AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)
MERCOLEDÌ 29 LUGLIO 2015
309ª Seduta (pomeridiana)
Presidenza della Presidente
FINOCCHIARO
Intervengono il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia e i sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Pizzetti e per la giustizia Ferri.
La seduta inizia alle ore 14,15.
IN SEDE CONSULTIVA
(2021)
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83, recante misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell'amministrazione giudiziaria
, approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 2
a
Commissione, ai sensi dell'articolo 78, comma 3 del Regolamento. Seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta antimeridiana del 27 luglio.
Il senatore D'ALI' (
FI-PdL XVII
) annuncia il voto contrario del suo Gruppo, non ravvisando alcun carattere di urgenza in disposizioni che recano modifiche in materia fallimentare, civile e processuale civile.
Inoltre, a suo avviso, il comma 2 dell'articolo 12, che riconosce al creditore la facoltà di promuovere l'azione esecutiva, nelle forme dell'espropriazione, contro il terzo proprietario, qualora il pregiudizio derivi da un atto di alienazione, presenta vizi di legittimità costituzionale. L'espropriazione, infatti, potrebbe essere posta in atto anche in assenza di una sentenza definitiva di revocatoria che abbia dichiarato l'inefficacia dell'atto. Ritiene, quindi, che - in sede di espressione del parere di costituzionalità - sarà opportuno segnalare questo profilo.
Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva la proposta di parere favorevole avanzata, nella seduta antimeridiana di lunedì 27 luglio, dalla relatrice Lo Moro sulla sussistenza dei requisiti costituzionali di necessità e urgenza.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo in materia di determinazione dei collegi elettorali della Camera dei deputati
(n. 189)
(Parere al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 4 della legge 6 maggio 2015, n. 52. Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 15 luglio.
Il senatore D'ALI' (
FI-PdL XVII
) formula alcuni rilievi puntuali in merito alla individuazione dei collegi nelle circoscrizioni Lombardia, Emilia-Romagna, Campania, Sicilia e Puglia.
In particolare, ritiene opportuno uno spostamento dei comuni di Limbiate, Varedo, Nova Milanese e Muggiò dal collegio Lombardia 06 al collegio Lombardia 08.
Propone, inoltre, di spostare "Ferrara via Bologna" e "Ferrara-Cento" dal collegio Emilia-Romagna 06 al collegio Emilia-Romagna 05 e di spostare Faenza dal collegio Emilia-Romagna 05 al collegio Emilia-Romagna 06.
A suo avviso, sarebbe opportuno modificare anche i collegi Campania 01, Campania 02, Campania 03 e Campania 05, che risulterebbero così formati: il collegio Campania 01 comprenderebbe i comuni di Sessa Aurunca, Capua, Sant'Agata dei Goti e Benevento; il collegio Campania 02 sarebbe formato dai comuni di Avellino, Atripalda, Mirabella Eclano e Ariano Irpino; il collegio Campania 03 dovrebbe comprendere i comuni di Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Aversa, Casal di Principe e Maddaloni; infine, il collegio Campania 05 comprenderebbe i comuni di Acerra, Pomigliano d'Arco, Nola, San Giuseppe Vesuviano e Casalnuovo di Napoli.
Inoltre, ritiene opportuno spostare i comuni di Terrasini e Partinico dal collegio Sicilia 02 al collegio Sicilia 03 e i comuni di Camporeale, Roccamena e Contessa Entellina dal collegio Sicilia 03 al collegio Sicilia 02.
Infine, propone di spostare i comuni di Triggiano e Noicattaro dal collegio Puglia 04 al collegio Puglia 03 e il comune di Mola di Bari dal collegio Puglia 03 al collegio Puglia 04.
Nell'auspicare che il relatore intenda accogliere tali rilievi sotto forma di osservazioni, rileva che sarebbe stato preferibile un confronto politico con il Governo, sulle conclusioni della commissione di esperti per la determinazione dei collegi plurinominali, nell'ambito di ciascuna circoscrizione elettorale, prima della definizione dello schema di decreto legislativo.
