DIFESA (4ª)

MERCOLEDÌ 13 MAGGIO 2015
129ª Seduta

Presidenza del Presidente
LATORRE
Interviene, ai sensi dell'articolo 47 del Regolamento, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale di corpo d'armata cc. Tullio Del Sette.


La seduta inizia alle ore 15,40.


SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il presidente LATORRE comunica che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.


PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'audizione del Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale di corpo d'armata cc. Tullio Del Sette, in relazione all'affare assegnato sulle linee programmatiche dei vertici delle Forze armate (n. 33)

Prosegue l'audizione, sospesa nella seduta del 25 febbraio.

Il presidente LATORRE rivolge un indirizzo di saluto al generale Del Sette, ringraziandolo nuovamente per la sua disponibilità.
Dopo aver constatato che nessun commissario chiede di intervenire, gli cede quindi la parola.

Il generale DEL SETTE replica ai quesiti e alle osservazioni a lui rivolti nella seduta dello scorso 25 febbraio, mettendo altresì a disposizione dei commissari documentazione scritta per eventuali approfondimenti di dettaglio.
Per quanto attiene all'incremento delle spese di missione del Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, precisa che il funzionamento della struttura è a carico del bilancio del Ministero dell'ambiente e che in tale fondo rientrano le spese di viaggio per motivi operativi, addestrativi e logistici. I fondi complessivi nel 2014 risultano pari a circa 3.791.636,92 euro, in aumento rispetto ai 2.059.238,57 euro del 2010. Le spese di missione sono pari a 1.583.796,18 euro, del pari in aumento rispetto ai 903.812,12 euro del 2010.
Nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, il Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente, ottemperando regolarmente agli ordinari compiti d'istituto, ha quindi proceduto al rinnovo dell'intero parco veicoli, ha mantenuto in efficienza le infrastrutture e le dotazioni, ha pianificato ed effettuato corsi di specializzazione, ha realizzato le attività connesse con l'aerofotogrammetria per la delimitazione delle aree di sospetto tombamento dei rifiuti, ha partecipato all'esercitazione dell'EUPST (European Union Police Services Training), svolta dall'8 al 27 settembre 2014 e relativa all'esecuzione di indagini e attività operative connesse con il rinvenimento di una sorgente radioattiva in teatro operativo, e ha diretto, coordinato ed eseguito, in territorio nazionale ed estero, un'operazione internazionale di controllo sul traffico internazionale di rifiuti (denominata Joint Police Operation "Waste Trafficking"), che ha coinvolto 14 nazioni e 38 forze di polizia. Sotto il profilo dell'attività operativa, nel quinquennio 2010-2014 i risultati si sono mantenuti sostanzialmente sullo stesso livello, con variazioni fisiologiche in tali settori.
Relativamente all'attività preventiva e di controllo del Comando, dà quindi conto della diminuzione progressiva delle denunce e dell'aumento, molto rilevante, del valore dei sequestri. I controlli anti inquinamento (atmosferico, acustico, del suolo, magnetico), sono invece passati dai 3711 del 2010 ai 2545 del 2014, con un andamento omogeneo nel tempo.
Dà quindi conto dei compiti di tale Comando ai sensi della normativa vigente. Tra questi rientrano la vigilanza, la prevenzione e la repressione delle violazioni compiute in danno dell'assetto ambientale, la vigilanza, la prevenzione e la repressione, per quanto attiene alla tutela dall'inquinamento atmosferico, idrico e acustico, la salvaguardia del patrimonio naturale, gli indirizzi unitari e gli interventi operativi a tutela dell'equilibrio ecologico e la lotta al traffico e allo smaltimento illecito di materiale radioattivo.
