GIUSTIZIA (2ª)
MERCOLEDÌ 7 FEBBRAIO 2007
57ª Seduta
Presidenza del Presidente
SALVI
Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Scotti.
La seduta inizia alle ore 14,35.
IN SEDE CONSULTIVA
(3)
TOMASSINI.
-
Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario
(357)
BENVENUTO.
-
Disposizioni in materia di dichiarazione anticipata di volonta' sui trattamenti sanitari
(433)
MASSIDDA.
-
Norme a tutela della dignita' e delle volonta' del morente
(542)
CARLONI ed altri.
-
Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volonta' anticipate nei trattamenti sanitari
(687)
MARINO ed altri.
-
Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volonta' anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l' accanimento terapeutico
(665)
RIPAMONTI.
-
Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volonta' anticipate nei trattamenti sanitari
(773)
BINETTI e BAIO.
-
Disposizioni in materia di dichiarazione anticipata di trattamento
(818)
DEL PENNINO e BIONDI.
-
Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volonta' anticipate nei trattamenti sanitari
(Parere alla 12
ª
Commissione. Seguito e conclusione dell'esame congiunto. Parere favorevole con osservazioni e condizioni)
Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta di ieri.
Il presidente SALVI ricorda che nella seduta di ieri è stata depositata la nuova proposta di parere del relatore, senatore Casson, la quale traduce in puntuali proposte emendative la precedente formulazione del parere stesso.
Il senatore CENTARO (
FI
) ribadisce l'opportunità che, qualora la Commissione non intenda inserire il riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza in capo al personale sanitario nelle ipotesi in cui il contenuto delle direttive del paziente contrasti con i convincimenti etici degli operatori sanitari, il parere tenga comunque conto della posizione, pur minoritaria, favorevole alla esplicita previsione di tale riconoscimento.
In riferimento alle dichiarazioni sul trattamento sanitario, ribadisce l'opportunità di sostituire all'espressione "direttive anticipate" l'altra "manifestazioni anticipate di volontà".
Quanto al giudice competente, pur riaffermando di preferire la procedura dell'articolo 700 del codice di procedura civile che, potendo operare anche
inaudita altera parte,
si caratterizza per notevole speditezza, ritiene comunque condivisibile la soluzione - prospettata nel parere - di affidare la cognizione al giudice tutelare, purché si intervenga sulla normativa processual-civilistica per rendere più celeri i tempi di esame.
Dopo aver ribadito di condividere, in linea di massima, il contenuto del parere, l'oratore auspica che la Commissione giustizia possa esprimersi nuovamente quando la Commissione sanità - alla quale riconosce una competenza privilegiata in ordine alle questioni strettamente attinenti al merito - abbia adottato un testo base.
Il senatore D'ONOFRIO (
UDC
) conferma le sue perplessità in ordine alla possibilità che la Commissione sanità proceda all'esame del disegno di legge in titolo senza che prima sia risolta la pregiudiziale di costituzionalità, da lui in diverse occasioni sollevata, relativa alla dubbia competenza dello Stato in tale materia. Al riguardo l'oratore ribadisce che, alla luce della riforma costituzionale del titolo V, la materia sanitaria è di competenza concorrente.
Auspica inoltre che la Commissione giustizia debba necessariamente riservarsi di esaminare di nuovo in sede consultiva le questioni sul testamento biologico, quando la Commissione sanità avrà adottato un testo base, dal momento che i disegni di legge al nostro esame risultano, in ordine a questioni di non poco rilievo, tra loro in palese contraddizione.
Il relatore CASSON (
Ulivo
) condivide le osservazioni del senatore Centaro in ordine alla necessità che le questioni più squisitamente giuridiche - quale l'individuazione del giudice competente e gli eventuali interventi sulle norme processuali - siano affrontate dalla Commissione giustizia anche in un momento successivo. L'oratore si riserva inoltre di indicare nella motivazione alla proposta di parere le eccezioni di costituzionalità avanzate dal senatore D'Onofrio e di dar conto della posizione minoritaria emersa in Commissione sulla necessità che sia riconosciuto il diritto all'obiezione di coscienza in capo agli operatori sanitari.
La Commissione conferisce quindi mandato al relatore a formulare un parere nei termini emersi nel corso del dibattito.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
Il presidente SALVI rileva che la Commissione giustizia ha inserito nel calendario dei lavori i disegni di legge di modifica di ampie parti del codice penale. Al fine della programmazione dei lavori della Commissione su tale questione, chiede quindi se il Governo sia in procinto di presentare un proprio disegno di legge.
Il sottosegretario SCOTTI assicura che il Governo non assumerà a breve nessuna iniziativa in ordine alla riforma del codice penale e che quindi la Commissione può procedere all'esame dei disegni di legge di iniziativa parlamentare per i quali egli assicura fin d'ora la partecipazione del Governo.
Rileva invece che sarà presto approvato dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge-delega sulla riforma del codice di procedura penale, che - intervenendo sul regime delle nullità, della contumacia, dei riti alternativi e in materia di impugnazioni - tende ad una semplificazione del rito, ad uno snellimento del processo e ad una auspicabile accelerazione dei tempi.
