DIFESA (4ª)

GIOVEDÌ 17 APRILE 2014
60ª Seduta

Presidenza del Presidente
LATORRE


La seduta inizia alle ore 9.


IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale concernente il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo in dotazione al Ministero della difesa negli anni 2012 e 2013 (n. 91)
(Parere al Ministro della difesa, ai sensi dell'articolo 306, comma 2, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66. Esame e rinvio)

Il relatore DI BIAGIO (PI) illustra il provvedimento in titolo, rilevando innanzitutto che esso si inserisce in un articolato percorso di confronto con il Governo su di un tema particolarmente complesso: la gestione del patrimonio alloggiativo del Ministero della difesa.
Nel dettaglio, viene disciplinato, per il biennio 2012 e 2013, il piano annuale di gestione del patrimonio abitativo della Difesa con l'indicazione dell'entità, dell'utilizzo e della futura destinazione degli alloggi di servizio, nonché degli alloggi non più ritenuti utili e quindi eventualmente destinabili ad altri usi e procedure. Infine, tra le altre cose, sono individuati anche nuovi parametri reddituali ed innovate le fasce di categoria protetta.
Sotto questo aspetto ricorda inoltre che gli utenti appartenenti alle predette fasce -diversamente da quanto previsto dalla normativa previgente- possono continuare la conduzione dell'alloggio. Ciò rappresenta un aspetto particolarmente meritevole di attenzione e di apprezzamento, perché si configura come il punto di approdo di un lungo percorso negoziale che ha visto impegnati in prima linea tanto il Parlamento quanto il Governo. Attraverso il predetto intervento, pertanto, si è voluto adeguare la normativa ad uno scenario economico-sociale in continua evoluzione. La stessa relazione introduttiva all'articolato, peraltro, sottolinea che per la determinazione di queste nuove disposizioni si terrà conto dell'attuale congiuntura economica che interessa le famiglie degli utenti degli alloggi, ponendosi in linea con la necessità, da lui stesso sostenuta in passato, di porre efficace rimedio alla situazione gravosa che molti utenti, soprattutto quelli non più giovanissimi, ormai in pensione e talvolta con problemi di salute, sono costretti a vivere.
Sulla base di quanto precede, lo schema di decreto iscritto all'ordine del giorno sarebbe da accogliere positivamente, in quanto rappresenta un'iniziativa innovativa del Governo sulla gestione del patrimonio alloggiativo che si colloca in una prospettiva di coerenza rispetto a quanto evidenziato dal Ministro della difesa nell'audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero dello scorso 12 marzo.
A riprova del fatto che il provvedimento in esame si pone come punto di approdo di un progetto collaborativo, l'oratore ricorda inoltre che nel corso del primo anno di legislatura si erano susseguite una molteplicità di iniziative parlamentari, finalizzate a modificare la normativa vigente in senso favorevole agli utenti e agli acquirenti degli alloggi. In particolare, vanno ricordate sia la trattazione, iniziata lo scorso settembre, del disegno di legge n. 231 (recante la sua prima firma), relativo alla revisione della normativa in materia di alloggi della Difesa, sia lo svolgimento (nella seduta del 20 novembre), dell'interrogazione n. 3-00412, sempre a sua firma e nella quale si evidenziava la necessità di rettificare in tempi rapidi l'attuale condizione in cui versano migliaia di utenti, ingiustamente definiti "senza titolo".
Nella medesima prospettiva si inseriscono quindi i pareri espressi dalle Commissioni difesa del Senato e della Camera dei deputati sul decreto legislativo recante disposizioni in materia di revisione in senso riduttivo dell'assetto strutturale e organizzativo delle Forze armate. Tale provvedimento, infatti, discende dal dettato dell'articolo 2, comma 1, lettere a), b) e d), della legge 31 dicembre 2012 n. 244 recante, tra le altre cose, condizioni relative all'ampliamento delle fasce di tutela reddituale nonché alla revisione delle categorie di soggetti appartenenti alle cosiddette fasce protette. Ciò in quanto alcune delle condizioni poste nei predetti pareri avrebbero trovato spazio proprio nello schema di decreto iscritto all'ordine del giorno, soprattutto per quanto attiene all'articolo 4 (che innova la disciplina relativa al regime transitorio degli utenti che hanno perso il titolo di concessione), sebbene, nell'individuazione della categoria, si faccia ancora riferimento a coloro che hanno perso il titolo alla data del 31 dicembre 2010.