La dipendenza funzionale è dal Ministro dell'ambiente, con una forza organica di 427 unità, di cui 178 a carico dell'Arma e 249 a carico del Ministero dell'ambiente, mentre l'articolazione risulta essere la seguente: a livello centrale (Roma), un Ufficio comando, un Centro elaborazione dati (solo quest'ultimo dislocato a Napoli) e un Reparto operativo, che comprende la Sezione "operativa centrale", la Sezione "inquinamento da sostanze radioattive", la Sezione "inquinamento atmosferico industrie a rischio e acqua, rifiuti e suoli" e la Sezione "analisi"; a livello periferico, invece, 3 gruppi carabinieri per la tutela dell'ambiente (Milano, Roma e Napoli) da cui dipendono 29 nuclei operativi ecologici. Il Comando è retto da un generale di brigata, da cui dipendono direttamente l'ufficio comando e il vice comandante, col grado di colonnello: da quest'ultimo dipendono tutti gli altri reparti, centrali e periferici. La Sezione "analisi", in particolare, svolge valutazioni e approfondimenti sulle tematiche ambientali di maggiore rilevanza in ambito nazionale, comunitario e internazionale ed acquisisce, valuta ed elabora i flussi informativi provenienti dai comandi periferici.
L'oratore procede quindi ad illustrare i rapporti dell'Arma con l'associazione denominata "La mistica" del colonnello De Caprio, dando conto di quanto risulta dagli atti in possesso dell'Arma. In particolare, nell'agosto 2007, il colonnello De Caprio aveva comunicato alla scala gerarchica la sua adesione, a titolo gratuito e in qualità di vice presidente, alla fondazione onlus denominata "Capitano Ultimo". Nel maggio 2009 lo stesso ufficiale comunicava al Comandante di corpo la sua partecipazione, in qualità di presidente, all'associazione di volontariato sociale onlus "Volontari Capitano Ultimo". Risulta inoltre che, nel 2008, il colonnello De Caprio aveva avviato iniziative di volontariato con lo scopo di promuovere la diffusione della cultura della legalità mediante l'organizzazione di eventi culturali e di azioni di sostegno e solidarietà sociale in favore di persone appartenenti alle fasce deboli.
In tale ambito venne quindi realizzato un centro polifunzionale denominato "Campus Produttivo della Legalità e Solidarietà" all'interno dell'area verde del Parco della Mistica, assegnato dal Comune di Roma alla "Fondazione Parco della Mistica ONLUS" (con sede a Roma), realizzato grazie anche ai contributi forniti dalla "Nazionale Cantanti" e a quelli raccolti in numerose iniziative pubbliche. Nell'area sono attive diverse strutture, tra cui, la Casa Famiglia "Capitano Ultimo", struttura a ciclo residenziale che dal 2011 ospita otto minori orfani o con disagi familiari. La gestione e il sostegno economico del campus viene assicurata mediante la "Associazione Volontari Capitano Ultimo ONLUS" (costituita nel 2009) e la fondazione "Capitano Ultimo", anche con l'organizzazione di eventi di autofinanziamento e di beneficenza.
La normativa vigente, peraltro, consente l'adesione di singoli appartenenti alle Forze armate ad associazioni onlus, atteso che l'articolo 1475 del decreto legislativo n. 66 del 15 marzo 2010 si limita a fissare il divieto dell'adesione di militari ad associazioni sindacali, subordinando al preventivo assenso del Ministro della difesa la costituzione di associazioni tra militari.
Procede quindi alla disamina degli effetti dei provvedimenti limitativi del turn over sulle stazioni dell'Arma, rilevando innanzitutto che, a fronte di una forza prevista dalle leggi di 117.930 unità, per gli effetti dei ripetuti blocchi del turn over, la forza effettiva dell'Arma è pari a 104.440 unità, con un deficit di personale di circa 13.500 unità.
L'Arma, tuttavia, anticipando i vigenti indirizzi governativi di riduzione della spesa, aveva avviato fin dal 2005 un progetto di profondo riassetto organizzativo ispirato a criteri di revisione in senso riduttivo di tutti gli apparati di comando, burocratici, logistici e amministrativi e di semplificazione delle procedure e dei processi di lavoro, al fine di gravare il meno possibile sulle stazioni e sulle tenenze, cui destinare, anzi, gran parte delle risorse organiche recuperate. Dal 2005 ad oggi sono stati infatti adottati numerosi provvedimenti di razionalizzazione, con conseguente recupero di oltre 11.000 posizioni di impiego (spiccano, al riguardo, gli interventi dì riduzione sullo Stato maggiore del Comando generale), che attenuano il quadro sopra descritto.
