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COMMISSIONE PARLAMENTARE
per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi

Mercoledì 26 gennaio 2011
Presidenza del Presidente
ZAVOLI


La seduta inizia alle ore 14,25.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Interviene per la RAI il dottor Daniele Mattaccini.


Il PRESIDENTE avverte che, ai sensi dell’articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità della seduta sarà assicurata per mezzo della trasmissione con il sistema audiovisivo a circuito chiuso.


SULL'ORDINE DEI LAVORI

Il deputato BELTRANDI (PD) segnala come alcune dichiarazioni fatte da Marco Travaglio durante la trasmissione "AnnoZero" circa la già avvenuta approvazione da parte della Commissione di un Atto di indirizzo sul pluralismo si configurino come un gesto di intimidazione verso la Commissione. Chiede pertanto alla Presidenza un intervento di chiarimento al riguardo.

IL PRESIDENTE invita a non enfatizzare la questione, essendosi trattato di un incidente.


ATTIVITA' DI INDIRIZZO E VIGILANZA

Seguito della discussione sul pluralismo nell'informazione e nei programmi di approfondimento, ed esame di eventuali risoluzioni

(Seguito della discussione e rinvio)


Riprende il seguito della discussione, sospeso nella seduta di ieri.

Il senatore PARDI (IdV) segnala come in entrambi i documenti predisposti, di cui ritiene difficile una composizione unitaria, manchi una reale valutazione della portata del mezzo televisivo, soprattutto in un Paese in cui si registra un'esagerata presenza dell'immagine del premier in tutte le sedi televisive. Tale contesto rende marginale la possibilità di parlare di pluralismo. Sono poi condivisibili le obiezioni già sollevate al ricorso al principio della proporzionalità per definire le presenze dei partiti nelle trasmissioni e alla proposta del doppio conduttore. Circa la rappresentazione delle vicende giudiziarie, sarebbe altresì necessario garantire anche l'informazione sui modi in cui vengono ottenute la prescrizione o l'impossibilità di una condanna. Nel testo si dovrebbe poi inserire un riferimento esplicito alle testate regionali, mentre è del tutto da evitare il ricorso agli editoriali nei programmi di informazione.

Segnalando la difficoltà della sintesi delle due tipologie di proposte in un unico testo, il senatore VITA (PD) evidenzia come in realtà la gran mole di normativa già esistente conterrebbe tutto il necessario. Nel dibattito svolto finora sembra mancare del tutto la considerazione del cambiamento del pubblico negli ultimi tempi e di come il servizio pubblico debba in tal senso attrezzarsi. Altra grande assenza è la considerazione di quanto molte trasmissioni si concentrino ormai sull'esibizione della vita privata dei cittadini, così come della necessità di una maggiore attenzione alla gestione dell'immagine femminile, o dei dati personali. Circa poi la rappresentazione dei processi, è da condannare la continua contrapposizione estrema tra l'occultamento e lo svolgimento di processi in diretta. Infine, è indispensabile interrompere la tendenza ad un utilizzo sempre maggiore dei minori, forzatamente inseriti nelle categorie tipiche degli adulti. Invita poi il relatore Butti ad espungere dalla propria bozza le proposte tendenti a censurare o vincolare eccessivamente la RAI.

In tema di rappresentazione dei processi, il senatore GASPARRI (PdL) sottolinea il ripetersi di partecipazioni a programmi RAI, con affermazioni poi smentite nelle sedi ufficiali, di soggetti protagonisti di vicende processuali, attraverso la predisposizione di scenari concepiti più per lo spettacolo che per i concreti passaggi giudiziari. Sul tema di come i programmi di approfondimento trattino tali situazioni la RAI dovrebbe intervenire, soprattutto laddove si dovrebbe assicurare una responsabilità del conduttore nel garantire la veridicità delle fonti. Invitando ad una riflessione su quanto queste vicende finiscano per incidere sulla realtà, auspica un'accelerazione dei tempi di esame dei documenti in discussione.

Il deputato LAINATI (PdL) sottolinea la necessità di sfruttare l'occasione per porre finalmente fine all'esistenza di zone franche intoccabili all'interno della RAI, considerando soprattutto la capacità dei conduttori di influire sugli utenti per l'affermazione di verità non oggettive. Allo scopo di assicurare le condizioni minime di pluralismo, contraddittorio e diritto di critica e di replica, invita a riflettere sulla questione con particolare riferimento ai programmi con ospite unico.

Secondo il PRESIDENTE lo scetticismo che traspare da alcuni interventi sembra affievolire la possibilità di una convergenza, che è invece da considerarsi auspicabile, soprattutto nell'ottica di fornire indirizzi chiari e fermi alla società concessionaria. La questione degli interventi e delle presenze nelle trasmissioni è assolutamente da affrontare. La presentazione di osservazioni e di integrazioni ai testi in discussione rappresenta la strada, pur non semplice, per tentare di definire un documento congiunto. In tal senso, propone di decidere nella prossima seduta come procedere per la definizione di formule condivisibili.

In relazione al dibattito svolto finora, nel corso del quale i relatori hanno preso nota di proposte e spunti, il senatore MORRI (PD) ritiene possibile modificare o integrare la propria proposta, pur valutando inconciliabili alcune impostazioni di base rispetto a quelle rappresentate dal relatore Butti.

Il PRESIDENTE rinnova l'invito a tutti i Commissari a far pervenire i propri contributi ai due relatori.

Il senatore BUTTI (PdL) ricorda come tutti i colleghi abbiano avuto la possibilità di riflettere sui temi in discussione, preannunciando la propria disponibilità a raccogliere eventuali suggerimenti a fronte di indicazioni chiare. In tal senso, ritenendo necessario fissare un termine per i contributi dei colleghi, si dichiara anche pronto a collaborare con il senatore Morri per la definizione di uno schema base.

Il PRESIDENTE propone di fissare alle ore 12 di lunedì 31 gennaio il termine per inviare i contributi in oggetto.
Rinvia quindi il seguito della discussione ad altra seduta.

La seduta termina alle ore 15,50.