La senatrice DE PETRIS (
Misto-SEL
) formula alcune proposte di modifica in relazione alle circoscrizioni del Piemonte e della Toscana.
Osserva che la suddivisione della circoscrizione Piemonte presenta una questione rilevante, in ragione della divisione dell'area storico-politica e culturale del Canavese. Il capoluogo di quest'area, Ivrea, con i comuni dell'omonimo collegio uninominale, risulta aggregato alle province di Biella e Vercelli nel collegio Piemonte 02 ed è pertanto diviso dall'altra parte del Canavese e dall'area del Chivassese.
A tale riguardo, ritiene preferibile una soluzione alternativa, più aderente al criterio dell'omogeneità territoriale. Innanzitutto, si dovrebbe suddividere in modo diverso la provincia di Torino, tra i collegi Piemonte 03 e Piemonte 06. Per rispettare il limite minimo di popolazione del collegio Piemonte 02, comprendente le province di Vercelli e Biella, propone di aggregare il collegio uninominale di Casale Monferrato. Il collegio plurinominale Piemonte 03 dovrebbe comprendere i collegi uninominali di Venaria Reale, Rivarolo Canavese, Ivrea, Chivasso e Settimo Torinese. Nel collegio Piemonte 06, dovrebbero essere inseriti i collegi uninominali di Rivoli, Moncalieri, Pinerolo, Giaveno e Nichelino. Infine, il collegio Piemonte 07 - corrispondente alle province di Asti e Alessandria - perderebbe il collegio di Casale Monferrato, ma in questo modo si migliorerebbe il rapporto tra eletti ed elettori, attualmente disperso in 308 comuni.
Per quanto riguarda la Toscana, propone alcune modifiche volte a garantire una maggiore omogeneità territoriale. Dal collegio Toscana 04 sarebbe opportuno escludere i collegi uninominali di Castelfranco, San Miniato e Santa Croce, che sono in provincia di Pisa, per inserirli nel collegio Toscana 05, che comprende le province di Pisa e Livorno. Inoltre, propone di escludere dal collegio Toscana 04 anche il comune di Castiglion Fibocchi, che è omogeneo al collegio
ex
Arezzo. Sarebbe opportuno, invece, inserire l'
ex
collegio di Montevarchi, che riunisce tutto il Valdarno. Pertanto, nel collegio Toscana 05, sarebbero inseriti i tre comuni del pisano (Castelfranco, San Miniato e Santa Croce), mentre sarebbero esclusi i collegi uninominali di Suvereto e Campiglia. Questi, del resto, risultano omogenei all'alta provincia di Grosseto, in quanto hanno funzioni associate dei comuni a partire dalla gestione dei rifiuti. Propone, pertanto, il loro accorpamento al collegio Toscana 06.
Il senatore AUGELLO (
AP (NCD-UDC)
) osserva che la provincia di Catania, per consistenza demografica rilevata dall'ultimo censimento, potrebbe costituirsi in due collegi plurinominali autosufficienti, senza la necessità dell'apporto di territori da parte delle province contigue. Pertanto, sarebbe opportuno ricercare soluzioni alternative compatibili con tale riconfigurazione.
Segnala, inoltre, l’opportunità di apportare alcune modifiche alla composizione dei collegi 02, 03 e 04 della circoscrizione Puglia, in considerazione dell’omogeneità economico-sociale e di quella storico-culturale dei bacini territoriali coinvolti, anche attraverso un diverso accorpamento dei territori dei collegi uninominali del 1993. Illustra, quindi, alcune modifiche, comunque rispettose dei criteri previsti dall’articolo 4, comma 1, lettere
c)
,
d)
, ed
e)
, della legge n. 52 del 2015.