Gli interventi di razionalizzazione dell'organizzazione territoriale sono poi sempre stati valutati scrupolosamente ricorrendo il più delle volte a riconfigurazioni dei comandi, adattandoli alle diverse esigenze del territorio ed evitando soppressioni che avrebbero prodotto effetti indesiderati anche sul piano della visibilità, fortemente richiesta dalle comunità locali (ad esempio, 10 compagnie sono state riconfigurate come tenenze). In alcune situazioni, come per esempio zone di recente urbanizzazione nel Comune di Roma prive di presidi di polizia, sono anche state aperte nuove stazioni. In altri casi si è invece tenuto conto della contestuale presenza nella stessa località di altri uffici di polizia e quindi della possibilità di operare riduzioni senza lasciare il territorio sguarnito.
Relativamente alle attività di contrasto dei crimini informatici osserva che lo sviluppo costante e crescente del web ha dato vita a nuove forme di minaccia che possono ricondursi sostanzialmente a tre macro-gruppi: il primo comprende i reati commessi sulla rete, il secondo quelli commessi attraverso un uso distorto degli strumenti tecnologici per finalità criminali e il terzo riguarda la minaccia alla sicurezza e all’integrità dei sistemi che operano in rete, in primis quelli delle pubbliche amministrazioni e in particolare quelli delle istituzioni deputate alla tutela della sicurezza dello Stato e dei cittadini.
In tale prospettiva, sulla base delle direttive della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della difesa, l'Arma ha proceduto a realizzare il Centro Sicurezza Telematica previsto per tutte le Pubbliche amministrazioni ai sensi del codice dell'amministrazione digitale, in cui trova collocazione il CERT (Computer Emergency Response Team), organo deputato a rispondere alle emergenze informatiche nelle 24 ore e alla protezione della infrastruttura telematica dell'Arma.
Inoltre -ferme restando le specifiche competenze attribuite alla Polizia postale e delle comunicazioni della Polizia di Stato e alla Guardia di finanza- si è proceduto al potenziamento della capacità di intervento tecnologico e informatico del raggruppamento operativo speciale, nell'ambito del quale è stato costituito un reparto indagini telematiche (RITEL), con funzioni di supporto e indirizzo alle attività di polizia giudiziaria, nonché all'implementazione dell'addestramento nel repertamento di apparati e materiali informatici da parte del personale impiegato nei nuclei investigativi per il successivo sviluppo di accertamenti da parte del raggruppamento investigazioni scientifiche e del reparto indagini telematiche.
L'attenzione del citato reparto è rivolta soprattutto all'evoluzione del cyber crime per individuare e contrastare le diverse forme di minaccia e in particolare quelle che possono interessare le attività istituzionali. Si tratta infatti di un fenomeno in evoluzione, che non riguarda più esclusivamente attività illecite e criminali svolte in ambito propriamente cyber (attacchi informatici, accessi abusivi a sistemi informatici, sospensione ovvero blocco di servizi su Internet, spam, phishing, truffe e frodi su Internet, pedopornografia), ma anche ogni tipo di reato o crimine commesso attraverso l'uso della tecnologia. Negli ultimi anni, grazie al supporto di attività tecniche, è stato infatti possibile condurre operazioni di polizia giudiziaria di ampio respiro, nonché localizzare e trarre in arresto numerosi latitanti.
L'oratore si esprime quindi positivamente sulle recenti misure contenute nel decreto-legge n. 7 del 2015 in materia di anti-terrorismo, con particolare riguardo ai contingenti militari destinati a rafforzare la sicurezza sul territorio. Il recente rafforzamento, che ha portato il dispositivo delle Forze armate a complessive 5.400 unità interamente dedicate alla vigilanza di obiettivi sensibili connessi con le straordinarie esigenze di prevenzione e contrasto del terrorismo, sta infatti consentendo di recuperare personale delle Forze di polizia da destinare al controllo del territorio, nonché di incrementare il numero degli obiettivi oggetto di tutela. Il decreto-legge contribuirà pertanto in modo considerevole al potenziamento sia dell'azione preventiva, sia di quella investigativa, nonché al rafforzamento del sistema di difesa e sicurezza, attestato su ottimi livelli di efficienza e in via di continuo aggiornamento.