Procede quindi alla disamina dell'articolato, rilevando innanzitutto che l'articolo 1 e i relativi allegati (A e B) stabiliscono l'ammontare del patrimonio abitativo in dotazione nel biennio composto dagli alloggi di servizio destinati al personale dipendente, dagli alloggi non più ritenuti utili, gli alloggi alienabili di cui al decreto direttoriale del 2010. L'articolo 2 disciplina quindi le condizioni di deroga ai limiti di durata delle concessioni e il pagamento dei canoni di occupazione degli alloggi di servizio per particolari categorie di soggetti meritevoli di tutela con riferimento agli alloggi ASI (alloggi di servizio connessi con l'incarico), AST (alloggi di servizio dì temporanea sistemazione per le famiglie dei militari) e ASGC (alloggi di servizio gratuiti per consegnatari e custodi).
Successivamente, l'articolo 3 prevede che i coniugi superstiti, o altro familiare già convivente del personale dipendente deceduto, ai quali il Capo di Stato maggiore di Forza armata abbia concesso la proroga alla conduzione dell'utenza siano da considerarsi in titolo alla concessione dell'alloggio, mentre l'articolo 4, come già evidenziato, rappresenta un punto di particolare interesse proprio perché introduce delle condizioni eccezionali di deroga ai limiti di durata delle concessioni.
Nello specifico al comma 1 viene disposto un ampliamento della fascia di reddito annuo lordo complessivo a 54.485,73 euro, incrementato di 3.500,00 euro, per ogni figlio a carico, ai fini del mantenimento della conduzione dell'alloggio e della quantificazione del relativo canone. La novità, in questo caso, va ricercata nel fatto che la soglia reddituale previgente (anno 2012) era 41.912,10 euro, incrementata di 1.314,30 euro per ogni familiare a carico oltre il terzo.
Al comma 2, si integra invece la categoria dei soggetti protetti prevedendo quella dei coniugi superstiti, nonché i coniugi di personale militare e civile della Difesa titolare di concessione di alloggi di servizio che, alla data del 31 marzo 2014, siano divorziati, ovvero legalmente separati. In relazione a ciò, a suo avviso, sarebbe auspicabile consentire una rettifica del termine temporale, adeguandolo a quello relativo all'entrata in vigore del decreto.
Il successivo comma 3 prevede poi una forma di tutela per un periodo di cinque anni dall'entrata in vigore del decreto, per i figli e nipoti di personale militare e civile della Difesa concessionario originario di alloggi di servizio, a condizione che siano conviventi con il medesimo negli ultimi dieci anni.
Il comma 4 disciplina quindi la possibilità che l'utente possa fare istanza di applicazione del canone eventualmente già corrisposto alla data del 31 dicembre 2010 qualora venga ritenuto più conveniente.
L'oratore prosegue la propria esposizione rilevando che, stante l'impossibilità per un decreto di tale natura di individuare l'ammontare o la configurazione del canone che l'utente è chiamato a corrispondere, sarebbe opportuno richiamare le relativa disposizioni di rango primario (commi 1 e 2 dell'articolo 286 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010). Sarebbe inoltre auspicabile prevedere, anche per gli utenti che rientrano nella nuova fascia reddituale, la possibilità di accedere al canone più favorevole (secondo quanto previsto dal citato articolo 286, comma 2, del codice dell'ordinamento militare). Malgrado i puntuali impegni da parte del Governo, poi, nel provvedimento in esame non vi sono disposizioni nuove in materia di vendita. Sarebbe pertanto auspicabile un intervento che si collochi nella direzione di individuare delle condizioni agevolate per la vendita degli immobili alienabili, in linea con il reale valore di mercato e catastale degli immobili. Da ultimo, potrebbe essere opportuno rivedere anche la struttura dell'allegato C, recante il modulo di istanza di cui all'articolo 4, comma 4, dello schema di decreto, adeguandolo alle fattispecie ivi disciplinate.
Conclude pronunciandosi in senso sostanzialmente favorevole sullo schema di decreto in esame, ferme restando le ipotesi di approfondimento prima suggerite.

Interviene sull'ordine dei lavori il senatore COTTI (M5S), sottolineando l'opportunità di attendere, stante l'evidente analogia delle tematiche, gli esiti della conferenza nazionale sulle servitù militari (prevista per la fine del prossimo mese di giugno), prima di esprimere parere.

Il presidente LATORRE osserva che il termine per l'espressione del parere scadrà il prossimo 29 aprile. Rimane, però, sempre possibile formulare delle proposte di osservazioni al riguardo, che potrebbero, previo assenso del relatore, trovare spazio nella proposta di parere da sottoporre al voto della Commissione.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 9,15.