quale svolge un breve intervento, riservandosi di trasmettere un documento integrativo sulle norme e sulle procedure che – ad avviso dell’ente che rappresenta – dovrebbero essere oggetto di semplificazione.

Prende quindi la parola il deputato GIUDICE che rileva l’opportunità di procedere ad una ulteriore audizione del professor De Dominicis a seguito della presentazione del documento integrativo preannunciato.

Il PRESIDENTE ringrazia il professor De Dominicis e dichiara conclusa l’odierna audizione.


SULLO SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI RECANTE COPERTURA DEL MAGGIOR FABBISOGNO DELLE REGIONI CALABRIA, CAMPANIA, LAZIO, PIEMONTE, PUGLIA E TOSCANA PER L’ESERCIZIO NEL 2001 DELLE FUNZIONI E COMPITI CONFERITI AI SENSI DEGLI ARTICOLI 8 E 12 DEL DECRETO LEGISLATIVO 19 NOVEMBRE 1997, N. 422, IN MATERIA DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE.

Dopo che il presidente FUDA ha ricordato gli aspetti sui quali la Commissione, nel corso della seduta dell’8 maggio scorso, ha manifestato l’esigenza di acquisire ulteriori chiarimenti da parte dell’Esecutivo, interviene il deputato GIUDICE, il quale fa presente che l’aspetto più problematico del provvedimento sul quale la Commissione è chiamata ad esprimere il parere consiste nell’utilizzo dello strumento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri per riassegnare finanziamenti, quando invece più correttamente si sarebbe dovuto ricorrere ad una norma di rango primario.

Il deputato COGODI rileva la necessità di conoscere le cause che hanno determinato in talune regioni un maggior fabbisogno finanziario nel 2001 per l’espletamento di servizi di trasporto pubblico locale. A suo avviso, al fine di evitare che il fenomeno si ripresenti in futuro, determinando delicate questioni di equità tra regioni solo formalmente risolte dall’assenso dato al provvedimento da parte della Conferenza Stato-Regioni, occorre verificare la legittimità degli sforamenti finanziari verificatisi in alcune regioni.

Prende la parola il sottosegretario COLONNELLA, il quale fa anzitutto presente che le anomalie riscontrate nell’iter seguito dal provvedimento derivano da una proposta avanzata, nella scorsa legislatura, dal ministero delle infrastrutture, che non ha avuto seguito per mancanza di copertura finanziaria. Conseguentemente, si sarebbe convenuto da parte di tutti i soggetti interessati sull’opportunità di provvedere, soltanto per l’esercizio 2001, attraverso l’utilizzo delle risorse impegnate nel DPCM 16 novembre 2000 per servizi aggiuntivi e mai erogate per la mancanza di attivazione dei servizi stessi. La scelta invece di procedere con lo strumento del DPCM, ai sensi dell’articolo 7 della legge n. 59 del 1997, è stata suggerita dalla Ragioneria generale dello Stato ed è stata motivata dal fatto che tale decreto costituirebbe una modifica della destinazione dei fondi individuati e trasferiti alle regioni con il citato DPCM del 2000. Il Governo pertanto ha ritenuto di bilanciare la particolarità dell’atto e del meccanismo in esso contenuto con la sua natura negoziale, basata sul consenso raggiunto da tutti i soggetti interessati, tenuto conto che si tratta di una soluzione limitata ad un solo esercizio finanziario.
In conclusione, nell’invitare la Commissione ad esprimere un parere favorevole sullo schema di provvedimento in questione, sottolinea come si tratti di una vicenda sorta nella passata legislatura ed ereditata dall’attuale Governo, dichiarandosi disponibile a fornire gli eventuali ulteriori chiarimenti che si rendessero necessari.

Il deputato GIUDICE si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal Governo in quanto non scioglie il dubbio sulla legittimità di un atto amministrativo con cui si assegnano risorse finanziarie prive di una copertura legislativa e contabile.

Il deputato COGODI, pur esprimendosi favorevolmente sul provvedimento in questione, sollecita un chiarimento sulle circostanze che hanno determinato il maggior fabbisogno di talune regioni a differenza di altre che non hanno avuto la possibilità di attingere ad ulteriori finanziamenti.

Il senatore BANTI ribadisce che l’attuale Governo non ha alcuna responsabilità sulla vicenda in questione e sottolinea che la procedura seguita è giuridicamente corretta come è ampiamente dimostrato nella relazione che accompagna il provvedimento e nella risposta fornita dal sottosegretario.

Il sottosegretario COLONNELLA invita a valutare positivamente come, al di là di ogni formalismo, la soluzione proposta dal Governo fornisca una risposta sostanziale ad un problema verificatosi nella scorsa legislatura.

Il presidente FUDA, a conclusione del dibattito sui lavori relativi allo schema di provvedimento in oggetto, rileva come la reiterata assenza del numero legale prescritto per l’espressione del parere impedisca alla Commissione di deliberare in materia, fermo restando che il Governo potrà fornire anche in seguito gli ulteriori chiarimenti richiesti dai commissari. Ricorda poi che proprio al fine di superare le oggettive difficoltà che presenta la procedura per l’esame degli atti del Governo in sede consultiva si è fatto promotore di una proposta di modifica dell’articolo 139- bis del Regolamento del Senato.

La seduta termina alle ore 13.