Con riferimento alla possibile riduzione dell'età media del personale dell'Arma (ed in particolare di quello del servizio radiomobile), rileva che essa è oggi di 41 anni e 11 mesi (44 anni circa per gli appartenenti al servizio radiomobile), destinata a crescere in un prossimo futuro. L'Arma, tuttavia, ha promosso specifici interventi normativi volti a rivedere il reclutamento degli allievi carabinieri e abbassare l'età di accesso, prevedendo che dal 2016 sia aumentata progressivamente la quota percentuale di reclutamenti dall'esterno e un maggiore ricorso all'immissione di militari in servizio nelle Forze armate da un anno rispetto a quelli in servizio da quattro anni.
Il ruolo mediamente più anziano risulta essere quello dei sovrintendenti (48 anni). Ciò è dovuto al fatto che esso è alimentato solo tramite concorsi annuali interni: uno di "qualificazione", aperto ai carabinieri con almeno 7 anni nel grado, e uno di "formazione e aggiornamento", per gli appuntati scelti.
Con riferimento all'opportunità di ripristinare il servizio di leva nell'Arma, rileva che dal 2006 non ci si avvale più dei carabinieri ausiliari, in quanto tale opportunità era strettamente connessa al sistema della leva militare. La previsione di un contingente di giovani che volontariamente richiedano di fare un periodo di servizio di un anno in una Forza di polizia non potrà che essere frutto di una valutazione politica. Tale misura potrebbe comunque consentire di disporre, a costi contenuti per l'erario, di ulteriore personale, facilitando, inoltre, un'osmosi più profonda con la società civile.
Relativamente al coordinamento con le altre Forze di polizia, precisa quindi che la tematica è alla costante attenzione di tutti gli attori istituzionali coinvolti, e che il coordinamento esistente (basato sulla legislazione del 1981 e su specifico decreto del Ministro dell'interno del 2002), è già più che positivo. Le prassi consolidatesi nel tempo, inoltre, hanno reso ancora più stringente ed efficace il dialogo interforze.
Per ciò che riguarda i canoni di locazione sostenuti per le caserme, osserva che risultano attualmente in locazione 3734 sedi, i cui canoni sono pagati dal Ministero dell'interno (per i reparti dell'organizzazione territoriale), e dai Ministeri del lavoro, della salute, dell'ambiente, dell’economia e delle finanze e delle politiche agricole (per i reparti dell'organizzazione speciale). Gli importi aggiornati a dicembre 2014 ammontano complessivamente a 176.210.950,75 euro.
Le iniziative di contenimento della spesa, avviate dall'Arma e dai Ministeri interessati attraverso il trasferimento di reparti in immobili demaniali, la rinegoziazione dei contratti in essere nonché la riduzione ex-lege del 15 per cento dei canoni, hanno poi garantito un risparmio complessivo di circa 17 milioni di euro nel 2014 con una previsione, per il 2015, di economie per ulteriori 17 milioni.
Conclude fornendo delucidazioni in ordine all'attuazione del trattato di Velsen, relativo alla creazione della Gendarmeria europea, stipulato nel 2007 ed in vigore dal 2012. In particolare, precisa, l'Italia ospita il quartier generale della Gendarmeria, ubicato a Vicenza, e si fa carico del supporto logistico ed amministrativo.
La Gendarmeria risulta essere una Forza di polizia multinazionale, dotata di una sola struttura permanente (il citato quartier generale, composto da 39 unità -11 delle quali italiane - in rappresentanza degli Stati aderenti, con compiti di pianificazione, sviluppo della dottrina di impiego delle Forze di polizia a ordinamento militare in missioni di pace e organizzazione di addestramenti congiunti), cui vengono assegnate forze esclusivamente per missioni specifiche su richiesta di organizzazioni internazionali (Unione Europea, NATO, Nazioni Unite, OSCE) e previo assenso degli Stati interessati.
Lo strumento è volto alla gestione delle crisi e può essere utilizzato in operazioni per favorire la ricostruzione dei corpi di polizia di Paesi che escono da un conflitto ovvero da situazioni dì grave destabilizzazione interna, nell'ambito del processo di ricostruzione di apparati statali.

Il presidente LATORRE, invitando i commissari, per ulteriori approfondimenti circa i quesiti posti nella seduta del 25 febbraio, a riferirsi alla documentazione presentata dal Comandante generale, dichiara infine conclusa la procedura informativa.

La seduta termina alle ore 16,30.