Premesso che:
come noto, Saeco e Philips rappresentano una lunga tradizione nel settore delle macchine per il caffè. Nello specifico, infatti, i 2 marchi sono realtà affermate nel mondo. Saeco nasce nel 1981 in Italia, a Gaggio Montano in provincia di Bologna, in quanto ideata da Sergio Zappella e da Arthur Schmed;
l'azienda, cresciuta rapidamente nei primi anni di attività, nel 1985 produce e commercializza la prima macchina da caffè automatica. Nello stesso periodo il marchio si afferma nei mercati italiano ed estero, e crea numerose filiali in Europa, nelle Americhe, in Asia e Australia, e distribuisce i propri prodotti in più di 60 Paesi. Nel 1989 Saeco viene ceduta a Gerhard Andingler, uomo d'affari austro-americano, la cui proprietà dura fino al 1993, quando i vecchi proprietari, insieme ad altri partner italiani, riacquisiscono la società. Nel 1995 viene, inoltre, avviata la produzione dei condizionatori;
nel 1999 l'azienda Saeco procede all'acquisizione della Gaggia, altra importante azienda del settore ed in tal modo si espande ulteriormente. Infine, arrivando al suo attuale assetto societario, nel 2009 la Saeco viene acquisita da Royal Philips electronics, azienda leader nella produzione di macchine da caffè in Europa, dove controlla una quota di mercato del 30 per cento circa;
considerato che:
la Saeco Vending & Professional si posiziona come azienda in grado di produrre macchine sinonimo di tecnologia, semplicità, eleganza, la cui progettazione e realizzazione è caratterizzata da un forte orgoglio "made in Italy";
così come si legge sul sito internet dell'azienda medesima, Saeco, in più di 30 anni, ha sviluppato macchine in grado di soddisfare i diversi stili di vita e le esigenze dei propri clienti, nei canali consumer e professional. Ed ancora, l'acquisizione di Gaggia nel 1999 testimonia un percorso alla ricerca dell'eccellenza italiana così come l'avvento al fianco di Saeco, nel 2009, della Philips, già protagonista affermata nel mondo del caffè grazie alle tecnologie impiegate, viene operato al fine far nascere un player universale in grado di coprire l'intera offerta di macchine per il caffè;
ed ancora, si legge come "L'azienda ha sviluppato al proprio interno il know how necessario per garantire un prodotto 100 per cento made in Saeco (…) Qualche numero? Più di 100 brevetti depositati, 10/15 nuovi progetti brevettati ogni anno, 6 laboratori di ricerca, di cui uno certificato VDE. Saeco è oggi una delle poche aziende al mondo ad avere al proprio interno tutte le conoscenze e le tecnologie fondamentali per coprire le principali metodologie per la preparazione di bevande a base di caffè, sia per uso domestico che professionale. L'ingresso di Philips ha portato in più nuove sfide da affrontare per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi e internazionali. (…) Thomson Reuters ha classificato Philips come uno dei 100 Global Innovators del 2011: raccogliendo questo importante impulso Saeco ha deciso di puntare ancora di più su sinergie progettuali e industriali (…). Grazie a Philips, infatti, Saeco ha oggi la possibilità di integrare tecnologie di business differenti come l'illuminazione, la salute e gli apparecchi di consumo. Le possibilità applicative sono inesauribili: dai LED ai campi magnetici, dai sistemi a consumo energetico ridotto, alla connettività";
dalle fonti ufficiali si apprende di come siano stati annunciati dall'azienda Philips circa 243 esuberi riguardanti lo stabilimento Saeco di Gaggio Montano, ossia quasi la metà del personale addetto alla produzione delle macchinette del caffè ad uso domestico. Nello specifico, il 26 novembre 2015, all'esito dell'incontro tenutosi tra la parte datoriale e le organizzazioni sindacali, la Philips ha annunciato la volontà di dimezzare gli operai di uno dei due comparti Saeco;
l'appello lanciato dai lavoratori interessati dalla vicenda, unitamente ai sindacati, è volto a scongiurare il rischio, attualmente probabile, di un ridimensionamento produttivo e occupazionale dell'azienda;
considerato, infine, che:
la Saeco ha sempre generato profitti e, in termini qualitativi sul prodotto offerto alla collettività dei consumatori, risulta essere tra le migliori del settore, unitamente alla professionalità dei lavoratori addetti "ai lavori" riconosciuta dall'intera platea di riferimento;
il Ministro dello sviluppo economico ha promesso, nei giorni appena trascorsi, un incontro istituzionale con la multinazionale Philips al fine di affrontare la situazione degli operai dello stabilimento Saeco di Gaggio Montano interessati dagli esuberi annunciati e, quindi, per definire piani industriali volti a dare garanzie occupazionali e produttive. Sarebbe auspicabile che Philips fornisse idonee e serie garanzie affinché venga mantenuta la propria attività produttiva in Italia, con riferimento alla provincia bolognese, con conseguente conservazione dei livelli occupazionali;
tuttavia, le grandi perplessità riguardanti i livelli occupazionali, derivanti dalla circostanza rappresentata da un calo costante della produzione delle macchine per il caffè e dallo spostamento di buona parte della produzione in Romania, impediscono di interpretare come un segnale positivo, e veritiero, quanto sopra dichiarato,
si chiede di sapere:
quali iniziative intendano intraprendere i Ministri in indirizzo al fine di verificare, nel dettaglio, la fattibilità e la concretezza delle politiche industriali della multinazionale Philips;
se intendano, a tal fine, disporre un'audizione congiunta di tutte le collettività coinvolte, affinché non vengano compromessi i livelli occupazionali, con il conseguente ridimensionamento del ruolo produttivo dello stabilimento di Gaggio Montano.