Il collegio Puglia 02 della provincia di Barletta-Andria-Trani (che nella formulazione attuale include anche i comuni di Corato e Ruvo di Puglia, appartenenti alla provincia di Bari) dovrebbe essere modificato restituendo al suo ambito naturale il comune di Ruvo di Puglia, destinato al collegio Puglia 04, e includendo il comune di Molfetta, che a sua volta è sottratto al collegio Puglia 03. In tal modo, si garantisce una maggiore aderenza al dettato della norma, che prescrive il parametro della coerenza territoriale e della omogeneità economico-sociale. Inoltre, si determinerebbe un miglior equilibrio complessivo dal punto di vista dell'ampiezza dei collegi, in riferimento al numero degli abitanti.
Propone, inoltre, un diverso accorpamento dei territori dei collegi uninominali del 1993, con riferimento al collegio Puglia 03 della provincia di Bari, del quale dovrebbero far parte anche i comuni di Casamassima, Cassano delle Murge, Cellamare, Capurso, Triggiano, Noicattaro e Rutigliano, attualmente compresi nel collegio Puglia 04. Al fine di rispettare i parametri fissati per la dimensione dei collegi, i comuni di Mola di Bari, Terlizzi e Giovinazzo dovrebbero passare al collegio Puglia 04.
Il senatore CRIMI (
M5S
) ritiene necessaria una particolare cautela nella determinazione dei collegi elettorali, soprattutto qualora una lieve differenza della consistenza demografica giustifichi l'attribuzione di un seggio aggiuntivo. Con la nuova legge elettorale, infatti, tale circostanza potrebbe risultare determinante, soprattutto per i partiti di minori dimensioni.
Rileva, inoltre, che - in più circoscrizioni - i collegi plurinominali non corrispondono all'estensione territoriale delle province, sebbene questo sia uno dei criteri da applicare "di norma", tra quelli individuati dalla commissione di esperti, sulla base dell'articolo 4 della legge n. 52 del 2015.
Preannuncia, quindi, la presentazione di una proposta di parere alternativa a quella che sarà predisposta dal relatore.
Il senatore CANDIANI (
LN-Aut
) formula alcuni rilievi, auspicando che siano recepiti dal relatore come osservazioni. Infatti, ritiene necessarie alcune modifiche alle modalità di individuazione dei collegi plurinominali, in conformità ai criteri previsti dal comma 1, lettera
c)
, dell'articolo 4 della legge n. 52 del 2015. La norma fa riferimento, in particolare, alla garanzia della coerenza del bacino territoriale di ciascun collegio, della sua omogeneità economico-sociale e delle caratteristiche storico-culturali, nonché della continuità del territorio di ciascun collegio. Tali parametri, tuttavia, non risultano pienamente applicati nella individuazione dei collegi elettorali delle circoscrizioni di Lombardia, Friuli-Venezia Giulia ed Umbria. A suo avviso, in questo modo si potrebbe alterare la rappresentanza dei cittadini sul territorio, determinando disparità inaccettabili. Peraltro, le disomogeneità esistenti all'interno delle circoscrizioni elettorali, a suo avviso, evidenziano la necessità di modificare quanto prima la legge elettorale recentemente approvata, in quanto la distribuzione di cento collegi plurinominali sul territorio risulta particolarmente complessa.
Con particolare riguardo alla circoscrizione Lombardia, formula due differenti proposte di modifica.
