DIFESA (4ª)

MERCOLEDÌ 3 LUGLIO 2013
10ª Seduta

Presidenza del Presidente
LATORRE
Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.


La seduta inizia alle ore 9.


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazione

Il sottosegretario ALFANO risponde all’interrogazione n. 3-00129, a firma della senatrice Padua e di altri e relativa all’installazione di una stazione del MUOS nel Comune di Niscemi, rilevando preliminarmente che, sulle questioni relative al ricorso al TAR presentato dal Ministro della difesa pro tempore e, conseguentemente, sulla legittimazione e interesse della Difesa stessa all’impugnazione dei provvedimenti di revoca delle autorizzazioni ambientali adottati dalla regione siciliana, l’attuale Ministro aveva già riferito all’Assemblea della Camera dei deputati in merito ad un’interrogazione a risposta immediata dell’onorevole Migliore, lo scorso maggio.
In ordine, quindi, a quanto specificamente richiesto sulle intenzioni del Governo in relazione alla questione del MUOS, evidenzia che esso si inserisce nel contesto dell’assistenza reciproca in materia di difesa sancita, fra i Paesi aderenti alla NATO, dalla convenzione di Londra (ratificata con legge n. 1335 del 1955). Sussiste quindi uno specifico interesse italiano alla sua realizzazione (per il fatto che rappresenterà, qualora completato -subordinatamente agli esiti dello studio dell’Istituto superiore di sanità, citato nel prosieguo- un sistema strategico di comunicazione di cui potranno servirsi anche le Forze armate nazionali, in attuazione del predetto principio).
Ovviamente, prosegue l’oratore, il sistema di trasmissione può essere realizzato solamente nel rispetto della salute dei cittadini e delle leggi che lo tutelano. Per questa ragione, l’avvio dei lavori è stato preceduto dall’acquisizione di tutti i provvedimenti autorizzativi previsti da parte delle autorità amministrative locali. Inoltre, l'11 marzo 2013, si è svolta anche una riunione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, presieduta dallo stesso Presidente del Consiglio, in cui è stata concordata la possibilità di affidare ad un organo tecnico indipendente -nella fattispecie l’Istituto superiore di sanità- uno studio approfondito, di introdurre strumenti di monitoraggio e di sospendere l’installazione delle parabole in attesa degli esiti del citato studio (assicurando tuttavia la regolare attività di funzionamento e manutenzione degli impianti e delle infrastrutture già esistenti nonché la messa in sicurezza del cantiere MUOS aperto).
Nel pieno rispetto di questa decisione l’installazione delle antenne (senza le quali, ovviamente, il sistema non può entrare in funzione) è stata dunque sospesa mentre continuavano i soli lavori di rifinitura delle strutture. Successivamente, anche questi ultimi sono stati completamente sospesi quando sono pervenuti i provvedimenti di revoca, adottati il 27 marzo dalla regione siciliana. Ne è disceso il contenzioso avanti al TAR, promosso appunto per avere la possibilità di proseguire i lavori strutturali pur avendo rinviato l’installazione delle parabole -secondo quanto pattuito congiuntamente dai governi nazionale e regionale- e per questa ragione non appare possibile rinunciarvi.
L’Istituto superiore di sanità, investito dal Governo, ha poi immediatamente costituito un apposito gruppo di lavoro, con la partecipazione di rappresentanti della Regione, per la verifica della compatibilità elettromagnetica del sistema sulla salute della popolazione locale. La Difesa, che ha deciso di non prendere parte attiva ai lavori per non comprometterne, neanche potenzialmente, la terzietà, ha quindi assunto ogni iniziativa per agevolare il lavoro della commissione incaricata dal Governo e dalla Regione per la verifica dell’impatto sull’ambiente e sulla salute della popolazione dell’opera in corso, fornendo tutto il materiale informativo e tutta la collaborazione richiesti.
Sulla questione relativa a quali strumenti si intendano adottare per consentire il monitoraggio continuo del rispetto dei limiti delle emissioni previsti dalla legge, il rappresentante del Governo precisa, da ultimo, che l’installazione di una rete di rilevazione è già prevista dal protocollo d’intesa tra il Ministero della difesa e la regione siciliana del 1o giugno 2011, e sarebbe stata avviata se, per effetto delle revoche adottate il 27 marzo scorso dalla medesima Regione, non fossero stati interdetti tutti i lavori.

Replica il senatore PEGORER (PD), cofirmatario dell’interrogazione, dichiarandosi soddisfatto delle delucidazioni fornite ma precisando, al contempo, che la sua parte politica seguirà attentamente gli sviluppi della situazione presentando, qualora le circostanze lo richiederanno, ulteriori atti di sindacato ispettivo.