Il senatore CENTARO (
FI
) rileva che il presidente Pisapia, in un incontro informale, ha comunicato che la Commissione sulla riforma del codice penale, da lui presieduta, ha definito una proposta di articolato interamente sostitutiva del libro I del codice penale. Chiede quindi che la Commissione giustizia acquisisca formalmente notizie più approfondite sull'attività finora svolta dalla Commissione governativa, i cui esiti costituiscono, ad avviso dell'oratore, uno strumento istruttorio di grande rilievo per un più approfondito esame dei disegni di legge di iniziativa parlamentare.
L'oratore chiede inoltre al rappresentante del Governo di fornire alla Commissione informazioni precise sui tempi di presentazione al Parlamento della legge-delega di riforma dell'ordinamento giudiziario.
Il senatore CASSON (
Ulivo
), condividendo le osservazioni del senatore Centaro, auspica che il presidente Pisapia comunichi alla Commissione giustizia gli esiti dei lavori della Commissione governativa sulla riforma del codice penale da lui presieduta.
Il senatore D'ONOFRIO (
UDC
) chiede al Governo se siano previste iniziative in materia di reinserimento nella vita civile dei condannati che abbiano scontato pene detentive, sia in ordine al tema della riabilitazione del condannato, sia in riferimento al regime delle pene accessorie. Al riguardo rileva che alcune pene, quali l'interdizione perpetua dai pubblici uffici o la revoca delle licenze di commercio, rischiano di compromettere definitivamente la possibilità dei condannati di essere reinseriti nel mondo del lavoro, non solo nel settore pubblico, ma anche nel settore privato.
Il sottosegretario SCOTTI, ritenendo opportuno che la Commissione acquisisca informazioni approfondite sui lavori della Commissione governativa di riforma del codice penale, conferma che, per quanto di sua conoscenza, i lavori non sono ancora giunti alla definizione di un articolato. Si riserva di chiedere comunque al presidente Pisapia un puntuale aggiornamento dell'attività.
Il rappresentante del Governo rileva inoltre che le modifiche al codice di procedura penale intervengono esclusivamente sui tempi dei procedimenti, al fine di giungere ad una accelerazione virtuosa che raggiunga l'obiettivo di contenere in cinque anni il tempo complessivo del processo civile e del processo penale, secondo gli auspici formulati dallo stesso Ministro della giustizia. Ciò anche al fine di ridurre le enormi spese che le Procure devono sostenere per risarcire i cittadini vittime della lentezza dei processi, a seguito delle molteplici condanne della Corte europea dei diritti dell'uomo rese esecutive in Italia dalla legge Pinto.
Un'altra importante linea di intervento è quella tesa a ridurre l'arretrato giudiziario utilizzando i giudici onorari attraverso le sezioni-stralcio. Al riguardo assicura che il Governo è intenzionato a presentare, nel breve periodo, un disegno di legge sui giudici di pace.
Per quanto riguarda le richieste del senatore D'Onofrio, l'oratore condivide le preoccupazioni sulla difficoltà di reinserimento sociale dei condannati che hanno scontato la pena detentiva, soprattutto in ordine alla possibilità che tali cittadini possano essere proficuamente inseriti nel mondo del lavoro. Il problema nasce - ad avviso dell'oratore - dalla difficoltà in cui versa il mercato del lavoro che non è in grado di far fronte alle esigenze rieducative dei condannati. Per quanto riguarda invece la questione relativa alle misure della interdizione temporanea o perpetua dai uffici pubblici e della revoca delle licenze di commercio, il rappresentante del Governo osserva che il problema è circoscritto ad ipotesi di reato ben delimitate - quali i reati contro la pubblica amministrazione o la pubblica fede - in riferimento ai quali tali misure costituiscono una pena accessoria consustanziale alla tipologia del reato consumato.
Per quanto riguarda invece il disegno di legge di riforma dell'ordinamento giudiziario, il rappresentante del Governo palesa talune difficoltà e ritardi che si sono verificati con gli uffici legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i quali gli hanno comunque dato assicurazione che sarà esaminato nella prossima riunione del Consiglio, in modo da poter essere rapidamente presentato al Parlamento, probabilmente alla Camera dei deputati, garantendo un celere
iter
per la sua approvazione, anche considerando che il termine di sospensione del decreto legislativo n. 160 era stato fissato al 31 luglio 2007.
Dopo un breve intervento del senatore CENTARO (
FI
), il quale auspica che l'eventuale presentazione del disegno di legge alla Camera dei deputati non riduca eccessivamente i tempi di esame in Senato, anche in considerazione del significativo apporto che questo ramo del Parlamento ha dato in materia nel corso delle precedenti legislature, il presidente SALVI esprime viva preoccupazione, proprio in considerazione del termine fissato dal decreto legislativo n. 160 del 2006, per il fatto che il disegno di legge non sia stato ancora approvato dal Consiglio dei Ministri, e fa presente come in nessun caso un ritardo ascrivibile unicamente al Governo dovrà tradursi in un sacrificio dei tempi a disposizione del Senato per svolgere un accurato esame di una materia tanto rilevante e delicata; per quanto riguarda specificamente le sue funzioni, egli fa presente fin da ora che non accederà ad alcuna richiesta di amputazione del dibattito in Commissione che dovesse essere presentata adducendo motivi di urgenza.
La seduta termina alle ore 15,15.