Propone, in primo luogo, una rideterminazione dei collegi 02, 05, 06, 07, 08 e 10. Dal collegio plurinominale 02 dovrebbero essere esclusi i comuni in provincia di Como del collegio uninominale di Saronno. Dal collegio 05, che comprende i comuni di Varese, Luino, Sesto Calende, Gallarate e Busto Arsizio, si dovrebbe escludere il comune di Castellanza. Il collegio 06, oltre al collegio di Tradate, dovrebbe comprendere il collegio di Busto Arsizio, limitatamente al comune di Castellanza, il collegio di Legnano e quello di Saronno, limitatamente ai comuni della provincia di Varese e di Como, nonché il collegio uninominale di Limbiate, limitatamente ai comuni della provincia di Monza e della Brianza e di Milano. Nel collegio 07, a cui dovrebbero essere assegnati 6 seggi in luogo di 5, dovrebbero essere inseriti i collegi uninominali di Seregno, Desio, Vimercate, Monza e Cinisello Balsamo, limitatamente ai comuni della provincia di Monza e della Brianza. Il collegio 08 dovrebbe comprendere i comuni della provincia di Monza e della Brianza e della provincia di Milano del collegio uninominale di Agrate Brianza, i collegi uninominali di Melzo, Cologno Monzese e Sesto San Giovanni, nonché il collegio uninominale di Cinisello Balsamo, limitatamente ai comuni della provincia di Milano. Infine, il collegio 10, a cui dovrebbero essere assegnati 5 seggi in luogo di 6, comprenderebbe i collegi di Busto Garolfo, Rho, Bollate e Paderno Dugnano.
In alternativa, si potrebbero rideterminare i collegi 05, 06, 08, 10 e 13. Nel collegio 05, in questo caso, dovrebbero essere inseriti i collegi uninominali di Varese, Luino, Sesto Calende, Gallarate e Tradate. Nel collegio 06, vi sarebbero i collegi uninominali di Bollate, Paderno Dugnano e Desio, nonché i comuni delle province di Monza e della Brianza e di Milano del collegio di Limbiate e il collegio di Cinisello Balsamo, limitatamente ai comuni della provincia di Monza e della Brianza. Il collegio 08 comprenderebbe i collegi uninominali di Melzo, Sesto San Giovanni e Pioltello, nonché i comuni della provincia di Milano dei collegi di Agrate Brianza, Cologno Monzese e Cinisello Balsamo. Nel collegio 10, al quale dovrebbero essere assegnati 7 seggi in luogo di 6, sarebbero inseriti i collegi di Busto Arsizio, Legnano, Busto Garolfo e Rho, nonché i comuni della provincia di Varese del collegio uninominale di Saronno. Infine, il collegio 13, al quale dovrebbero essere assegnati 6 seggi in luogo di 7, dovrebbe comprendere i collegi uninominali di Abbiategrasso, Corsico, Rozzano e San Giuliano Milanese.
Il senatore ENDRIZZI (
M5S
), nel condividere le osservazioni di carattere generale del senatore Candiani, rileva l'esigenza - per quanto riguarda la circoscrizione Veneto - di una distribuzione più equilibrata dei seggi tra gli 8 collegi plurinominali.
Peraltro, nella determinazione dei collegi non sembra si sia tenuto conto del criterio della omogeneità territoriale ed economico-sociale, soprattutto con riferimento alle province di Belluno, Treviso e Vicenza. In particolare, quest'ultima, che peraltro presenta una popolazione eccedentaria del 18,7 per cento, comprende comuni che presentano affinità con le realtà territoriali della zona settentrionale del Veneto.
Sottolinea, quindi, l'esigenza di apportare alcune modifiche, anche in considerazione dell'effetto maggioritario che si verifica nelle consultazioni elettorali in questa circoscrizione. Vi sarebbe il rischio, infatti, che i partiti minori non possano accedere alla ripartizione dei seggi.
Il senatore MIGLIAVACCA (
PD
) sottolinea che, in base ad alcune simulazioni, in alcuni collegi, per effetto dell'attribuzione del premio di maggioranza, potrebbe essere superato il tetto dei seggi assegnati alla circoscrizione.
La questione è particolarmente rilevante, in quanto suscettibile di incidere sulla rappresentanza dei territori. Allo stesso modo, occorre considerare ulteriori, possibili effetti distorsivi sulla rappresentanza, in quanto le minoranze potrebbero risultare penalizzate.