IN SEDE REFERENTE

(615) CARDIELLO ed altri. - Modifiche al codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di abbassamento dei limiti di altezza per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate
(733) AMATI ed altri. - Modifica all'articolo 635 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e altre disposizioni in materia di parametri fisici per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate, nelle Forze di polizia e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco
(Esame congiunto e rinvio)

La relatrice AMATI (PD) illustra i provvedimenti in titolo, che si propongono di modificare la vigente disciplina di reclutamento nelle Forze armate (di cui all’articolo 635 del decreto legislativo n. 66 del 2010 e all’articolo 587 del decreto del Presidente della Repubblica n. 90 dello stesso anno), eliminando gli attuali limiti minimi di altezza e introducendo dei parametri di giudizio più equi, unici ed omogenei che tengano conto delle prestazioni fisiche globali del candidato. Il disegno di legge n. 615, oltre a ciò, abbassa esplicitamente il limite minimo di altezza a 1,50 metri.
La ratio alla base dei disegni di legge, prosegue la relatrice, è senz’altro condivisibile. Entrambi si propongono, infatti, di superare una disciplina ormai ingiustificata, vetusta e fortemente discriminatoria al fine di consentire l’accesso alle carriere delle Forze armate a numerosi giovani e -soprattutto- a numerose donne desiderosi di servire il Paese. Peraltro, un’altezza non eccessiva sarebbe già richiesta oggi come requisito per prestare servizio in particolari reparti, come, ad esempio, i carristi e i paracadutisti. I provvedimenti, infine, si preoccupano di coordinare la modifica anche con le discipline vigenti per il reclutamento nella Polizia di Stato, nella Guardia di finanza, nel Corpo dei vigili del fuoco e nel Corpo forestale dello Stato.
Considerato quanto precede e che già nella scorsa legislatura la Camera dei deputati aveva approvato a larga maggioranza un testo sulla materia (risultante dall’unificazione di tre disegni di legge), che non poté tuttavia terminare il suo iter in Senato a causa della fine anticipata della legislatura stessa, una celere conclusione dell’esame dei provvedimenti iscritti all’ordine del giorno darebbe senz’altro risposta alle legittime aspirazioni e rivendicazioni sociali di numerosi giovani.
Conclude invitando la Commissione a valutare l’opportunità di richiedere al Presidente del Senato la riassegnazione in sede deliberante dei disegni di legge.

Si apre un dibattito sull’ordine dei lavori.

Il senatore CONTI (PdL) osserva incidentalmente che, per quanto notevolmente inferiore a quello vigente, la fissazione di preciso limite minimo di altezza potrebbe comunque risultare discriminatoria.

Concorda la relatrice AMATI (PD), precisando che proprio per questo il testo del disegno di legge n. 733 provvede a fissare solo dei parametri fisici di natura generale.

Il senatore Luciano ROSSI (PdL), nell’apprezzare i contenuti dell’introduzione svolta dalla relatrice, auspica, del pari, che l’esame dei provvedimenti abbia luogo in tempi contenuti.

Il senatore PEGORER (PD) esprime l’auspicio a che si pervenga alla formulazione di un testo efficace che tenga conto di tutte le esigenze. Ribadisce quindi la piena disponibilità della sua parte politica alla riassegnazione in sede deliberante.

Il senatore BATTISTA (M5S), pur pronunciandosi favorevolmente sui disegni di legge in titolo, invita la Commissione sia a verificare l’orientamento delle Forze armate sulla materia (che sembrerebbe non del tutto favorevole), sia a considerare il fatto che, in ogni caso, persone al di sotto di una certa altezza non risulterebbero comunque idonee a tutti i tipi di incarichi operativi.

Il senatore MARTON (M5S) invita inoltre a considerare anche i vigenti blocchi delle assunzioni nel settore pubblico.

Il senatore ALBERTINI (SCpI) esprime avviso favorevole sui disegni di legge, rilevando al contempo che sarà necessaria un’ulteriore valutazione in relazione ai singoli incarichi operativi cui il personale sarà successivamente destinato.
Osserva quindi che la disciplina di reclutamento contenuta nei disegni di legge potrebbe essere proficuamente estesa ad altri corpi civili, come ad esempio le polizie locali.

La senatrice VALENTINI (PD) si pronuncia in senso pienamente favorevole sui provvedimenti, che costituiscono, a suo avviso, un efficace strumento per garantire le pari opportunità tra uomini e donne nello specifico settore di riferimento.
Concorda altresì sulla possibilità di estendere la disciplina alle polizie locali.

Il presidente LATORRE precisa che, da un punto di vista procedurale, l’eventuale riassegnazione in sede deliberante potrà essere valutata al termine dell’esame in sede referente. Sarà, in ogni caso, necessario anche l’assenso del Governo.
Osserva inoltre che, al termine della discussione generale, sarà altresì necessario individuare tra i due testi quello da porre a base per il prosieguo dei lavori.

Il sottosegretario ALFANO, preso atto dei rilievi emersi nel dibattito, ribadisce la piena disponibilità del Governo ad un dibattito costruttivo con la controparte parlamentare.
Osserva quindi che, ai fini di una migliore comprensione delle problematiche inerenti alla materia, potrebbe essere utile compiere un’analisi comparata delle normative vigenti presso le Forze armate dei principali partner occidentali ed europei, con le quali normalmente lo strumento militare nazionale si trova a cooperare e, conseguentemente, necessita di essere armonizzato.

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 9,30.