Pertanto, è opportuno che il Governo chiarisca se il numero dei seggi da attribuire ai collegi sia da considerare solo indicativo o, al contrario, se questo non possa essere superato in alcun modo. In tal caso, un'eventuale eccedenza risultante dal riconoscimento del premio di maggioranza provocherebbe una redistribuzione dei seggi fra i restanti collegi della circoscrizione.
Il senatore CALDEROLI (
LN-Aut
) ritiene non condivisibile la ripartizione della circoscrizione del Friuli-Venezia Giulia. Infatti, il collegio plurinominale 02 comprende l'intero territorio delle province di Trieste e Gorizia, oltre a 44 comuni della provincia di Udine. In questo modo, ritiene che siano state accorpate due realtà profondamente differenti sotto il profilo storico e socio-culturale.
Nel condividere le osservazioni del senatore Migliavacca, ritiene che sarebbe stato opportuno un più efficace coordinamento tra le strutture tecniche e i vertici politici, nella fase di predisposizione dello studio per la determinazione dei collegi, al fine di evitare incertezze e possibili errori. Del resto, ravvisa una carenza di coordinamento anche con riferimento all'individuazione della data per l'applicazione della nuova legge elettorale. Presumibilmente, infatti, per luglio 2016, non sarà stato ancora espletato il
referendum
confermativo sulla riforma costituzionale per il superamento del bicameralismo, né la Corte costituzionale avrà espresso il giudizio di costituzionalità preventivo sulla legge elettorale.
Ritiene necessario, quindi, che su tali aspetti si pronunci il Ministero dell'interno. Inoltre, sarebbe opportuno anche un chiarimento da parte del Ministro per le riforme istituzionali, in quanto la questione potrebbe incidere sulla formulazione delle norme transitorie previste dal disegno di legge costituzionale.
Il sottosegretario PIZZETTI ritiene che le considerazioni del senatore Calderoli non riguardino direttamente l'Atto del Governo n. 189. Pertanto, propone che tali questioni siano approfondite in occasione della discussione sulla riforma costituzionale.
Precisa, quindi, che il Governo, nel predisporre lo schema di decreto legislativo, si è attenuto allo studio elaborato dalla commissione di esperti, proprio in ragione della particolare complessità dell'argomento. Rispetto allo schema proposto dagli esperti, sono state apportate modifiche al collegio di Firenze, al fine di conservare l'integrità della Città metropolitana, nonché alla circoscrizione del Veneto. Si è inteso, infatti, garantire una maggiore omogeneità alla provincia di Treviso, con l'inserimento di Conegliano e Vittorio Veneto.
Dichiara un'ampia disponibilità, da parte del Governo, a recepire eventuali osservazioni formulate dalla Commissione, purché queste siano coerenti con i criteri definiti dall'articolo 4 della legge n. 52 del 2015, in particolare con riferimento al numero dei collegi plurinominali e alla corrispondenza all'estensione territoriale delle province. Peraltro, sottolinea l'opportunità che il parere sia espresso quanto prima, per consentire un'adeguata istruttoria, prima dell'emanazione del decreto legislativo.
Quanto alle osservazioni del senatore Migliavacca, assicura che sono allo studio eventuali correttivi per evitare che si verifichi un superamento del numero massimo di seggi attribuiti all'interno di una stessa circoscrizione. Vi è il rischio, infatti, che si verifichi una grave alterazione della rappresentanza territoriale.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.
CONVOCAZIONE DI UN'ULTERIORE SEDUTA
La Presidente avverte che è convocata un'ulteriore seduta domani, giovedì 30 luglio alle ore 20,30 per il seguito dell'esame, in sede consultiva, dell'Atto del Governo n. 189 e per il seguito dell'esame, in sede referente, del disegno di legge n. 1577-B riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 15,20.